Dopo il debutto a LAC Lugano Arte e Cultura, The City, il nuovo spettacolo di Jacopo Gassmann, prosegue la tournée italiana e arriva in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 14 al 17 marzo.
Lo spettacolo, una coproduzione di LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Teatro dell’Elfo, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, è un adattamento del testo di Martin Crimp, di cui Alessandra Serra ha curato la traduzione, e vede in scena un cast di rilievo: Lucrezia Guidone (nel ruolo di Clair), Christian La Rosa (Christopher), Olga Rossi (Jenny) e la giovanissima Lea Lucioli (ragazzina) al suo debutto sul palcoscenico.
Gregorio Zurla firma le scene e i costumi, Gianni Staropoli il disegno luci, Zeno Gabaglio il disegno sonoro, Sarah Silvagni cura i movimenti scenici, Simone Pizzi cura i video, Stefano Cordella assiste Gassmann nel percorso di creazione.
Jacopo Gassmann, regista che ha frequentato molto la drammaturgia contemporanea di lingua inglese, traducendo anche diversi testi in italiano, si misura ora con Crimp, autore protagonista del panorama drammaturgico del nostro tempo, i cui testi sono stati rappresentati in tutta Europa e tradotti in numerose lingue. The City, messo in scena oggi per la prima volta in italiano, fu scritto nel 2008 e venne allestito al Royal Court Theatre di Londra, sala che da più di mezzo secolo sostiene il lavoro della nuova drammaturgia. Come ha dichiarato lo stesso Crimp, la scrittura di The City gli è stata suggerita da L’uomo flessibile, libro in cui il sociologo e scrittore statunitense Richard Sennett racconta le difficoltà della classe media, colpita dal dramma della disoccupazione.
«Influenzato da Beckett, Pinter e Mamet, il teatro di Crimp – ha dichiarato Jacopo Gassmann – è caratterizzato da un’inquietudine e una crudeltà di fondo, spesso stemperate da una vena grottesca e surreale. […] The City ci parla di un mondo dove si può essere licenziati di punto in bianco e in cui le guerre, apparentemente lontane, possono irrompere improvvisamente tra noi, dentro di noi, come degli incubi in pieno giorno».
Ambientato in quello che potrebbe apparire come un normale interno borghese, The City si apre su una vera e propria crisi di coppia di cui sono protagonisti Chris, impiegato di una grande società informatica che ha saputo che la sua ditta si appresta a una “riorganizzazione” del personale, e sua moglie Clair, traduttrice che ha appena avuto un incontro fortuito e ambiguo con un noto scrittore, che le ha rivelato di aver subito delle torture. La tensione tra marito e moglie è evidente. Impercettibilmente, quadro dopo quadro, il loro rapporto comincia a mostrare le prime crepe: i confini tra realismo e finzione vengono meno, i personaggi sembrano quasi scomparire nei loro dialoghi.
«L’ho trovato particolarmente intrigante – dichiara il regista – perché gioca a un finto naturalismo: il testo, tutto sommato, ha un suo intreccio narrativo, ma all’interno della vicenda ci sono molteplici fratture, si trovano gli stilemi tipici di Crimp. È interessante perché è un Crimp più “soft”, più morbido, che consente di seguire una storia. Si tratta di una vicenda affascinante che, come nei grandi testi, è composta da più livelli. Da una parte abbiamo il rapporto di una coppia che sta vivendo una crisi; noi viviamo questa sorta di sgretolamento, di sfarinamento del loro rapporto mano a mano che il testo procede. Allo stesso tempo, però, seguiamo la vicenda di una traduttrice che cerca di essere anche una scrittrice; se vogliamo, tutto il testo può essere letto come una serie di tentativi da parte della protagonista, Clair, di scrivere delle bozze. […] Si dipana come un enigma, un mistero. Il titolo, The City, evoca tutti quei non luoghi delle metropoli contemporanee: fin dall’inizio vengono citati due grandi non luoghi della contemporaneità, una stazione e un’azienda che sta riorganizzando il personale, luoghi che sembrano essere stati costruiti per alienarci dai noi stessi. La “Città”, inoltre, è una grande metafora di una città interiore della protagonista».
Un testo in cui si sente l’influenza di Harold Pinter, come afferma Alessandra Serra, che è stata inoltre la traduttrice ufficiale del Premio Nobel, «soprattutto nei tempi, nel ritmo, nelle battute dette e non dette, nei sottintesi, nelle pause e nei silenzi “pieni”. D’altra parte, Pinter ha rivoluzionato tutte le convenzioni teatrali, e chiunque oggi voglia scrivere per il teatro deve tenerne conto sennò rischierebbe di diventare obsoleto ancora prima di andare in scena».
The City
di Martin Crimp
traduzione Alessandra Serra
regia Jacopo Gassmann
con (in o.a.) Lucrezia Guidone, Christian La Rosa, Olga Rossi
e con, per la prima volta in scena Lea Lucioli
scene e costumi Gregorio Zurla
luci Gianni Staropoli
disegno sonoro Zeno Gabaglio
movimenti Sarah Silvagni
video Simone Pizzi
regista assistente Stefano Cordella
direttore di scena e capo macchinista Ruben Leporoni
capo elettricista e datore luci Fabio Bozzetta
fonico Alberto Irrera
sarta realizzatrice e di scena Lucia Menegazzo
scene realizzate da FM Scenografie
impianto led realizzato da Best Light srl
produzione LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Teatro dell’Elfo, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa
partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco – Clinica Moncucco e Clinica Santa Chiara
Prossime date:
Torino, TPE Teatro Astra dal 19 al 21 marzo
Perugia, Teatro Morlacchi 23 e 24 marzo
Milano, Teatro Elfo Puccini dal 2 al 7 aprile
Informazioni:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti: da 5 € a 27 €
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com