Dal 24 novembre al 3 dicembre 2023 si snoda, tra la città di Forlì (Teatro Testori) e Bologna (Oratorio San Filippo Neri e Casa delle Associazioni del Baraccano,) la seconda edizione di LUCY Festival, linguaggi della scena technologically oriented, ideato dalla Compagnia Sblocco 5 e la direzione artistica di Ivonne Capece e Micol Vighi. LUCY è un festival multidisciplinare, che coinvolge il pubblico nella scoperta delle nuove frontiere del contemporaneo, attraverso la molteplicità tecnologica dei linguaggi espressivi e della loro innovazione, per favorire la contaminazione tra cultura umanistica e sapere scientifico. Una vasta gamma di esperienze artistiche e una profonda esplorazione di suono, tecnologia, robotica, multimedia, video e spettacoli non convenzionali, al confine tra le arti e i generi, in cerca di un ibridismo che sfida le convenzioni su ciò che definiamo teatro.
LUCY è un festival che si può definire diffuso, una sorta di anello di congiunzione tra Forlì e Bologna, che per l’occasione si aprono per creare un ponte culturale che generi reti, interconnessioni, innovazioni, dialoghi: contaminazioni di pensiero, pubblico, artisti, scienziati, e idee.
LUCY Festival è finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU nell’ambito del PNRR, con il contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno di Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, con il Patrocinio del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, in partnership con Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Giovanni Testori, Mismaonda, Gruppo Sosia & Pistoia, in collaborazione con KUKA Roboter Italia Spa, CROSS Alta Formazione attori/autori, Altre Velocità, sponsor Medici Ermete.
La seconda edizione di LUCY Festival 2023 Linguaggi della scena technologically oriented, si distingue per le sue caratteristiche uniche e la sua evoluzione rispetto all’edizione precedente esplorando ancora più nel profondo i temi trattati. Così il Festival nelle parole della Compagnia SBLOCCO5: Nell’edizione 0 dello scorso anno, sono emerse due linee di ricerca, a cui nell’edizione 2023 desideriamo dare uno spazio particolare: la dimensione immersiva del suono – colonna portante di questa edizione con l’introduzione di un’intera sezione dedicata al suono – che ci appare ritornata in auge come dimensione significante nell’ambito delle nuove forme di fiction e performance, e che strutturiamo attorno al progetto sugli audio-drammi di Ilaria Cecchinato. La seconda è quella del rapporto tra creatività e robotica, che si snoda attorno al progetto Gradi di Libertà del prof. Matteo Casari, docente del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Accanto a loro, continuano ad essere presenti la dimensione multimediale del video, la ricerca di spettacoli con forme non tradizionali o ibride tra conferenza e performance, e i progetti di SBLOCCO5, quest’anno concentrati sul potere suggestivo del suono e sul rapporto performer/robot.
Emblematica l’immagine-logo scelta per il Festival, che raffigura i piedi di Lucy, la prima donna, con un QRCode tatuato su una gamba (che se scansionato porta ai contenuti del festival).
La prima parte del Festival si svolge a Bologna (dal 24 al 26 novembre), all’Oratorio San Filippo Neri, in collaborazione con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Mismaonda, che accoglie la maggior parte dei progetti su base sonora dell’edizione, mentre nelle sale della Casa delle Associazioni del Baraccano, vanno in scena particolari spettacoli e video istallazioni. Novità di questa edizione la sezione Performance in Aftershow, che si realizzano nella seconda serata, presso le sale della Casa delle Associazioni del Baraccano, in partnership con Aics Bologna e l’importante azienda vinicola Medici Ermete: accanto a un drink si potrà assistere a spettacoli con una struttura provocatoria e non tradizionale
Venerdì 24 novembre (ore 19.30, Oratorio San Filippo Neri) si apre con PUPILLA, experience sonora dal vivo con Binaural Dummy Head in cuffie wireless sul teatro più scandaloso di Ibsen, Casa di Bambola, nella scrittura tagliente di Federico Bellini, che ne cura la drammaturgia insieme agli allievi Alta Formazione attori/autori CROSS, con Massimo di Michele. A seguire (ore 20.30) Talk con Federico Bellini, Massimo di Michele, Simone Arganini, Ivonne Capece a cura di Renzo Francabandera – PAC Pane, acqua e culture sul progetto Alta Formazione 2024 e sulla sperimentazione sonora per le performing art nell’era del digitale. Alle 21.30 (Casa delle Associazioni del Baraccano) si può assistere a DEMO, dispositivo teatrale con podcast sul tema della democrazia, regia Massimiliano Briarava: 34 discorsi democratici da 34 studenti Unibo Under25. Uno straordinario esperimento condiviso: andare a teatro in cerca di democrazia per dare senso a un’epoca contraddittoria, dominata da media più veloci e pervasivi. Ogni questione estetica è sempre anche una questione politica.
Sabato 25 novembre (ore 17.00, Oratorio San Filippo Neri), Talk con Ilaria Cecchinato e Renzo Francabandera su teatro e nuove tendenze dell’audio-fiction e del podcast. Si prosegue, con uno dei progetti più emblematici di questa edizione (dalle ore 18.00) QUEL CHE SI VEDE A OCCHI CHIUSI n.1 Il Passato e QUEL CHE SI VEDE A OCCHI CHIUSI n.2 Il Presente, un percorso di ascolto di uno spettacolo pensato per le sole orecchie a cura di Ilaria Cecchinato e Altre Velocità: un’opera radiofonica dal passato e del presente, per immergersi nelle visioni impossibili ricreate dai grandi sperimentatori della radio. Alle ore 20.30 (e in replica 21.30) nell’ambito della sezione CENTURY: DOCICI STANZE PER ELSA MORANTE spettacolo installativo itinerante di Michele di Giacomo. In questa edizione Century, la sezione politically connected sugli ultimi 100 anni della nostra storia, sceglie un percorso a metà tra teatro, istallazione, spettacolo interattivo e conferenza su una delle più grandi e controverse voci letterarie femminili del ‘900: Elsa Morante.
Domenica 26 novembre (ore 15.00, Casa delle associazioni del Baraccano) pomeriggio dedicato all’estro del fumettista Andrea Pazienza, con la visione di PAZ 81’-83’, spettacolo e video-istallazione su e con fumetti di Andrea Pazienza, regia e interpretazione Margherita Romeo: sketch umoristici e vignette comics dei suoi più famosi fumetti per uno spettacolo a metà tra teatro e reading multimediale per parlare di una delle più grandi icone bolognesi degli anni ’80, nella sezione Century.
Alle ore 18.00 (Oratorio San Filippo Neri) THINKING BLIND, performance di grande coinvolgimento, in cuffie wireless, sul film Blue di Derek Jarman, sulle ultime fasi della sua malattia, l’HIV; performance finalista Biennale di Venezia College Performance Internazionale, portato in scena dalla compagnia Sblocco5, con Ivonne Capece e Giulio Santolini.
L’intensa giornata festivaliera prosegue (ore 20.30, Casa delle associazioni del Baraccano con la performance FEMINAE, con musica elettronica dal vivo di Valentina Ghelfi e Selene Demaria, sull’accettazione della sessualità e del desiderio, della libertà e della lotta, soprattutto con se stess3. Progetto Alta Formazione autori/attori CROSS. Due donne sul palco indagano il loro rapporto con il femminile, dal rifiuto all’accettazione, dalla rabbia alla consapevolezza, dalla rassegnazione alla rivendicazione.
Dall’1 al 3 dicembre LUCY Festival si trasferisce a Forlì, al Teatro Giovanni Testori.
Venerdì 1 dicembre (ore 20.00) va in scena TWITTERING MACHINE, spettacolo vincitore premio PimOff del Collettivo ADA: video-istallazioni psichedeliche e musica elettronica dal vivo a cura di Lady Maru per riflettere sulla crudeltà quotidiana della società dei network e dei social. Si prosegue (ore 21.00), per la sezione Century, IO NON CI SONO, cena sonora, rituale per immergersi nei luoghi che hanno segnato Forlì negli anni del fascismo. Una performance interattiva e una cena con componenti audio immersive per ritrovare il legame tra noi e il passato. Un rito emozionante che coinvolge gli spettatori in una performance ad alto impatto emotivo a cura di Sblocco5, vincitrice del Bando per la Memoria di Regione Emilia Romagna e in collaborazione con ATRIUM Architecture of Totalitarian Regimes in Europe’s di Forlì, per ricordare una parte essenziale della nostra storia.
Sabato 2 dicembre (ore 19.30) INSIDE ME + LUCY Due performance parallele su uomo e natura, e uomo e tecnologia, regia di Ivonne Capece della compagnia Sblocco5, con utilizzo di Robot KUKA dal vivo: tra alberi e macchine, un percorso simbolico, spirituale, quasi biblico sulle dinamiche del progresso umano, dalla scoperta del fuoco al futuro robotico, attraverso le parole di Leopardi, per salutare Lucy 2023. Per la realizzazione si ringrazia KUKA azienda leader mondiale in robotica e intelligenza artificiale per aver messo a disposizione Robot Iisy
Alle ore 20.30 si presenta lo spettacolo-film TODOS LOS MALE, un’evoluzione del lavoro della compagnia Anagoor (Leone d’Argento alla Biennale di Venezia) ospite con un contributo già nella scorsa edizione. Il lavoro è in collaborazione con Kublai film, realizzato in collaborazione con la prestigiosa Sagra Musicale Malatestiana, che esplora l’intersezione tra film e teatro, in cerca di nuove forme della performatività. Prima assoluta in Emilia Romagna, tratto dall’allestimento de Les Incas Du Perou/ Les Indes Galantes. Un film che si guarda in teatro, una sperimentazione raffinata tra generi e mondi artistici sulla colonizzazione del Nuovo Mondo e lo sterminio degli Indios
Domenica 3 dicembre, giornata conclusiva di LUCY Festival, è dedicata alla robotica, altro importante focus del festival con due significativi appuntamenti: Alle ore 16.00 si apre ROBOACT, spettacolo/conferenza su co-creazione umani/robot dell’équipe interdisciplinare italo-francese di artisti/ricercatori del progetto “Scène et robotique” EUR ArTeC dell’ Università di Parigi 8 guidata da Giulia Filacanapa, con uso di robot umanoidi NAO e QTrobot in scena. Alle ore 17.00 GRADI DI LIBERTA’, conferenza a cura di Matteo Casari (Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna), su creatività e robotica, con i ricercatori del progetto Robotact: Erica Magris, professore associato specialista di pratiche teatrali digitali, Giulia Filacanapa, professore associato di storia del teatro e italianistica, esperta in direzione d’attore e recitazione con maschera, e Salvatore Anzalone, professore associato di informatica, esperto di robotica sociale; e Inga Akulauskaite-Manocchia, responsabile marketing for KUKA Roboter Italia S.p.A, colosso internazionale di robotica e intelligenza artificiale applicata all’industria, che ha offerto a Lucy Festival il modello di Robot Kuka Iisy per la realizzazione di una performance/studio sulle possibilità di interazione artistica tra robot e performer umani.
Alle ore 18.30 INSIDE ME + LUCY, performance studio sperimentale regia Ivonne Capece compagnia Sblocco5, con Marta Tabacco, Maria Laura Palmeri e Robot KUKA Iisy. 2 performance sperimentali parallele con Robot Kuka Iisy dal vivo, su uomo e natura, e uomo e tecnologia: tra alberi e macchine, un percorso simbolico, spirituale, quasi biblico sulle dinamiche del Progresso umano, dalla scoperta del fuoco al futuro robotico, attraverso le parole di Leopardi. Uno straordinario esperimento artistico-scientifico parte del progetto Gradi di Libertà del prof. Matteo Casari, in partnership con KUKA, azienda leader mondiale in robotica. Kuka ha messo a disposizione per un mese di ricerca il suo Robot Iisy: un robot collaborativo in grado di essere programmato per interagire con l’essere umano. Dopo una giornata di training con gli ingegneri di Kuka, il robot Iisy è stato consegnato alla compagnia Sblocco5 che ha dovuto creare insieme a lui, imparando a programmarlo e utilizzarlo per scopi artistici.
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