di Simona Pinelli
Anche quest’anno, puntuale come la Tari o l’acconto IRAP, arriva l’attesissima chiamata di Giovanna Fiorentini: ” me lo fai il pezzo su Art City, vero?”
Pronta! Per l’ottavo anno a introdurre questo fantastico progetto. Partiamo in quarta, che con la quinta rischiamo il Telelaser, e immergiamoci nella realtà di Artefiera che quest’anno compie 50 anni; ormai coetanee, condividiamo un bel traguardo soprattutto perché raggiunto, modestamente, con una certa forma ed energia.
Partiamo esplorando una Art City che, ormai come tradizione, investe la città come uno tsunami allagando ogni angolo di Bologna di “arte”.
Ci tengo a ricordare che in questo articolo non ci concentreremo sui main project, né eventi di grandi istituzioni, ma di una proposta, ovviamente parziale, di nuovi e piccoli itinerari. Gli eventi principali li potete trova tutti sul sito di “Bologna da Vivere”, tra quelli più conosciuti e longevi abbiamo il BOOMing, contemporary art show, che come ormai da anni occupa il Binario Centrale di Dumbo e l’ABABO Art Week il ricchissimo cartellone di eventi che dall’ 1 al 4 febbraio vede l’Accademia di Belle Arti di Bologna spargersi un po’ ovunque in città.
Quindi, da dove cominciare per introdurvi al mondo di Art City?
Ma ovviamente da una delle più storiche gallerie d’arte bolognesi: l’ARIETE artecontemporanea di Via Marsilli, la quale ospiterà, dal 20 gennaio al 17 febbraio, l’affermata artista giapponese Yumi Karasumaru, che presenterà Learning from the Past, nuova serie ispirata all’arte giapponese del periodo Edo in un’originale combinazione con l’essenza dell’arte medievale europea.
Proseguendo, passiamo alla preziosa AF Gallery, Via dei Bersaglieri 5/E, che ospiterà dal 25 gennaio al 23 marzo, Windows in Analogy, Finestre sull’Analogia, mostra dedicata agli ultimi venti anni della ricerca artistica di Ganni Emilio Simonetti, l’esponente Fluxus italiano più significativo, imperdibile per comprendere a fondo il suo ambito di ricerca.
Sabato 27 gennaio è una giornatona: inaugurano, infatti, tantissime mostre, una specie di mini-white night in anteprima. Partiamo con la tappa obbligata al LabOratorio degli Angeli (Via degli Angeli 32) dove il collettivo Atelier dell’Errore, dall’artista Luca Santiago Mora, presenta Idolo, un’installazione dedicata che riunisce la complessità dei loro diversi linguaggi espressivi: disegno, video, fotografia, scultura in dialogo con lo spazio espositivo, assorbito e trasformato attraverso gli interventi; poi ci spostiamo di pochi metri per raggiungere l’atelier Lavinia Turra per la mostra di Alessandra Calò Secret Garden (fino al 22 febbraio); immersa come sempre tra le bellissime creazioni di moda della stilista la mostra prosegue la mission di promuovere le artiste donne attraverso una serie di mostre che fondono abilmente l’arte visiva e l’alta moda, per un’esperienza sinestetica, un connubio di mondi apparentemente distanti ma capaci di dialogare in un ambiente che celebra la creatività in tutte le sue sfaccettature. Ancora, facciamo due passi verso la T, dove (fino al 10 febbraio) la Galatea Arte, Via Oberdan 17/c, esordisce in Art City con Anacronismo cromatico, doppia personale di Yves Bosio e Maria Cavallo, arricchita il 3 febbraio per la Withe Night, dalla performance Quarta Dimensione di e con la danzatrice Monica Giannini.
Solo nei giorni di Artefiera (30 gennaio – 4 febbraio) ci sarà l’occasione di visitare A Single Moment, in cui Anna Caterina Masotti presenta per la prima volta le sue fotografie, allestita dentro la strepitosa Cripta di San Zama (via dell’Abbadia) nel pieno centro storico di Bologna; un percorso installativo, immersivo e multimediale in cui circa trenta fotografie inedite dei video parlano di tema affasciante quanto sfuggente: l’istante. Il 31 gennaio (e fino al 24 febbraio) è la volta invece di altri due momenti da non mancare: This is not a fairytale, personale di Mons Jorgensen, presso un altro spazio che amiamo molto: lo Spazio B5 in vicolo Cattani 5/b e l’apertura al pubblico di Jugopetrol, lo spazio in Via Silvani di Flavio Favelli che insieme agli artisti Igor Grubić e Juan Pablo Macías presenta Try again. Fail again. Fail better. Il progetto è costituito da tre blocchi di opere che i tre artisti considerano emblematiche nell’evoluzione del loro lavoro e significative per delineare alcuni dei loro specifici ambiti di ricerca. (fino al 4 febbraio). Altro esordio da non perdere è RI-GENERAZIONI, una mostra collettiva – inaugurazione 2 febbraio ore 18 e fino all’11 febbraio – occasione unica per scoprire il nuovissimo spazio d’arte in via Zago 7, un’ex tipografia, gestito e utilizzato come laboratorio dal duo di artisti Burgio&Gomez che della mostra, che vuole essere dialogo e confronto fra i lavori di diverse generazioni di scultori bolognesi, sono ideatori, curatori e protagonisti insieme ad altri artisti. Venerdì 2 e sabato 3 poi registra l’apertura (anche questa da non perdere) dei Salotti straordinari di CASAMUSEORENZOSAVINI che vedrà la performance Breve storia del Giappone in tre quadri e 93 parole in vari orari prestabiliti (verificate sul sito della Casa Museo, mi raccomando.)
E chiudo con due eventi pro domo mea: A Villa Davia di Colle Ameno, lo splendido Borgo nelle alture di Sasso Marconi, dal 27 gennaio (ore 17-20.30) Spazio relativo e Studio Yoshida presentano Sound: inside and outside of the body supercollettiva con Pierre Berthet, Giuseppe Chiari, Enrico Malatesta, Baudouin Oosterlynck, Fabrizio Perghem, Milena Rossignoli, Fabiano Vicentini, una sfaccettata ricerca attorno al suono tra arte visiva, sound arte e musica. infine il 3 febbraio, presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno si svolgerà un pomeriggio multimediale: Istantanea. Serata meccanizzata tutto dedicata al Futurismo contemporaneo dove Enrico Bittoto ci guiderà tra una mostra di quadri di Matteo Alfonsi, un’installazione cavalli da giostra dell’artista Bolognese Naby, la performance di Gabriele Fagnani, S.C., Messina e la proiezione del documentario d Luca Verdone, alla presenza dello stesso regista, sul Futurismo.
Io, come ogni anno, sono già stanca a scrivere, figurati a girare. Ma, come ogni anno, so già che mi verrà una forza da leone e, scarpe grosse e – spero – cervello fino, mi potrete vedere in giro per i vari eventi, casomai sempre più stanca ma, in proporzione inversa, sempre più felice, Che poi questi giorni me li devo far bastare per tutto l’anno.
Simona Pinelli. Storica dell’arte, un po’ più che cinquantenne, si occupa da oltre 30 anni di didattica e di divulgazione dell’arte e della cultura per infanzia e gioventù collaborando con aziende, istituzioni, musei, enti pubblici e privati, per i quali ha sviluppato e coordinato centinaia di progetti tra cui una collana di libri e un mensile d’arte. Da 18 anni – eh si mi diventa maggiorenne – è Presidente di ComunicaMente, da lei fondata nel 2006, con cui scrive articoli e saggi in riviste e cataloghi e organizza eventi e mostre d’arte con forte taglio divulgativo. Si è occupata per 8 anni dei Servizi Educativi di Genus Bononiae, e, dal 2023 collabora con la Fondazione Palazzo Boncompagni per divulgare la figura di Papa Gregorio XIII alle giovani generazioni; inoltre ha collaborato, in questo ambito, con varie realtà tra cui Fondazione Golinelli, Fondazione Cirulli, Antoniano, Monrif Group, Gruppo Hera, Confcommercio Ascom, Bologna Children Bookfair. È docente in vari corsi di comunicazione della cultura e nel tempo rimanente fa l’Assessore alla cultura, giovani generazioni e turismo del Comune di Casalecchio di Reno. Una TIA non le ha comunque tolto la voglia di cantare, di leggere, di conoscere, di andare a mille come ha sempre fatto. Viaggia tanto, soprattutto con la fantasia, ha appena cambiato l’ennesima casa, ha un compagno musicista che se non c’era andava inventato e un figlio multitasking quasi 22enne che salta i fossi per la lunga tra cucina, musica, creatività, organizzazione eventi e università.