Presentato il restauro del monumento funerario di Gaetano Simoli, fabbro, conservato nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna

Monumento di Gaetano Simoli, 1895 Bologna, Cimitero Monumentale della Certosa, Chiostro VII Courtesy Bologna Servizi Cimiteriali

Dopo sette mesi di attento restauro, il monumento dedicato al fabbro municipale Gaetano Simoli e a sua moglie Liberata Morini, situato all’interno del Cimitero della Certosa (Campo del Chiostro VII, numero 48), torna al suo antico splendore. 

Il monumento, realizzato nel 1895 dall’artista Tullo Golfarelli, rappresenta un simbolo tangibile dell’orgoglio di classe del defunto. Bologna Servizi Cimiteriali – che ha stanziato complessivamente 27mila euro per la realizzazione dell’intervento – ha scelto di sostenere il progetto per preservare e riportare in piena luce questa importante testimonianza artistica che costituisce un’eccellenza del patrimonio culturale di Bologna, offrendo l’occasione per scoprire e ripercorrere una tappa della storia cittadina.

Una presentazione e una restituzione alla comunità che non a caso cade prossima alla ricorrenza del Primo Maggio, festa dei lavoratori. La tomba con l’imponente effige del fabbro, che raffigura l’uomo con tenuta e attrezzi da lavoro, si erge come emblema eloquente della dignità artigiana e del più autentico saper fare. L’artista Tullo Golfarelli, con la sua opera scultorea, ha immortalato l’essenza stessa del lavoro, conferendo al monumento a Gaetano Simoli un significato profondo e duraturo. 

L’intervento effettuato ha consentito di restituire al pubblico il prezioso monumento che si stava deteriorando a causa dell’inquinamento atmosferico e dell’insediamento di muschi e licheni nelle porosità del marmo. 

Il delicato intervento conservativo è stato realizzato dal Laboratorio di Restauro Ottorino Nonfarmale e si è svolto sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia e con la collaborazione del Settore Musei Civici del Comune di Bologna. I lavori di restauro hanno preso il via da una prima pulitura del monumento, con la rimozione di licheni, muffe e alghe, per poi passare alla stuccatura e riadesione delle parti distaccate. Successivamente è stata consolidata l’intera superficie, inclusa la parte marmorea, ed è stato rinforzato il lapidone di chiusura. A completamento dell’opera, la cancellata in ferro è stata oggetto di revisione della ortogonalità degli elementi e delle giunzioni, pulitura della superficie, eliminazione delle vernici residue e della ruggine, consolidamento e protezione finale. 

 

La presentazione e la restituzione di questo monumento, a pochi giorni dalla festa dei lavoratori, offre un’opportunità unica per riflettere sull’eredità di Gaetano Simoli, punto di riferimento per la comunità bolognese, che incarna i valori di dedizione e impegno verso il proprio lavoro, contribuendo a preservare la memoria storica della nostra comunità”, dichiarano Simone Spataro e Cinzia Barbieri, presidente e direttore generale di Bologna Servizi Cimiteriali L’intervento, di particolare rilevanza anche sul piano civile, si inserisce a pieno titolo nel piano finalizzato alla tutela e valorizzazione del patrimonio monumentale della Certosa, museo a cielo aperto della città e patrimonio UNESCO”.

 

Il monumento funerario: cenni storici

Dedicato al fabbro municipale Gaetano Simoli e a sua moglie Liberata Morini, il monumento funerario rappresenta sicuramente l’opera di maggior successo dello scultore Tullo Golfarelli (1853-1928). La scultura, così celebre da essere lodata persino da Giovanni Pascoli nel 1906, testimonia l’ispirazione dell’artista, ma anche il suo impegno nei confronti degli ideali progressisti e di lotta di classe cui era fortemente legato. 

 

Il monumento, di dimensioni naturali, ritrae un giovane fabbro dall’aspetto fiero, altero, severo, ma al tempo stesso sereno. Tullo Golfarelli lo ritrae in un momento di pausa dal lavoro, mentre appoggia il martello sull’incudine e l’altra mano è rilassata sull’anca. Il fabbro indossa indumenti semplici e modesti: calzature chiuse con dei lacci, pantaloni ampi e comodi con risvolto, una camicia semplice e leggera. A caratterizzare l’abbigliamento il grembiule in cuoio, utilizzato per proteggere i vestiti dalle bruciature e il corpo dalle ustioni provocate dalle schegge roventi prodotte dalla battitura del ferro. 

L’opera fu commissionata per volontà testamentaria dello stesso Gaetano Simoli che con il suo lavoro acquistò una modesta agiatezza, risparmiando quanto necessario per realizzare il sogno di un monumento che ne tramandasse la memoria ai posteri

Ai piedi della statua si trova la scritta ‘labor‘, che Golfarelli stesso definì come la “statua raffigurante il lavoro, a simboleggiare l’orgoglio di classe del defunto, diventato un simbolo dell’esaltazione del lavoro”. 

Sul basamento è collocato un medaglione con l’effige dei due coniugi ritratti in tarda età.