Quest’anno il Vecchione d’Artista si chiama Mercurio, la fenice ed è ideato da Fumettibrutti, nome d’arte di Yole Signorelli.
Per dire addio al 2024, l’artista immagina un vecchione con fattezze femminili, com’è d’uso negli anni bisestili, che rappresenta una figura mitologica a difesa delle diversità. Creatura leggendaria ed unica, Mercurio, la fenice rinasce dalle proprie ceneri e proprio per questo motivo, simboleggia la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro ciascuna e ciascuno di noi. Di colore rosa con lunghi capelli argentati, Mercurio, la fenice viene da un luogo misterioso e molto lontano. Vive su un baule azzurro ancora chiuso il cui contenuto, celato, ci indica che la strada per una società più consapevole è ancora in divenire. Mercurio, la fenice ci consegna una nuova chiave per indagare al suo interno: la indossa appesa al collo, è un simbolo transfemminista. La fenice brucia solo per risorgere e così facendo, apre il baule trasformando la società in uno spazio multicolore dove ogni persona può esprimere la propria unicità, nessuno escluso.
La notte di Capodanno sarà piena di luce e di stelle, in particolare quelle che gremiranno piazza Maggiore: si chiamano infatti stelle i molti follower che Fumettibrutti si è conquistata dal 2018 ad oggi. L’artista dichiara: “Ho cominciato a chiamare la mia community stelle perché la parola stessa non ha un genere. Le stelle illuminano la notte ai naviganti grazie alla loro luce, mostrando la via a tutte e tutti” e continua “Quando dico ‘stelle, dobbiamo brillare di più’, lo dico anche in riferimento al fatto che, facendo luce insieme, siamo in grado di squarciare il buio.”
La costruzione del Vecchione d’artista Mercurio, la fenice è affidata alla ditta scenotecnica Officine Contesto di Nonantola.
Per la festa di piazza Maggiore, accessibile a 9.000 persone, sarà protagonista come sempre anche la musica che vedrà alternarsi in consolle due donne: Missin Red e Valentina Dallari.
Cantante, dj, produttrice, a Missin Red il compito di farci ballare dalle 22 fino a mezzanotte, con un dj set dal gusto ricercato e trascinante, con selezioni che variano dalle oldies all’elettronica, dai mash-ups al funk, dal reggae al tropical sound, personalizzato con brani originali cantati live, produzioni e mash up esclusivi.
Dopo il tradizionale rogo del Vecchione, salirà alla consolle Valentina Dallari. Bolognese da 1 milione di follower su IG, oltre ad animare i locali e le piazze con le sue selezioni musicali (deep house, funky house, minimal tech house) è attiva con un blog (In her shoes) e come autrice di libri (Non mi sono mai piaciuta e Uroboro).
La realizzazione del Capodanno 2024/2025 in piazza Maggiore è a cura di Mismaonda.
L’anno che arriva verrà salutato anche dando seguito a una nuova tradizione della città: il Discorso d’artista, un messaggio per riflettere sull’anno appena passato e su quello a cui dare il benvenuto, attraverso un testo artistico appositamente scritto per l’occasione. Dopo le suggestioni di Alessandro Bergonzoni nel 2023, e Mariangela Gualtieri nel 2024, il 2025 si apre con i pensieri e le parole del drammaturgo e regista Marco Martinelli.
Con l’inedito Fino a quando? il fondatore della compagnia Teatro delle Albe di Ravenna darà voce al grido dell’anima, al grido di tutte le anime; quel grido universale che va dalle periferie malandate fino alle metropoli opulente del mondo e che chiede a tutte e tutti: “Fino a quando sprofonderemo nel pantano delle guerre, della miseria, delle pestilenze, delle ingiustizie planetarie? Fino a quando ci rassegneremo ad essere nient’altro che “merce”, corpi che si comprano e si vendono? Fino a quando?”
Lunedì 1 gennaio, il Discorso d’artista Fino a quando? di Marco Martinelli sarà trasmesso nella Sala della Cultura di Palazzo Pepoli, accessibile ad ingresso libero per l’intera giornata, dalle 10 alle 19.
Inoltre, a partire dalle 10 dell’1 gennaio, l’audio e il testo del Discorso d’artista 2025 saranno scaricabili dal sito del Comune di Bologna (comune.bologna.it) e verranno diffusi nei luoghi di cultura, cura e comunità in una rete di ascolto e condivisione che diffonde il messaggio benaugurale a tutte e tutti.
Sempre l’1 gennaio, giorno di Capodanno, con l’iniziativa Museomania, tutti gli 11 Musei Civici di Bologna saranno eccezionalmente aperti dalle 11 alle 19, con visite guidate e mediazioni in più lingue per iniziare al meglio l’anno nuovo con un tuffo nell’arte e nelle bellezze del patrimonio culturale cittadino. Orari di apertura straordinari durante le feste e una novità: il biglietto open che consente un accesso libero alle collezioni permanenti senza vincoli di orario e data, in ogni momento di regolare apertura al pubblico, da utilizzare per un ingresso entro un anno dalla data di acquisto.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio, nella Piazza Coperta di Palazzo Pepoli sarà inoltre allestita la mostra Vecchi Vecchioni. Capodanni d’artista, un’esposizione ad accesso libero che racconta come, a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso, la centenaria tradizione popolare del rogo di Capodanno in piazza Maggiore si sia trasformata in un appuntamento dal valore artistico e culturale totalmente nuovo grazie al coinvolgimento di artisti e artiste legati alla città. In mostra alcuni progetti di storici Vecchioni d’artista, ideati tra gli altri da Pirro Cuniberti, Emanuele Luzzati e Jean Michel Folon.
Rientrano nel programma di Festivamente altre iniziative, sostenute anche con risorse del Ministero per la Cultura per le attività di spettacolo dal vivo nelle periferie. Dopo una preview in piazza coperta di Salaborsa arriva in Bolognina il 28 e 29 dicembre Afro Beat World, un evento speciale per i più giovani dedicato alla musica e danza afro. Lo spettacolo teatrale di Cantieri Meticci The Whale Land dal 28 al 30 dicembre porta al Centro Civico Lino Borgatti una narrazione surreale e visiva sui temi della crisi ambientale e delle migrazioni. Hip Pop Popolarissime, a cura dell’associazione Dry-Art, avrà luogo tra la Biblioteca Jorge Luis Borges e il Padiglione Popolarissime unendo musica e scrittura, in una serie di incontri pubblici aperti a tutte e tutti e laboratori dedicati ad adolescenti e preadolescenti.
SEI GRADI – Periferia portami via! è il progetto di Fondazione Entroterre che porta a ri-scoprire le aree decentrate di Bologna tra racconti di vita e storie di quartiere accompagnate da sonorità argentine, mediterranee e suggestioni provenienti da luoghi remoti.
Nel verde dei Giardini Margherita, il duo Antonello Ghezzi cura l’installazione artistica La Palazzina dei Sogni che riveste con un gigantesco collage di immagini astronomiche il ponteggio sulla facciata della Palazzina Liberty di piazzale Jacchia. Un enorme mosaico di stelle racconta la relazione dell’umanità con l’universo, da varie prospettive del globo terrestre. Nascosta tra le tante stelle, l’opera Shooting stars offre un’esperienza magica e interattiva: grazie a una collaborazione con l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e all’agenzia bolognese Likeyou, un fascio luminoso si accende ogni volta che una stella cadente attraversa il cielo sopra il Mediterraneo. Un’occasione unica per esprimere i propri desideri e sentirsi parte di un universo più grande.
Come sempre ricchissima anche l’offerta di concerti, spettacoli, proiezioni e appuntamenti per le feste di fine anno nei teatri e negli altri luoghi della cultura cittadini. Il calendario completo è consultabile su: culturabologna.it