I Giardini Margherita e i cittadini rivedranno scorrere il loro canale
Dopo un lungo periodo di secca del reticolo del Savena, possiamo finalmente annunciare che tornerà a scorrere l’acqua nel canale regalando così un’immagine più pittoresca ad alcuni angoli della nostra città.
Certamente ha penalizzato la percezione di questo sistema la sua completa invisibilità nel centro storico di Bologna, ed anche all’esterno, essendo osservabile in alcuni tratti poco visibili, ma si potrà, dopo aver visto l’alveo asciutto a lungo, intravedere l’acqua del canale scoperto in via Toscana, il quale prosegue costeggiando parte di via Corelli fino a via Ponchielli, per tornare visibile a nord di via della Foscherara.
Scorre per lo più scoperto in via delle Armi e successivamente alla chiesa di San Silverio di Chiesanuova. Il canale torna poi a cielo aperto nei pressi dei giardini Margherita, mentre coperto, accede nel centro di Bologna passando da porta Castiglione, seguendo la via omonima fino a giungere, una volta trasformato nel Condotto Fiaccacollo, le abitazioni di via Guerrazzi, per passare poi sotto piazza Aldrovandi, sotto alle case di via Giuseppe Petroni, via de’ Castagnoli e via delle Moline, per immettersi nel corso interrato dell’Aposa, vicino via Capo di Lucca.
La prolungata mancanza d’acqua è stata necessaria per poter avviare, da parte del Consorzio della Chiusa di San Ruffillo, i lavori di manutenzione straordinaria relativi alla ristrutturazione dei fabbricati a servizio della Chiusa di San Ruffillo, in via Toscana 186, e per terminare altri lavori in corso, come per esempio gli interventi di riqualificazione strutturale in via Varthema e via del Pozzo.
Negli ultimi mesi, nonostante i lavori, da parte del Consorzio sono stati avviati diversi tentativi per derivare acqua dal Torrente Savena nel canale, ma a causa della sic prolungata siccità che si è registrata, gli interventi di regolazione sono stati inutili e l’alveo è rimasto nuovamente in secca.
Oggi però ci sono buone notizie, con la fine dei lavori all’ex Casa di Guardia a San Ruffillo (il restauro conservativo comporterà un utilizzo diverso dell’immobile a disposizione della città) e l’arrivo delle piogge si potrà nuovamente vedere il canale Savena attraversare la nostra città. Un sospiro di sollievo anche per la comunità che ha mostrato in questi mesi un forte interesse nel rivedere a pieno regime le acque del proprio canale, dimostrazione di grande affetto da parte dei cittadini abituati a viverlo nella loro quotidianità durante una passeggiata o dalla finestra della propria abitazione.
Non solo nel presente, ma anche nel passato si aveva la necessità di avere maggiori portate idriche e per servire una zona più vasta della città, nel 1221 il vecchio sbarramento sul Savena, realizzato nel 1176 più a valle nell’alveo in cui scorreva il torrente prima della deviazione attuata nel 1776, venne sostituito dalla chiusa di San Ruffillo dove inizia il corso del canale di Savena che, prima di entrare in città a porta Castiglione, azionava quattro mulini (Foscherari, trasformato in cartiera, Parisio, Frino e Castiglione (detto anche della Misericordia) e tramite diverse chiaviche forniva acqua per l’irrigazione degli orti e per il riempimento dei maceri. In città serviva svariate attività fra cui, in particolare, quelle dei tintori di seta e dei panni di grana, dei pellacani e dei cartolari.