Al via la prima edizione del progetto nato dalla collaborazione tra l’Alma Mater e la Cineteca di Bologna: tre lungometraggi, preceduti da un dialogo tra esperti in arte cinematografica e giuristi, e l’istituzione di un Archivio permanente animeranno l’iniziativa volta a condividere con il pubblico riflessioni, conoscenze e idee sulla rappresentazione della giustizia
“Cinema e diritto” è il progetto, finanziato con i fondi per la Terza Missione dall’Università di Bologna e nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze giuridiche – DSG e il Dipartimento delle Arti – DAR con la Cineteca di Bologna, che dal 12 al 26 marzo farà dialogare al cinema Modernissimo (Via Rizzoli 1/2, Bologna) il mondo dell’arte e del diritto con la collettività.
Un ciclo di tre proiezioni cinematografiche animerà la prima edizione dell’iniziativa, nata per indagare le molteplici forme di intersezione tra cinema e diritto nella società contemporanea, contesto in cui i media hanno il potere di formare e deformare immaginari, influendo sulla rappresentazione della giustizia.
A precedere ognuno dei lungometraggi in programma la serie di dialoghi “Sguardi incrociati”, momenti di confronto interdisciplinare in cui esperti di diritto e arte condivideranno idee e punti di vista con i presenti. Anche questo momento si terrà al Modernissimo, rendendo la storica sala un ponte in grado di unire la comunità universitaria a un pubblico ampio e variegato.
Particolare attenzione sarà dedicata alla rappresentazione dei processi nel cinema, alle differenze tra narrativa artistica e giudiziaria, all’utilizzo delle immagini come prova e al dibattito sul rapporto tra giudice e storico. È così che l’arte diventa strumento di informazione e formazione: il cinema permette di “vedere meglio” il diritto e la giustizia.
Anatomia di una caduta (di J. Triet) è il primo lungometraggio in programma per martedì 12 marzo, alle 17; anticipato dall’incontro, alle 15.30, “Dubbio e giustizia”, dialogo con Luca Luparia (Università degli Studi di Milano) e il prof. Roy Menarini (DAR), moderati dalla prof.ssa Emanuela Fronza (DSG).
Martedì 19 marzo, alle 19.30, toccherà a Il signore delle formiche (di G. Amelio). Ad aprire la serata, alle 18.15, “La rappresentazione della giustizia nel cinema italiano”, un confronto tra i prof. dell’Alma Mater Gaetano Insolera, Andrea Lollini, Guglielmo Pescatore (DAR) e la prof.ssa Diletta Tega (DSG), moderati dal prof. Marco Cucco (DAR).
La rassegna si concluderà martedì 26 marzo, alle 17, con il film Saint Omer (di A. Diop). La proiezione seguirà al dialogo, delle 15.30, “Il processo come messa in scena” con il prof. Stefano Canestrari (DSG), Judith Vailhé (magistrato, Cheffe du pôle Justice et Libertés – Défenseur des droits), la prof.ssa Anna Masecchia (Università degli Studi di Napoli Federico II) e la moderazione di Paolo Pellicano (Cineteca di Bologna).
Punto di raccolta e analisi di produzioni audiovisive sarà l’Archivio permanente presso il Dipartimento di Scienze giuridiche, dove verranno raccolti film, documentari da tutto il mondo, spesso non conosciuti o difficilmente reperibili e che permetterà di avviare collaborazioni nazionali e internazionali, divenendo un punto di riferimento anche per attività di formazione presso le scuole, le istituzioni universitarie e giudiziarie.