Il cielo nel rosone! San Francesco e Piazza Malpighi

PIAZZA MALPIGHI – SAN FRANCESCO – PORTA NUOVA: il cielo nel rosone!
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San Francesco – Foto Beatrice Di PIsa


il cielo nel rosone! Tra gotico e romanico una delle basiliche più belle di Bologna.
Ammirate il cielo dai rosoni dal lato di Piazza San Francesco e le tombe dei glossatori dal lato di piazza Malpighi con gli affreschi lungo il porticato. 

La Basilica di San Francesco è uno dei primi conventi francescani in Italia, sorta intorno alla metà del 1200. L’architettura guarda ai modelli francesi soprattutto all’esterno con ampi contrafforti e archi rampanti.  La chiesa a tre navate è ricca di rosoni, archi a sesto acuto e bifore, tipiche del linguaggio gotico.

Su piazza Malpighi, proprio dietro l’abside della Basilica di San Francesco, potrete vedere Le Tombe dei Glossatori che contengono le spoglie di alcuni famosi professori di giurisprudenza dell’Università di Bologna del Medioevo. Erano detti glossatori perché commentavano a margine i testi di diritto romano ( con le “glosse” ovvero note di commento).

Piazza Malpighi – San Francesco – Porta Nuova
The sky in the rose window!

San Francesco – interno chiostro – Foto Beatrice Di Pisa


Among Gothic and Romanesque styles, this is one of the most beautiful basilicas in Bologna. Admire the sky through the rose windows on the side of Piazza San Francesco and the tombs of the glossators on the side of Piazza Malpighi, with frescoes along the portico
.

The Basilica of Saint Francis is one of the first Franciscan monasteries in Italy, built around the mid-13th century. The architecture looks to French models, especially on the outside with large buttresses and flying buttresses. The three-aisled church is rich in rosettes, pointed arches and mullioned windows, typical of the Gothic language.

On Piazza Malpighi, right behind the apse of the Basilica of San Francesco, you can see the Tombs of the Glossators which contain the remains of some famous professors of law at the University of Bologna in the Middle Ages. They were called glossators because they commented on the margins of Roman law texts.