Da Archivio Aperto a Gender Bender nell’ex chiesa di San Mattia

Dal 25 ottobre al 15 dicembre l’Ex Chiesa di San Mattia, uno dei luoghi della cultura dei Musei Nazionali di Bologna afferente al Ministero della Cultura, verrà nuovamente attraversato da flussi creativi, linguaggi, dialoghi ed esperienze, per accogliere alcune iniziative dedicate, realizzate nell’ambito di tre festival: Archivio Aperto, promosso da Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Gender Bender  il festival multidisciplinare prodotto dal Cassero LGBTQIA+ Center e A occhi aperti. Disegnare il contemporaneo a cura di Hamelin.

L’invito da parte dei Musei Nazionali di Bologna a sviluppare un programma partendo dalle suggestioni e dagli spunti di riflessione offerti dalla storia dell’Ex Chiesa di San Mattia ha portato all’elaborazione di una proposta comune.

Il fil rouge che unisce, in un’unica iniziativa e in un unico luogo, una parte degli eventi del cartellone delle tre manifestazioni, è una riflessione plurale sul tema dei “corpi non conformi”.

Con questa iniziativa, l’Ex Chiesa di San Mattia conferma la propria vocazione ad accogliere le sensibilità e i linguaggi del contemporaneo per diventare un punto di riferimento culturale capace di rappresentare gli interessi diversificati della collettività, ospitando un ricco ventaglio di eventi fruibili tutto l’anno. Di seguito il calendario degli appuntamenti in programma fino a dicembre.

 

ARCHIVIO APERTO

Nell’ambito di The Art of Memory, XVII edizione di Archivio Aperto, il festival promosso dalla Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, l’Ex Chiesa di San Mattia ospita la proiezione delle pellicole sperimentali di Carolee Schneemann e Stan Brakhage e una serata omaggio all’attrice e scrittrice Goliarda Sapienza nel centenario della nascita.

Corrispondenze. Carolee Schneeman & Stan Brakhage
Ex Chiesa di San Mattia | Proiezioni in pellicola 16mm
Programma 1 – 25 ottobre, 22.30 – 23.30
Programma 2 – 26 ottobre, 22.30 – 23.30

Ingresso libero

La sezione Storie sperimentali di Archivio Aperto, espressamente dedicata a filmmaker che hanno fatto la storia del cinema d’avanguardia, si ispira alla ‘corrispondenza’ tra Carolee Schneemann e Stan Brakhage, proponendo una selezione di opere proiettate in pellicola 16mm.

Brakhage è considerato uno dei principali esponenti del cinema d’avanguardia del Novecento, mentre Schneemann è stata una performer, scrittrice, filmmaker, pittrice e artista visiva pioniera dell’arte femminista, figura che ha aperto nuovi percorsi e immaginari capaci di sfidare e reinterrogare le strutture del patriarcato, in un ecosistema artistico – e quindi anche economico – dominato dal pensiero e dalla parola maschile.

Attraverso una ricchissima produzione polimorfa, multi-materica e multisensoriale, politica e trasgressiva, che parte dalla seconda metà degli anni ’50, Schneemann ha rivoluzionato la rappresentazione del corpo e della sessualità femminile.

Storie Sperimentali, a partire dal ricco scambio epistolare tra i due artisti, propone una corrispondenza filmica tra alcune delle loro opere più significative: un dialogo attorno al tema del corpo nudo attraverso la lettura femminista – nelle parole di Schneemann – di una delle più importanti figure del cinema sperimentale americano.

La sezione include alcuni titoli iconici di Stan Brakhage, tra cui Window Water Baby Moving (1959) e Anticipation of the Night (1958) di Carolee Schneemann – tra cui Fuses (1964-67), vero e proprio film culto che libera, come contro-narrazione al cinema domestico di Brakhage, il potenziale erotico e politico dello spazio della casa, esplorando il piacere sessuale della donna.

 

Sempre aperta memoria: Goliarda Sapienza
Ex Chiesa di San Mattia | A cura di Anna Toscano
26 ottobre, 18.00 – 19.00
Ingresso libero

Nella ricorrenza del centenario della sua nascita, l’ex Chiesa di San Mattia ospita una serata speciale dedicata a Goliarda Sapienza (Catania 1924 – Gaeta, 1996), scrittrice e attrice del cinema neorealista italiano, dedicata alla sua scrittura densa di memoria e di sensi. Realizzata ad hoc per Archivio Aperto, l’iniziativa è a cura di Anna Toscano, docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e autrice multidisciplinare. Il percorso in parole partirà dal corpo come memoria filmica alla ricostruzione di sé attraverso la scrittura: la gioia del narrare come salvezza di un’identità frantumata.

GENDER BENDER

Nel contesto di Gender Bender, festival che da 20 anni intercetta gli immaginari culturali e artistici legati al corpo e al genere, all’interno degli spazi dell’ex Chiesa di San Mattia, in programma due spettacoli di danza: la prima nazionale Le Baccanti – C’era fuoco sui loro capelli ma non le bruciava di Giulio Santolini e Lorenza Guerrini e TANZANWEISUNGEN (IT WON’T BE LIKE THIS FOREVER) del coreografo tedesco Moritz Ostruschnjak.

Le Baccanti – C’era fuoco sui loro capelli ma non le bruciava
Ex Chiesa di San Mattia | Restituzione pubblica di Giulio Santolini e Lorenza Guerrini

5 novembre, ore 18.30
Prima nazionale
Ingresso libero
A seguire conversazione con le partecipanti e la compagnia

Cosa vuol dire perdere il controllo? E che cosa troviamo nel caos? L’iniziativa si pone come esito performativo di tre giornate di laboratorio intensivo dedicato a donne over 60, dove la performance nasce con l’idea di costruire un rito collettivo dionisiaco con cui celebrare la potenza folle e sensuale dei propri corpi maturi. Ispirandosi all’omonimo testo teatrale di Euripide, una comunità di donne è chiamata ad immergersi in un’esperienza radicale e catartica. Un viaggio gioioso, viscerale e animalesco, accompagnato da un fragore ferino di cembali, timpani e flauti.

Giulio Santolini è un performer e coreografo. Ha lavorato con Collettivo Cinetico / Francesca Pennini, Enzo Cosimi, Sotterraneo, La Veronal/Marcos Morau, Sharon Fridman. Con la compagnia Sotterraneo ha vinto due Premi UBU per il miglior spettacolo dell’anno nel 2019 e nel 2022.

Lorenza Guerrini si diploma come attrice presso la Scuola del Teatro Metastasio. Ha lavorato con Kanterstrasse, (Finalista Premio Rete Critica), Industria Scenica, Katia Giuliani, El Conde de Torrefiel, Pierre Debauche, Joris Lacoste e con Sotterraneo (Overload / Premio Ubu 2018, Atlante Linguistico della Pangea, Talk Show, L’angelo della Storia / Premio Ubu 2022). È inoltre curatrice per le compagnie con cui collabora di progetti di formazione per adolescenti e adulti.

 

TANZANWEISUNGEN (IT WON’T BE LIKE THIS FOREVER)
Ex Chiesa di San Mattia | Spettacolo di Moritz Ostruschnjak
8 novembre, ore 19.00
9 novembre, ore 21.00
A seguire conversazione con la compagnia
Biglietti: Intero: 13€ – Under30, Over65 e Card Cultura: 8€ – Ridotto Unibo e Ababo: 5€
Per info e acquisto biglietti: www.genderbender.it

L’evento è realizzato con il contributo del Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania, il Nationales Performance Netz International Guest Performance Fund for Dance, finanziato dal Federal Government Commissioner for Culture and the Media e con il patrocinio di Goethe-Institut Mailand.

Il cartello mostrato dal coreografo Moritz Ostruschnjak mentre il danzatore Daniel Conant esegue uno Schuhplattler, ballo tradizionale bavarese e tirolese per soli uomini. L’assolo Tanzanweisungen (letteralmente: istruzioni di danza) rispecchia lo stile eclettico del coreografo, capace di passare da Schuhplattler a un grand jeté, dai passi di boxe ai quelli di break dance. Elementi comuni il suono, il respiro, il salto, che riempiono lo spazio con un ritmo costante. Una sequenza di ingredienti divergenti che si succedono in una danza giocosa, provocatoria, irriverente.

Moritz Ostruschnjak ha sviluppato il suo interesse per la danza contemporanea attraverso la breakdance. Ha studiato alla Iwanson International di Monaco e ha completato la sua formazione presso Maurice Béjart a Losanna. Dal 2013 svolge l’attività di coreografo freelance e ha creato l’assolo Island of Only Oneland e l’ensemble di pezzi Text Neck, Boids, Unstern e Autoplay. Nel 2022 ha realizzato Terminal Beach per l’Utopia di Monaco e nel 2023 ha aperto con Rabbit Hole il festival internazionale Dance di Monaco. Nel 2020 gli è stato conferito anche il Premio della Danza della Città di Monaco per il suo lavoro artistico.

 

HAMELIN

Dominique Goblet, Costellazioni
Ex Chiesa di San Mattia | Mostra dell’illustratrice e fumettista belga
14 novembre – 15 dicembre 2024
Ingresso libero

Per A occhi aperti. Disegnare il contemporaneo, il nuovo festival internazionale di fumetto e illustrazione a cura di Hamelin (13 – 17 novembre 2024), che porta a Bologna il meglio del fumetto di ricerca e dell’illustrazione contemporanei, l’ex Chiesa di San Mattia accoglie dal 14 novembre al 15 dicembre 2024 Costellazioni, la prima mostra monografica in Italia dell’artista, illustratrice e fumettista belga Dominique Goblet, la quale realizzerà anche un progetto site specific per la Pinacoteca Nazionale di Bologna.

La mostra è un progetto speciale pensato appositamente per scoprire l’arte di Dominique Goblet, artista pioniera, disegnatrice che ha segnato la storia del fumetto sperimentale.

Tra le prime donne ad affermarsi sulla scena del fumetto indipendente, Goblet ha prefigurato molte delle tendenze che hanno segnato l’evoluzione del linguaggio degli ultimi trent’anni, dall’autobiografia ai primi tentativi di un fumetto queer nei temi e nella forma, fino alla sperimentazione che l’ha portata a mescolare il fumetto con la pittura e l’arte contemporanea.

Costellazioni è un’esposizione frutto della sintonia fra la poetica di Goblet e lo spazio  di San Mattia, luogo dalla storia unica che stimola il confronto sulle forme e sul senso del sacro e sul ruolo del femminile nella società: chiesa edificata a partire dal 1575 consacrata nel 1584, con una storia conventuale femminile eccentrica, nel 1799, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi voluta dal governo napoleonico, sconsacrata e ridotta in magazzino (…); gli strati del tempo e dei corpi che l’hanno abitata si intrecciano al lavoro di un’artista potente e rivoluzionaria come Goblet, e al suo sguardo sulla vulnerabilità e la resilienza del corpo femminile.

La mostra nasce dalla collaborazione tra Goblet, i Musei Nazionali di Bologna e Hamelin, che hanno lavorato insieme all’artista, grazie a una residenza, per creare assonanze e richiami tra le opere di Goblet, la storia dello spazio e le sue architetture. In particolare, la mostra darà l’opportunità di vedere le tavole originali del suo ultimo progetto, una trilogia che esplora il rapporto tra corpi femminili e paesaggio e che conta a oggi due volumi: il primo, Ostende, è un racconto di rinascita che ha per protagonista le coste del Mare del Nord; il secondo, Les forêts sombres – di prossima pubblicazione in Francia, e in anteprima esclusiva al festival – è un’esplorazione della foresta come luogo fisico e simbolico, in un gioco di luci e ombre, bianco e nero e colore.

L’“incontro” tra l’opera di Goblet e gli spazi dei Musei Nazionali prosegue alla Pinacoteca Nazionale di Bologna dove Goblet realizzerà un intervento site specific. Le opere metteranno in connessione la contemporaneità con la tradizione pittorica, in un dialogo con la collezione della Pinacoteca che va a comporre una riflessione sullo sguardo e su ciò che accade quando il corpo si fa immagine.

 

La collaborazione sarà ulteriormente arricchita da un incontro pubblico (DAS – Dispositivo Arti Sperimentali, sabato 16 novembre, ore 15.30) fra Dominique Goblet e Patrizia Cirino, antropologa museale della Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia Romagna che si occupa di musei e inclusione sociale con un accento sulla diversità culturale e di progetti di co-curatela e di partecipazione ai processi culturali. Il dialogo tra Goblet e Cirino, interessato a intersecare linguaggi e punti di vista e favorire un confronto fra approcci e prospettive diverse sarà incentrato su una riflessione sul senso dei luoghi e sulle relazioni plurime tra i corpi che li attraversano, sull’atto del “situarsi” compiuto dall’artista rispetto a uno spazio, alla sua storia e alle presenze umane, storiche e artistiche che lo abitano. L’incontro fa parte di un ciclo di conversazioni con autrici e autori internazionali del festival organizzato in collaborazione con il Master Erasmus Mundus in Culture Letterarie Europee dell’Università di Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

 

Per approfondire ulteriormente la poetica di Goblet, sono in programma anche un “attraversamento” dello spazio della Pinacoteca insieme all’artista, aperto alla cittadinanza, un ciclo di proiezioni in collaborazione con Fondazione Cineteca di Bologna, dedicate ai film scelti dall’artista per restituire il suo immaginario, e l’uscita per i tipi di Sigaretten di Paesaggi di carne, primo libro italiano di Goblet che raccoglie illustrazioni inedite e un’intervista all’autrice a cura di Hamelin.

 

Informazioni
Ex Chiesa di San Mattia
Via Sant’Isaia, 14/a, 40123 Bologna

+39 051 4209411 | pin-bo@cultura.gov.it