Costruirò una rete che collegherà il mondo. Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937) ha alimentato questo sogno per tutta la sua esistenza.
Dal 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025 il Museo internazionale e biblioteca della musica del Settore Musei Civici Bologna dedica la mostra dossier All’ascolto del mondo alle vicende del geniale inventore delle telecomunicazioni senza fili, pioniere della radio, imprenditore illuminato che ha influenzato sia la comunicazione che la musica.
Il progetto espositivo, curato da Oderso Rubini e Franco Severi, si inserisce nelle iniziative organizzate per il 20° anniversario del Museo internazionale e biblioteca della musica ed è promosso in collaborazione con Musicalia Museo della Musica Meccanica e AMMI Associazione Musica Meccanica Italiana (Cesena), con il sostegno di Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura e Paesaggio e con il patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi. Sponsor tecnico Touchlabs.
La sua invenzione delle onde radio ha rivoluzionato il modo in cui la musica veniva trasmessa e ascoltata. Prima dell’avvento della radio, la musica era principalmente un’esperienza locale, fruibile solo dal vivo.
Grazie a Marconi melodie e performance iniziarono a viaggiare, avviando una diffusione culturale senza precedenti: le stazioni radio cominciarono a trasmettere musica, creando nuovi modi per gli artisti di raggiungere un pubblico più vasto e cambiando radicalmente il rapporto con la musica. Per la prima volta nella storia si poteva godere di orchestre famose, cantanti e artisti rimanendo comodamente in casa.
Il percorso espositivo, allestito all’interno delle sale della collezione permanente del museo, è suddiviso in nove sezioni tematiche che ripercorrono le “avventure” di Marconi, a partire dal primo segnale transoceanico del 1901 e dalla costituzione delle prime società per la produzione di apparecchi radio. Tra i momenti più significativi, la nascita dei dischi Marconi Velvet Tone nel 1906, frutto di un accordo con Columbia, che tentava di competere con cilindri e dischi tradizionali.
Il 1909 segnò per Marconi il riconoscimento del Premio Nobel per la fisica: all’epoca la sua compagnia contava ormai 24 stazioni radio in Inghilterra, 12 in Italia, 4 negli Stati Uniti e 2 nel Canada e diverse altre in Europa.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1922, Marconi fondò il dipartimento Marconiphone per progettare e vendere apparecchiature radiofoniche e nel 1924 si avventurò anche nella distribuzione discografica grazie a un accordo con la Pathè.
Importante anche il suo contributo nell’ambito della costituzione/fondazione delle prime emittenti radiofoniche a dimensione nazionale e internazionale: il 13 ottobre 1922 il General Post Office britannico e un gruppo di compagnie di telecomunicazioni, tra cui la Marconi Company, fondano la BBC British Broadcasting Company Ltd, che diventa la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo nel Regno Unito.
Nel 1924 invece la Società Anonima Radiofono fondata da Marconi costituisce a Roma la URI Unione radiofonica italiana, che nel 1944 diventerà la RAI Radiotelevisione Italiana: la prima vera trasmissione andrà in onda il 3 gennaio 1954.
L’ultima sezione chiude con un’altra fondamentale “avventura “ di Guglielmo Marconi: la prima trasmissione di Radio Vaticana il 12 febbraio 1931 realizzata su richiesta di Papa Pio XI.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica.