XIX edizione della Festa Internazionale della Storia

Torna a Bologna, in presenza, il grande evento che esplora e racconta la storia attraverso i diversi settori delle attività e delle espressioni umane coinvolgendo studiosi, insegnanti, studenti e cultori. In apertura il tradizionale Passamano per San Luca, che richiama alla solidarietà civica e a quella tra i popoli. Alla storica Natalie Davis Zemon sarà assegnato il Premio internazionale “Portico d’Oro” e a Dacia Maraini andrà il prestigioso riconoscimento “Novi cives: costruttori di cittadinanza”

Dal 15 al 23 ottobre si svolgerà la diciannovesima edizione della “Festa internazionale della Storia”, organizzata dal Centro Internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio (DiPaSt) del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”, dal Laboratorio Multidisciplinare di Ricerca Storica (LMRS) in concorso con l’Università di Bologna e con la collaborazione di associazioni, scuole e istituzioni. Ad introdurla sarà la ventesima edizione del “Passamano per San Luca”.

Da diciannove anni la Festa propone la Storia attraverso i diversi settori delle attività e delle espressioni umane – l’arte, la musica, la letteratura, il teatro, l’alimentazione, il lavoro, la moda, lo sport – coinvolgendo studiosi, insegnanti, studenti e cultori e mobilitando innumerevoli risorse e istituzioni culturali (biblioteche, musei, associazioni, scuole, università). Nelle aule, nei teatri, nei musei, nelle chiese, nelle sale pubbliche, nelle strade e nelle piazze, si affrontano con lezioni, conferenze, dibattiti, concerti, spettacoli e mostre i temi che legano i vissuti personali e collettivi alle vicende presenti e future.
L’edizione di quest’anno intende affrontare le questioni drammaticamente proposte dall’attualità. Infatti, se siamo consapevoli che nella Storia si sono verificate tutte le premesse, le origini e le evoluzioni che hanno portato alle situazioni e alle dinamiche attuali e che perciò conoscerne i lasciti e i moniti può indurre maggior consapevolezza e responsabilità nel vivere il presente e nel progettare il futuro, si deve tuttavia constatare che spesso la Storia viene piegata e utilizzata per giustificare comportamenti tendenziosi e anacronistici. Per questo è necessario indagarla con spirito critico e aperto, facendo riferimento alle fonti ed evitando strumentalizzazioni di parte. Su questi temi si intrecceranno le fila di una proficua collaborazione tra associazioni, scuole e istituzioni. Infatti, numerosi esponenti e operatori di enti culturali, archivi e sedi museali della città e del territorio hanno preparato per l’occasione appositi eventi, itinerari, spettacoli e visite che coinvolgeranno migliaia di cittadini e di studenti.
Molti di loro si ritroveranno sabato 15 ottobre alla XX edizione del Passamano per San Luca, l’iniziativa simbolo dell’intera manifestazione che attraverso la Storia richiama alla solidarietà civica e a quella tra i popoli. Si tratta dell’ormai tradizionale catena umana, formata in larga parte da studenti di ogni grado, che si snoderà dal Meloncello alla Basilica di San Luca rievocando il gesto collettivo che il 17 ottobre 1677 consentì di trasportare sul colle della Guardia i materiali necessari per iniziare la costruzione del tratto collinare del grande portico. Già negli anni scorsi il Passamano ha coinvolto migliaia di persone nel segno dell’impegno per la valorizzazione e tutela del patrimonio storico. Quest’anno passandosi di mano in mano le bandiere del mondo e alcune formelle con richiami alla pace, acquisisce ulteriori significati e valori indotti dalla grave situazione internazionale.
La Festa è quindi una manifestazione multiforme a carattere nazionale e internazionale che ha reso Bologna “capitale della Storia” mettendo in vetrina forme di promozione e diffusione della sua conoscenza condotte in Italia e nel mondo. L’iniziativa vanta diverse gemmazioni dalle più recenti di Saragozza e Buenos Aires a quelle consolidate realtà di Castel San Pietro Terme, Civitavecchia, Parma, Siviglia, Jaén, Murcia Periguex e Cahors).
Nelle diciotto edizioni precedenti si sono tenuti 3.988 eventi, le presenze sono state complessivamente 677.000, i soggetti attivi (tra relatori, interpreti, coristi, musicisti) sono stati 32.075. La qualità degli eventi, la partecipazione di migliaia di protagonisti (tra cui, dal 2003, 6.736 studenti universitari e, dal 2002, 1.694 classi di ogni ordine e grado) e l’ingente quantità di presenze l’hanno resa la più grande manifestazione del genere in Europa.
La Festa nasce dalla collaborazione attiva di una rete di centinaia di soggetti, con l’obiettivo di conoscere, tutelare e valorizzare le radici e gli antecedenti del presente, affrontando gli argomenti più dibattuti ed attuali della storiografia, come quelli legati all’ambiente, all’economia, alle relazioni e alle comunicazioni. A riprova dell’ottima fama e dell’importanza della manifestazione, alla Festa è stato più volte conferito il premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica e il patrocinio di tutte le autorità e le istituzioni locali, tra cui il Comune di Bologna.
Per celebrare i cinquant’anni dalla firma della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, l’Università di Bologna propone con un cartellone di eventi, scientifici e divulgativi, aperto all’intera comunità e frutto di un lavoro congiunto con le maggiori istituzioni del nostro territorio. Il programma della “Festa della storia”, in particolare i progetti didattici, rientra tra le iniziative universitarie per l’UNESCO.
Anche in questa edizione si assegnerà il Premio internazionale “Portico d’Oro”, intitolato a Jacques Le Goff, giunto alla sua XV edizione, indirizzato a riconoscere figure, opere ed iniziative che si siano distinte nella diffusione e nella didattica della storia, coniugando correttezza, attendibilità ed efficacia comunicativa. Il legame attivato con Le Goff è stata la premessa prestigiosa ad un premio unico in Europa, che rilancia il ruolo di Bologna come centro di elaborazione e irradiazione della cultura e le sue capacità di attrazione e ospitalità. Dalla sua fondazione nel 2008 è stato conferito, dopo che allo stesso Jacques Le Goff, a Giovanni Minoli, Alberto Angela, Peter Denley, Eugenio Riccomini, Alessandro Barbero, Franco Cardini, Christiane Klapisch Zuber, Louis Godart, Antonio Paolucci, Andrea Emiliani, Jared Diamond, Pupi Avati, Marco Cattaneo, Direttore di National Geographic, Cristoforo Gorno, Rolando Dondarini, Andrea Purgatori.
In questa XIX edizione della Festa, il premio sarà attribuito alla storica Natalie Davis Zemon (19 ottobre, ore 17, Archiginnario, Sala dello Stabat Mater).

Inoltre, prosegue il prestigioso riconoscimento “Novi cives: costruttori di cittadinanza” a figure che hanno svolto attività di rilievo per l’affermazione e la diffusione dei valori della convivenza civile e che quest’anno sarà conferito a Dacia Maraini (9 dicembre, ore 17, Archiginnasio, Sala dello Stabat Mater).