Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna propone una serie di incontri che, a partire dalla presentazione di alcune importanti pubblicazioni indipendenti, intendono intervenire nel dibattito sul ruolo dello spazio, sia pubblico che privato, e sulla disciplina del Writing.
Il ciclo di appuntamenti, dal titolo more PUBLIC less PROGRAM, a cura di Fabiola Naldi, inizierà il 20 aprile e andrà avanti per un totale di sei momenti a cadenza settimanale, fino al 25 maggio, ogni giovedì in sala conferenze MAMbo, con ingresso libero.
Le pubblicazioni e gli autori coinvolti sono i seguenti: Espressioni urbane. Muri sconciati, writing e street art, a cura di Pierpaolo Ascari e Pietro Rivasi, Mimesis, Milano 2021; Kill tha G Word – The italian years of P.H.A.S.E. 2, a cura di Maurizio D’Apollo, Edizioni indipendenti, Milano 2022; Spice Style Diary – Writing, my creative process di Diego Faverzani, Edizioni ShowDesk, Napoli 2022; Roma Subway Art, a cura di Mathieu Romeo e Lorenzo D’Ambra, Whole Train Press, Roma 2020; Lost in Strokes di Luca Barcellona, Lazy Dog, Milano 2022; All City Writers. The Graffiti Diaspora di Andrea Caputo, Kitchen 93, Londra 2012 (in fase di aggiornamento e ristampa).
more PUBLIC less PROGRAM si inserisce inoltre nel percorso di riflessione sull’arte pubblica intrapreso dal Comune di Bologna, con l’impegno della delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana Elena Di Gioia, che ha visto, tra l’altro, l’istituzione a gennaio 2023 di una Commissione di esperti sul tema. In quest’ottica, gli incontri con studiosi e operatori sono elementi fertili per rilanciare e rafforzare il confronto sul principio di responsabilità degli interventi nello spazio pubblico.
A partire dalle scritte spontanee e dalle tag, fino a giungere agli interventi più strutturati, indipendenti o commissionati, le questioni della responsabilità e dell’ordinaria manutenzione urbana sono riemerse prepotentemente, di recente, nel dibattito pubblico. Le differenti posizioni materiali o culturali in merito all’intervento urbano sono spesso riportate all’attenzione del fruitore, spettatore casuale o cittadino, attraverso la lente di temi quali il degrado, la sicurezza, il decoro, la responsabilità privata e pubblica e la testimonianza artistica.
A questo si aggiungono il frequente cortocircuito fra le molte realtà artistiche presenti sul territorio urbano e suburbano e il più comune vandalismo grafico, che si sovrappongono all’ambiguità del discorso sul decoro e sulla decorazione pubblica, generando confusione tra le posizioni e le possibili interpretazioni e portando su di un unico piano elementi e attitudini eterogenei e in parte contrapposti.
È da rilevare inoltre, ancora oggi, la difficoltà di codificare i molti interventi che proliferano nelle città: le tipologie di pratiche, come anche i materiali e i dispositivi utilizzati, sono giunti a un livello tale di sofisticazione da portare la controversia critica sulla riconoscibilità, l’autorialità e la “certificazione di esistenza” ai suoi massimi storici.
L’indifferenza teorica e storico-critica che il Writing o l’arte urbana subivano fino a dieci anni fa, ha ceduto il posto a un’ossessiva e pervasiva fascinazione, mappatura e strumentalizzazione di ogni tipo di pratica presente nel tessuto urbano.
Grazie anche ai tanti operatori culturali attivi in strada, inoltre, la percezione, l’occupazione e la condivisione di ciò che per lungo tempo veniva considerato spazio pubblico si sono totalmente modificate. La fisionomia della città, e alcune sue parti divenute “celebri” proprio per gli interventi sia legali che illegali, si è trasformata in virtù di quelle improvvise presenze che hanno reso la stessa città per alcuni aspetti più “preziosa”. Sono molti i casi studio che hanno analizzato l’impatto materiale, culturale e simbolico di presenza e assenza (per cancellature, pulitura, speculazioni) di un intervento in un luogo preciso e le molteplici, conseguenti rivendicazioni da più soggetti.
È con queste complesse ed interconnesse tematiche che si ha a che fare quando si parla di “arte pubblica”, relazionandosi con un insieme di processi non solo artistici, economici e valoriali che fanno di una parte della città un luogo in cui molte persone tornano. E non si parla in questo caso di monumenti, quindi di celebrazioni o commemorazioni di fatti o persone, ma di un’area anonima, a volte suburbana e periferica divenuta centrale e indiscutibile anche per la presenza di un intervento artistico.
Allo stesso tempo anche il concetto di “pubblico” si è modificato e in parte trasformato, non dimenticando che è pubblico tanto il fruitore dell’opera quanto lo spazio entro il quale avviene la fruizione della stessa. Un luogo pubblico indica generalmente uno spazio condiviso, comune e spesso di passaggio: alla luce dei molti e recenti esempi di arte urbana torna utile domandarsi che cosa sia ora lo spazio pubblico e come si muovono gli “attori” che lo abitano. In questa prospettiva la questione del decoro e dell’ornamento si sta concentrando sulla codifica e sull’istituzionalizzazione anche dell’arte urbana.
A partire da questo contesto, gli incontri di more PUBLIC less PROGRAM, in cui la curatrice Fabiola Naldi si confronterà con gli autori e altri ospiti, vogliono amplificare un discorso quanto mai complesso a partire dalle voci dei suoi attivi protagonisti che spesso svolgono il doppio ruolo di operatore e fruitore critico dello spazio pubblico. Allo stesso tempo, e rivendicando il plus valore di queste discipline così controverse, il ciclo di appuntamenti vuole dare spazio a importanti pubblicazioni che raccontano e supportano una nuova “idea” di città. La necessità di continuare a conoscere le varie espressioni artistiche che supportano lo spazio urbano si affianca alla possibilità di restituire al pubblico partecipante agli incontri un’occasione importante per continuare a indagare le più recenti pratiche urbane e, allo stesso tempo, affermare l’evidenza storica di una pratica visuale indiscutibile e anche necessaria al linguaggio collettivo.
Il MAMbo, oltre ad ospitare gli incontri, si pone come luogo in cui il discorso attorno agli spazi pubblici si fa teoria, storia e dove poter documentare e archiviare un momento di analisi. A tal fine tutti gli incontri saranno registrati per poter dar vita successivamente a una pubblicazione scientifica.
Ogni appuntamento, oltre che al pubblico generico, è aperto alla partecipazione di studenti di differenti bienni dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, attraverso una certificazione rilasciata dalle istituzioni coinvolte per l’acquisizione di crediti formativi.
Il ciclo di incontri si realizza in collaborazione con NEU Radio (www.neuradio.it) e ZERO Bologna (zero.eu/it/bologna).
Fabiola Naldi è storica d’arte, critica e curatrice.
È professoressa presso l’Accademia di Belle Arti Bologna ed è docente a contratto all’Università di Bologna e allo IED di Firenze.
La sua attività di ricerca si è concentrata negli anni sulla storia e la teoria della Video Arte, sulle pratiche performative storiche e contemporanee e sull’arte urbana.
Dal 1998 al 2000 è stata responsabile della sezione arti visive per il festival di contaminazione artistica BresciaMusicArt.
Negli anni Duemila è ideatrice di ArtTV, un programma dedicato alla Video Arte sul canale musicale satellitare MATCH MUSIC. Nel 2016 è co-curatrice del programma Pomilio Blumm Prize per SKYARTE.
Dal 2008 al 2010 è responsabile della digitalizzazione dell’archivio video del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Dal 2017 al 2022 è membro del consiglio di amministrazione dell’Istituzione Bologna Musei. Nelle edizioni del 2009, 2011 e 2013 cura la Biennale del Muro Dipinto di Dozza (Bo).
Dal 2012 al 2016 è curatrice insieme a Claudio Musso di Frontier. La linea dello stile, progetto speciale dedicato al Writing e la Street Art promosso dal Comune di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna.
Dal gennaio 2023 è membro della Commissione per l’arte nello spazio pubblico del Comune di Bologna.
È stata corrispondente di riviste specializzate come ArtLab, Around Photografy e lo è tutt’oggi di Flash Art. È autrice di numerosi saggi, pubblicazioni, testi critici. Tra le pubblicazioni più re-centi ricordiamo: Libero Spazio Libero. Martha Rosler, Giulia Niccolai, Lucy Orta, Claudia Losi, Claire Fontaine, Sete Edizioni, Faenza, 2022; Tracce di Blu, Postmedia, Milano, 2021; Frame-less / Senza Cornice. L’opera d’arte tra supporto, contesto e città, Danilo Montanari Editore, Ravenna 2018; 3 Body Configurations: Claude Cahun, Valie Export, Ottonella Mocellin, Cor-raini Edizioni, Mantova, 2020; Tell a Vision. Il video tra storia e critica,Edizioni LibriAparte, Bergamo, 2012; Fai il muro giusto/Do the right wall, Edizioni MAMbo, Bologna, 2010; I’ll be your mirror. Travestimenti fotografici, Cooper & Castelvecchi, Roma, 2003.
more PUBLIC less PROGRAM – Calendario
Tutti gli incontri si tengono in sala conferenze MAMbo con ingresso libero
Giovedì 20 aprile 2023 h 18.00
Pierpaolo Ascari, Pietro Rivasi (a cura di), Espressioni urbane. Muri sconciati, writing e street art, Mimesis, Milano 2021
Info: https://www.mimesisedizioni.
Giovedì 27 aprile 2023 h 18.00
Maurizio D’apollo (a cura di), Kill tha G Word – The italian years of P.H.A.S.E. 2, Edizioni indipendenti, Milano 2022
Giovedì 4 maggio 2023 h 18.30
Diego Feverzani, Spice Style Diary – Writing, my creative process, Edizioni ShowDesk, Roma 2022
Info: https://www.hard2buff.it/
Giovedì 11 maggio 2023 h 18.00
Mathieu Romeo, Lorenzo D’Ambra (a cura di), Roma Subway Art, Whole Train Press, Roma 2020
Info: https://graffdream.bigcartel.
Giovedì 18 maggio 2023 h 18.00
Luca Barcellona, Lost in Strokes, Lazy Dog, Milano 2022
Info: https://lazydog.eu/product/
Giovedì 25 maggio 2023 h 18.30
Andrea Caputo, All City Writers. The Graffiti Diaspora, Kitchen 93, Londra 2012 (in fase di aggiornamento e ristampa)
Info: https://www.andreacaputo.com/; https://www.andreacaputo.com/