Dal 15 aprile al 19 maggio 2023
È il bolognese Andrea Benetti il primo artista ad essere ospitato nella nuova sede della Fondazione Giacomo Casanova di Venezia, situata nel centralissimo sestiere di San Marco, nello storico Palazzo Zagùri (Campo San Maurizio, 2668). Colors in Venice è il titolo della mostra, curata dal professor Francesco Paolo Campione dell’Università di Messina, in programma dal 15 aprile al 19 maggio prossimi (inaugurazione sabato 15 aprile, ore 17): un ritorno prestigioso a Venezia per il pittore bolognese, che proprio a Venezia, all’Università Ca’ Foscari, presentò in occasione della 53ma Biennale nel 2009 il suo “Manifesto dell’Arte Neorupestre”, per descrivere un fare artistico che rappresenta un ponte immaginario tra l’origine preistorica dell’arte e la sua contemporaneità.
Con le sue opere ispirate all’astrattismo e realizzate in bassorilievo su tela, per simboleggiare idealmente l’irregolarità della parete rocciosa, Benetti sottolinea come simboli ricorrenti e forme embrionali della pittura astratta fossero già presenti nell’arte preistorica. Egli focalizza l’attenzione sull’odierno modo di comunicare, basato anch’esso su icone e simboli ed orientato verso un’estrema semplificazione visiva, come se si trattasse di un ritorno alle origini. I più diffusi mezzi di comunicazione, di lavoro e di intrattenimento in uso su larga scala nella società contemporanea interagiscono con l’uomo attraverso l’uso della vista, che funge da percettore di immagini e simboli. Computer, smartphone, tablet sono ormai mezzi di fruizione di massa, con cui quotidianamente percepiamo e trasmettiamo la realtà, o l’illusione di essa. Mediante una trasfigurazione ed una rivisitazione ideale dei simboli, tra l’onirico ed il reale, rivivono le forme ed i colori delle origini. Forme e colori che i nostri antenati, agli albori dell’umanità, scoprivano per la prima volta ed utilizzavano nelle pitture rupestri, per “comunicare” con entità superiori, donando alla genesi dell’arte una sacralità eterna.
Benetti svolge da parecchi anni la propria ricerca sulla pittura Rupestre, rendendole omaggio con opere che la citano, la trasfigurano e la reinventano. Egli parte dal concetto che nella pittura Rupestre erano già contenute tutte le future vie della pittura moderna, tra cui il figurativo, l’astrattismo – oggetto della mostra veneziana -, il simbolismo ed il concettuale. Le opere che compongono il percorso espositivo di Colors in Venice appartengono al classico stilema pittorico dell’artista bolognese, ispirato all’Astrattismo delle Origini: opere che nascono da un bassorilievo, realizzato in fondo gesso su tela e successivamente pigmentato con sostanze naturali, quali caffè, hennè, cacao, curcuma, ossidi, per ottenere una resa cromatica che rimanda alle colorazioni naturali delle rocce. Nella fase finale sono utilizzati i colori ad olio, con i quali sono dipinte alcune parti dell’opera.
Biografie
Andrea Benetti, (n. 1964) pittore, disegnatore e fotografo, è l’ideatore del Manifesto dell’Arte Neorupestre, presentato alla 53ª Biennale di Venezia, all’Università Ca’ Foscari. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni d’arte di musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui le Nazioni Unite, il Vaticano, il Quirinale (Presidenza della Repubblica Italiana) e la Camera dei Deputati (Parlamento Italiano). La sua pittura è stata più volte oggetto di ricerche universitarie. Benetti ha collaborato con diverse università, organizzando mostre e seminari sulla sua arte presso le Università di Bologna, Roma Tre, Ferrara, Bari, Lecce e Bergamo e la Johns Hopkins University. Nel 2020 gli è stato conferito il Premio Nettuno d’Oro della città di Bologna. La voce Andrea Benetti è presente in varie enciclopedie, tra cui la Treccani, la De Agostini (le più prestigiose enciclopedie italiane), WikiArt (la più importante enciclopedia d’arte online) ed è presente su Wikipedia, tradotta in trenta lingue.
Francesco Paolo Campione (n. 1971) è professore associato di Museologia e Storia del collezionismo, nonché di Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Messina, dove insegna anche Museologia cognitiva nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Scienze cognitive e Arti performative. Ha tenuto corsi presso l’Université “Paris Diderot” e presso il Consorzio Universitario del Mediterraneo Orientale di Noto. È componente della Società Italiana di Storia della Critica d’arte, della Consulta Universitaria per la Storia dell’arte, della Società Italiana d’Estetica e socio dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Nei suoi studi ha costantemente privilegiato i rapporti tra la dimensione estetico-simbolica dell’opera d’arte e le sue componenti storiche e documentarie. Tra i suoi scritti, La regola del Capriccio. Alle origini di una idea estetica (2011); Discorsi sulla superficie. Estetica, arte, linguaggio della pelle; In margine al ‘Disegno’ e alla teoria dell’arte di Anton Francesco Doni (2010), L’arte trapassata: Gunther von Hagens e la fine dell’esperienza estetica (2012), Joel-Peter Witkin: un’estetica del freak (2013), Lucia Pizzo Russo, Giovan Francesco Caroto e lo statuto del disegno infantile (2015), Il potere di un quadro: Caravaggio e il gusto mafioso (2017), Skin, in International Lexicon of Aesthetics (2018), Capriccio,. in International Lexicon of Aesthetics (2019), Body art, in International Lexicon of Aesthetics (2020), Viceré di Sicilia. Arte e committenza all’ombra della storia. L’età aragonese 1415-1516 (2021), Land art in Sicilia (2022).
COLORS IN VENICE
Personale di Andrea Benetti
a cura del prof. Francesco Paolo Campione
dal 15 aprile al 19 maggio 2023
Fondazione Giacomo Casanova · Palazzo Zaguri · Venezia
Sestiere di San Marco · Campo San Maurizio, 2668
Promossa da: Fondazione Giacomo Casanova, Italian Art Promotion, Italmostre, Palazzo Zaguri, Archivio Andrea Benetti
Patrocinata da: Università degli Studi di Messina, Comune di Venezia
Si ringraziano: Logica – Ascoli Piceno, Ceramiche Musa – Roma, Garage San Marco – Venezia