“È intelligente ma non si applica” si dice degli studenti brillanti ma svogliati, con il 6 fisso in pagella. Secondo Andrea Baccuini questa descrizione si adatterebbe all’Italia come destinazione turistica: un Paese a rischio bocciatura, o meglio, declassamento a favore di nazioni emergenti e capaci di promuoversi meglio. È una delle tesi del suo libro “Io sono turismo. L’Italia non è una repubblica fondata sul turismo, ma dovrebbe esserlo”, edito da Gribaudo Editore: un pamphlet che il destination manager porterà il prossimo 15 maggio a Bologna, alla Libreria Coop Ambasciatori di via degli Orefici 19.
Accanto a lui, a partire dalle 18.30, Claudio Cecchetto, brand ambassador Visit Romagna e Patrik Romano, Direttore Generale Fondazione Bologna Welcome: moderati dal giornalista Andrea Guolo, dialogheranno con Baccuini per dare vita a una riflessione a più voci su Bologna e la riviera romagnola come mete turistiche in divenire. L’occasione di focalizzarsi su un territorio che può muovere tante leve importanti – dal food alla motor valley, dai beach club al turismo congressuale – e che appena un anno fa ha dovuto fronteggiare i danni provocati dall’alluvione.
Il confronto prenderà spunto dal pamphlet di Andrea Baccuini, creatore dei format Super G a Courmayeur e Meraviglioso a Porto Cervo. La sua pubblicazione si rivolge ai manager, ma ancora di più ai giovani e aspiranti imprenditori italiani, una generazione che ha fame di sfide e non teme il confronto con gli altri Paesi, a patto di prepararsi adeguatamente.
Nasce così un libro dallo stile agile e provocatorio, che invita a voltare pagina, anche e soprattutto metaforicamente: superando le obsolescenze del turismo italiano, per certi versi fermo agli anni Sessanta e a un immaginario passatista, per cavalcare la galoppante rivoluzione tecnologica in atto. Al centro troviamo il “tur-insta”, che non si accontenta del “pittoresco” ma vuole essere sollecitato, scosso, sbalordito.
Lui è in prima fila, pronto a condi-vivere online la sua esperienza. In realtà ha scelto la sua meta proprio perché attratto, come le falene, dal bagliore virale di una destinazione che è già stata rilanciata sui social, attraverso un meccanismo che premia ciò che è nuovo, o appare come tale.
Dentro ogni tur-insta vive un influencer potenziale. Ed è a lui che occorre rivolgersi in un mercato sempre più dinamico e strategico per l’Italia, con l’intero comparto che oggi si stima valga almeno il 13% del PIL nazionale. Andrea Baccuini mette a disposizione dei lettori una serie di proposte concrete, strumenti su misura degli operatori del turismo di oggi, e ancora meglio, di domani. Un invito a cambiare gioco, perché si vince o si perde tutti insieme.