Riapre la sezione dedicata al Rinascimento con un nuovo percorso, una nuova veste e due preziose tavole di Perugino in prestito.
Dopo aver ospitato la mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna, le sale della Pinacoteca Nazionale di Bologna che accolgono le opere del Quattrocento e del Cinquecento riaprono al pubblico giovedì 30 marzo con un nuovo percorso espositivo, un nuovo allestimento e una nuova veste grafica.
La revisione della sezione del Rinascimento, iniziata durante l’ideazione e la preparazione della mostra dedicata al periodo, è il primo passo di un ripensamento generale dei percorsi e degli allestimenti museali che nel corso dell’anno interesserà anche altre sezioni del museo e che va nella direzione di una sempre maggiore accessibilità e godibilità del patrimonio della Pinacoteca. In quest’ottica, la riapertura del Rinascimento sarà anche l’occasione per verificare l’efficacia delle scelte adottate, in vista delle prossime fasi.
“Le mostre possono essere un banco di prova e un’opportunità importante per ripensare le diverse sezioni del museo, aggiornarne i percorsi e testare nuovi strumenti e modalità di fruizione – spiega la direttrice Maria Luisa Pacelli –. A testimoniarlo è la storia stessa della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dal momento che le Biennali di Arte Antica promosse da Cesare Gnudi, alla guida della Pinacoteca nel dopoguerra, furono uno dei “laboratori” messi in campo dal Soprintendente per lo sviluppo del radicale progetto di rinnovamento del museo.”
Il nuovo racconto dell’ala del Rinascimento della Pinacoteca si sviluppa in 20 capitoli secondo criteri cronologici e tematici. Esso copre un arco temporale che dal 1450 arriva fino alla metà del Cinquecento, ponendo l’accento su nodi fondamentali e sulle opere e personalità più significative dell’arte a Bologna nel periodo, secondo quanto emerso dal lavoro di ricerca condotto con il Dipartimento dell’Università di Bologna per la mostra.
Oltre a ciò, in questa occasione verranno riallestite le opere di grandi maestri rappresentati nelle collezioni della Pinacoteca che non hanno legami con la storia locale e che per questo erano state escluse dalla rassegna, come Tiziano, Tintoretto o El Greco.
A partire dalla sua riapertura, questa sezione del museo ospiterà inoltre opere provenienti da altre istituzioni, che andranno a sostituire quelle prestate a mostre attualmente in corso. Le prime sono due preziose tavole di Perugino della Galleria Nazionale dell’Umbria, Battesimo di Cristo (1502-1525) e San Giovanni Battista tra i santi Francesco, Girolamo, Sebastiano e Antonio da Padova (1509 circa); più avanti arriverà invece il Ritratto del principe Alessandro Farnese di Sofonisba Anguissola dalla National Gallery of Ireland. Attorno a questi prestiti verranno realizzate iniziative di approfondimento e divulgazione e percorsi didattici.
La selezione delle opere, la loro sequenza e gli apparati – a cura di Mirella Cavalli e Arianna Manes con la collaborazione dell’Ufficio Comunicazione della Pinacoteca – sono stati pensati per favorire una maggiore leggibilità delle opere e del racconto. Tra i temi approfonditi vi sono l’importanza dell’apporto degli artisti ferraresi, l’attività di orafo di Francesco Francia e il suo dialogo con l’opera di Perugino. Specifiche sezioni sono dedicate al genio “bizzarro” di Aspertini, a Raffaello e alla sua Estasi di Santa Cecilia e alla figura di Parmigianino.
Per quanto riguarda il progetto dell’allestimento, esso è stato affidato allo Studio Bettini Architetti, con il mandato di sviluppare un progetto che, pur armonizzandosi con l’allestimento storico di Leone Pancaldi, riuscisse a rispondere alle esigenze di accessibilità e inclusività del pubblico contemporaneo. Il nuovo percorso è organizzato perimetralmente secondo un’ideale linea del tempo, mentre nelle sale centrali trovano posto le sezioni tematiche di approfondimento.
La grafica dell’allestimento si inserisce nella più generale revisione dell’immagine coordinata della Pinacoteca, curata dallo Studio Eremo in collaborazione con The Harvest Consulting, presentata per la prima volta in occasione della mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna.
In concomitanza con la riapertura della sezione del Rinascimento, il costo del biglietto intero del museo passa a 8 € sia per l’acquisto in biglietteria che per quello online, senza applicazione dei diritti di prevendita.
Gli orari di apertura del museo restano invariati: martedì, mercoledì ore 9-14, da giovedì a domenica e festivi ore 10-19, lunedì chiuso.