Il 21 luglio l’ultima tappa e l’arrivo a Bologna con il concerto in piazza Lucio Dalla. Sul palco alimentato dalle biciclette, con Andrea Satta e i Têtes de Bois ci saranno Morena Tartagni, il coro Farthan, Rita Marcotulli e Israel Varela
Dall’8 al 21 luglio in sella a una bici, due settimane per celebrare le conquiste delle donne e per ricordare ad ogni appuntamento quanto ancora c’è da fare. Il progetto, in collaborazione con la Fondazione “Una Nessuna Centomila” e in stretto collegamento con i centri antiviolenza, vuole essere un atto concreto, attraverso l’arte e lo sport, per ricordare l’importanza della comunità e del fare rete.Non poteva che concludersi con il Palco a Pedali e l’eco-concerto dei Têtes de Bois con tanti ospiti (21 luglio alle 21 in piazza Lucio Dalla) l’itinerario percorso da Alfonsina 100 anni fa, da Matera a Bologna (passando per Modugno, Lucera,Campobasso, Castel di Sangro, Sulmona, L’Aquila, Terni, Perugia, Lucignano, Passo dei Mandrioli, Faenza). Un viaggio tra immagini, canzoni, racconti e versi, tra raggi, manubri, attese, curve amare e curve fiorite. Ad “accompagnare” il viaggio l’immagine realizzata dall’artista Alice Pasquini.
Oltre 100 biciclette illumineranno il palco e produrranno l’energia necessaria per l’impianto audio-luci dell’intero spettacolo dal vivo. Sul palco, insieme ad Andrea Satta con le canzoni dell’album “Niente di nuovo tranne te”, i Têtes de Bois, il coro Farthan, Rita Marcotulli e Israel Varela, la campionessa di ciclismo Morena Tartagni e altre ospiti a sorpresa.
Per partecipare in bicicletta e alimentare il Palco a Pedali, il pubblico è invitato ad assistere al concerto con la propria bicicletta che sarà posizionata sui rulli e non potrà essere rimossa durante lo spettacolo.
Per pedalare è necessario iscriversi inviando una mail a: palcoapedali@tetesdebois.it
Al pubblico che pedala si chiede di arrivare con la propria bicicletta (ruota 26″ o 28″, la 29 non va bene) dalle 19.30 per agganciarsi ai cavalletti.
“L’evento voluto e sostenuto dalla nostra Amministrazione – commenta l’assessora allo Sport Roberta Li Calzi – si inserisce perfettamente nelle tante iniziative di valorizzazione dello sport femminile ed è importante e quanto mai attuale raccontare la storia di Alfonsina nell’anno del Tour de France che ha appena fatto tappa a Bologna”.
“Dopo il Tour De France ci siamo tutte innamorate dello spettacolo che la bicicletta e il ciclismo può dare: la storia di Alfonsina ci è cara perché parla di una donna poverissima ma anticonformista, che si è appassionata alla bici e ne ha fatto un mezzo di riscatto, una storia universale che ricorderemo in uno spettacolo dove gli spettatori e le spettatrici, pedalando, possono essere protagonisti come i campioni del Tour, producendo energia e musica: una bellissima metafora per le nostre sfide climatiche” commenta Simona Larghetti – consigliera di Comune e Città metropolitana di Bologna.
“Nel 2024 ricorrono i 100 anni del Giro d’Italia di Alfonsina Strada, la prima e unica donna a correre il Giro insieme ai maschi – afferma Andrea Satta, ideatore del progetto -. Lei arrivò fuori tempo massimo, ma completò la gara, stretta fra vestiti che ne nascondevano le forme per sembrare meno femmina possibile e vincere così lo scherno maschile che allora come oggi governava il mondo, relegando anche nello sport, la presenza delle donne a pura coreografia e curiosità. Abbiamo dedicato molto tempo alla storia di Alfonsina – continua Andrea – anche una canzone “Alfonsina e la bici” con un videoclip nel 2011 per la regia di Agostino Ferrente, con una delle donne che più straordinarie di sempre, Margherita Hack, stellare anticonformista, che nel video vestiva i suoi panni.
“Uno degli obiettivi della Fondazione Una Nessuna Centomila – dichiara la presidente Giulia Minoli – è quello di valorizzare la memoria storica e le conquiste di alcune donne che non hanno avuto la visibilità che meritavano e che, anzi, troppo spesso sono state dimenticate dalla storia. È il caso di Alfonsina Strada,che con la sua passione e la sua determinazione è riuscita a scalfire stereotipi che volevano espellere le donne dal mondo dello sport, in questo caso. Ma succede purtroppo in molte altre occasioni, in ambito culturale artistico e sociale. Per noi, dunque, è importante accompagnare e sostenere questo viaggio, perché ci permette di tenere viva la memoria di una conquista, ricordando una figura che può essere un esempio virtuoso per le giovani e le giovanissime. Per questa ragione abbiamo coinvolto, nelle varie tappe di questo progetto, i centri antiviolenza, che potranno raccontare lo straordinario lavoro che fanno quotidianamente per accompagnare le donne nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Quest’ultima non è infatti un destino: c’è ancora tutta una rivoluzione da fare ma dobbiamo continuarla con tenacia e solidarietà”.
“La bellezza in bicicletta” è un progetto in collaborazione con la Fondazione Una, Nessuna, Centomila e con Comune di Bologna, Fondazione Teatro di Roma, Assessorato alla Cultura del II Municipio di Romae il patrocinio di Comune di Roma Capitale, Fondazione Treccani, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Arci Nazionale, Associazione Culturale Pediatri.