Don Giovanni di Arte e Salute e Balletto Civile debutta all’Arena

Il regista Nanni Garella guida gli attori della sua Compagnia Arte e Salute in una nuova creazione, Don Giovanni, dal testo di Molière, in scena in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 13 al 25 maggio. Lo spettacolo è realizzato insieme a Balletto Civile e Michela Lucenti, che oltre a curare le coreografie è protagonista in scena nel ruolo dello storico seduttore. Un sodalizio, quello tra Balletto Civile e Arte e Salute, che si rinnova dopo la felice collaborazione artistica per la produzione ERT Porcile di Pier Paolo Pasolini nel 2023.

Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia Romagna – Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna.

«Non avevo mai trovato la motivazione o l’ispirazione», racconta il regista Nanni Garella spiegando che il testo di Don Giovanni lo teneva sulla scrivania da anni. La scelta di affrontare la versione di Molière nasce da una consapevolezza precisa: «Il Don Giovanni è Molière, – afferma Garella – il drammaturgo francese non si limita a riprendere un canovaccio della commedia dell’arte: la sua è una farsa, ma la scrive interamente, componendo un’opera completa».

Il personaggio del Don Giovanni è infatti una figura emblematica della tradizione del Cinquecento e Seicento, la cui prima apparizione letteraria risale al 1630 nell’opera del drammaturgo spagnolo Tirso de Molina. La sua storia è poi rielaborata in diverse versioni, con grande successo in Italia nella commedia dell’arte, da cui Molière attinge per costruire il suo Don Giovanni o il convitato di pietra, pièce scritta nel 1665 e andata in scena a Parigi durante il regno di Luigi XIV. 

Il protagonista è un giovane nobile libertino e incallito seduttore, sempre pronto a sfidare la morale, la religione e l’autorità. Accompagnato dal suo servitore Sganarello, Don Giovanni approfitta della propria posizione per ingannare e sedurre le donne, senza mai provare rimorso. La sua spavalderia e il suo disprezzo per ogni legge sociale lo porteranno a un tragico destino.

Nonostante l’iniziale apprezzamento del pubblico, l’opera fu ritirata e il testo completo non fu pubblicato fino al 1682, anni dopo la morte dell’autore.

Il cuore dell’interpretazione di Garella – che, con il contributo di Michela Lucenti, ha rielaborato il testo contaminando l’originale francese con la traduzione italiana di Daniela Dallagiacoma – è riconoscere il dramma di Molière come una farsa, tanto che la figura del Don Giovanni viene vista come un personaggio privo di psicologia, che può «vivere solo nel teatro». Per questo motivo, l’allestimento si nutre di un linguaggio burattinesco, fatto di «posture fisiche e movimenti che ricordano le marionette». Un metodo che, secondo Garella, permette agli attori della Compagnia di «esplorare la possibilità di arrivare al comico, a cui non tutti sono deputati, proprio perché si evita la trappola psicologica del dramma». 

La scelta di affidare a una donna, Michela Lucenti, il ruolo del Don Giovanni, nasce non dalla volontà di avvicinare Don Giovanni a quell’universo femminile che lui stesso seduce e inganna, bensì da quella di esplorare la possibilità che «lui sia un simile», commenta il regista. Ed è proprio qui che risiede il nodo centrale dell’interpretazione di Garella: «Questo personaggio non è uno stupratore, un violento, il suo rapporto con le donne non è quello dell’omicida, come sono Otello e Iago di Shakespeare, due soldatacci ignobili che massacrano le loro mogli. Don Giovanni non fa propriamente del male a nessuno. Il suo modo di amare rappresenta il suo spirito dissoluto, sfidante di ogni morale. Egli è un libertino, un termine che ha spesso un’accezione negativa, ma l’origine della parola è ‘liber’, ovvero libertà. Don Giovanni lo si potrebbe allora definire meglio come un libertario, e io l’ho immaginato come colui che rappresenta e incarna il pensiero libero, un precursore della Rivoluzione francese, ma ancora incompreso. Sullo sfondo dell’opera di Molière si vede infatti quel fermento che porterà al 1789. È in fondo questo che fanno i grandi poeti: sentono, prevedono». 

Personaggi e interpreti:

Don Giovanni – Michela Lucenti 

Sganarello, servitore di Don Giovanni – Maurizio Camilli 

Elvira, moglie di Don Giovanni – Barbara Esposito 

Don Alonso, fratello di Elvira – Filippo Montorsi 

Don Carlo, fratello di Elvira – Luca Bandiera 

Don Luigi, padre di Don Giovanni – Luca Formica 

Pierino, contadino – Tiziano Renda 

Carlotta, contadina – Pamela Giannasi 

Maturina, contadina – Giulia Sevim Pellacani 

Un povero – Roberto Risi 

Il Signor Domenica, mercante – Mirco Nanni 

Gusmano, servo di Elvira – Enrico Caracciolo 

La Violette, famiglio di Don Giovanni – Enrico Caracciolo 

La Statua del Commendatore – Francesco Gabrielli

 

La compagnia Arte e Salute

Lavoro e comunità sono i cardini dell’oltre ventennale percorso iniziato da Garella nel 1999 all’interno del Dipartimento Salute Mentale di Bologna, con l’ambizione di dare vita a un gruppo teatrale di attori professionisti. Il teatro come occasione per i pazienti di costruire un’esistenza piena, ma anche come spazio e tempo generatore di relazioni tra di loro e con gli spettatori. Alla base del progetto vi è una visione della cura psichiatrica non solo come terapia medica strettamente legata ad atti sanitari, ma come attenzione costante alla soggettività delle persone, per scoprirne attitudini, talenti e capacità rimaste inespresse. È da questo desiderio – e dal fortunato incontro tra Nanni Garella, Filippo Renda e Angelo Rossi – che nasce Arte e Salute. Inizialmente viene avviato, con la collaborazione della Provincia di Bologna, un corso di formazione, una sorta di “accademia” diretta da Garella stesso – attore e regista che ha lavorato tra i tanti con Aldo Trionfo e Massimo Castri – con il supporto di altri docenti e del personale del Dipartimento Salute Mentale di Bologna. I diplomati diventano poi parte di Arte e Salute Onlus, pazienti-attori coinvolti negli anni in spettacoli con affermati interpreti della scena italiana, come Laura Marinoni, Vito, Roberta Lidia De Stefano, realizzando quasi 30 produzioni. Nel 2002 Garella e l’Associazione Arte e Salute ricevono il Premio Hystrio alla regia, nel 2004 a Nanni Garella è attribuito il Premio Speciale Ubu “per il suo lavoro coi disabili mentali sui grandi testi”, mentre nel 2013 riceve per la sezione teatro il Premio Anima, finalizzato a valorizzare il contributo apportato da personalità del mondo della cultura e dell’arte nel nostro paese, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, per lo spettacolo La Classe.

Dal 2007 la compagnia collabora stabilmente con Nuova Scena – Teatro Arena del Sole, rapporto poi ereditato nel 2014 da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Un percorso unico che ha portato la compagnia in tournée in tutto il mondo: da Barcellona e Pechino nel 2015 fino al Giappone nel 2018 con La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat di Peter Weiss. Fra le ultime creazioni, Porcile da Pier Paolo Pasolini realizzato in una inedita collaborazione con Balletto Civile (produzione ERT, Stagione 2022/2023).

 

Michela Lucenti è danzatrice e coreografa associata di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale dal 2022 e cura il focus sulla drammaturgia fisica CARNE, trasversale alle stagioni dei teatri della Fondazione. Nel 2024 riceve il Premio “Ada D’Adamo” per la ricerca, l’inclusività e l’accessibilità dei linguaggi, e il Premio Speciale divulgazione, sostegno e promozione delle Arti “Luca Vespoli”, nell’ambito della 52ª edizione del Premio Positano “Léonide Massine” per l’Arte della Danza. Fra i riconoscimenti già assegnati a Balletto Civile (collettivo artistico che ha fondato nel 2003 come naturale prosecuzione dell’esperienza de l’Impasto Comunità Teatrale Nomade), il Premio Ivo Chiesa Miglior Coreografia nel 2021, il Premio Rete Critica 2020 nella sezione Danza e immagini con lo spettacolo M.A.D. Museo Antropologico del Danzatore, il Premio Danza&Danza come Miglior Produzione dell’anno 2017 con lo spettacolo Bad Lambs, il Premio Hystrio Corpo a Corpo 2016 e il Premio ANCT 2010 e 2012.

Dal 2005 la sua collaborazione con Valter Malosti ha portato alla creazione degli spettacoli The Sound of a Voice di Philip Glass, Disco Pigs di Enda Walsh, Nietzsche/Ecce Homo, Macbeth e Venere e Adone da Shakespeare, Lazarus di David Bowie e Enda Walsh. Nel 2007 il Direttore della Biennale Danza di Venezia Ismael Ivo l’ha voluta come interprete in Il Mercato del Corpo e nel 2008 le ha commissionato la realizzazione di Creature. ERT ha prodotto le sue ultime creazioni: Karnival (che ha debuttato nell’ambito di VIE Festival 2022), Davidson (2022), Les fleurs (Stagione 23/24) ed Eclissi, in prima assoluta al Teatro Arena del Sole nell’ambito di Opening nell’ottobre del 2024. Nel 2022 a Modena e nel 2023 a Cesena ha realizzato rispettivamente I Di/Versi e 10 di/versi, progetto corale di condivisione della cittadinanza. A Balletto Civile, il critico e studioso di danza, Professore Associato all’Università IUAV di Venezia, Stefano Tomassini ha dedicato il volume Maledetti quei fiori. Scritture e immagini per l’«autunno delle idee», pubblicato per la collana Linea di ERT e Luca Sossella editore. Michela Lucenti ha firmato le coreografie dell’opera d’inaugurazione della Stagione 2024/25 del Teatro alla Scala di Milano, La forza del destino di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro Riccardo Chailly per la regia di Leo Muscato.

 

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 

Prezzi dei biglietti: da 7 € a 15 € esclusa la prevendita

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com