Il programma della 16a edizione del festival dal 6 al 11 ottobre a Bologna e online
Regist*, giornalist*, attivist*, scrittor*, ospiti internazionali.
Tra quest* Stefano Liberti, Francesca Tosarelli, Nadeesha Uyangoda, Marta Serafini, Takoua Ben Mohamed e Renata Ferri Bologna, 08 settembre 2022 – Iniziamo a esplorare il programma della XVI edizione di Terra di Tutti Film Festival, a Bologna e online su Mymovies dal 6 al 11 ottobre 2022, la rassegna di cinema sociale, incontri ed eventi promossa da WeWorld – impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne bambine e bambini in 25 Paesi del mondo compresa l’Italia – e COSPE – al lavoro in 25 paesi per assicurare lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli – che ha l’obiettivo di dare visibilità a popoli, paesi, lotte e conflitti «dimenticati» dai mezzi di comunicazione di massa.
Un ricco programma di proiezioni con storie dall’Afghanistan alla Palestina, passando per il Brasile e il Myanmar, fino all’Ucraina. Tra gli ospiti: Stefano Liberti, Francesca Tosarelli, Nadeesha Uyangoda, Esperance Hakuzwimana Ripanti, Djarah Kan, Tahar Lamri, Marta Serafini, Takoua Ben Mohamed e Renata Ferri. Iniziamo con due serate di anteprima a ingresso gratuito con tre film per la prima volta a Bologna: il 21 settembre alle 21 all’Arena Orfeonica di Broccaindosso la proiezione di One More Jump di Manuele Gerosa (Italia, 2019, 82’): una storia di resistenza dalla Striscia di Gaza, che narra le vicende di Jehad e Abdallah, due atleti palestinesi fondatori nel 2005 del Gaza Parkour Team per offrire alle giovani generazioni un’alternativa alla guerra; il film fa riflettere ancora una volta sulla situazione nella Striscia di Gaza e sul futuro dei giovani e delle giovani che ci vivono, che più che mai hanno bisogno di scoprire se c’è una strada per la libertà per chi, come loro, è nato in prigione.
Seconda anteprima il 30 settembre al VAG61: alle 21 Hong Kong, Ga Yau di Marco Di Noia (Italia/Hong Kong, 2020, 50’), una panoramica sul movimento di protesta del 2019 di Hong Kong e, a seguire, Julian Assange, the prince of Truth di Nicolas Vescovacci, Luc Hermann e Paul Moreira (Francia, 2022, 53’) che, attraverso le interviste di Premières Lignes, ripercorre gli ultimi 10 anni di Assange e della rete Wikileaks.
Entrando nel vivo del Festival, seguono alcune anticipazioni sul programma delle proiezioni con i principali titoli scelti tra i 22 film in concorso su 492 iscrizioni, fra cui 5 prime visioni nazionali e 8 prime visioni bolognesi, oltre a 8 cortometraggi fuori concorso prodotti dalle ong WeWorld e COSPE.
● Giovedì 6 ottobre, ore 21,30 al Cinema Lumière: The earth is blue as an orange di Iryna Cilyk (Ucraina, 2020, 70’): Anna, madre single, e i suoi quattro figli vivono in Donbass e l’unico modo per sopravvivere al trauma del conflitto è immaginare la guerra attraverso la finzione e trasformare lo choc in un’opera d’arte.
● Venerdì 7 ottobre ore 22, Cinema Lumière: Myanmar Diaries del collettivo The Myanmar Film Collective (Paesi Bassi, 2021, 80’) e vincitore del premio del pubblico al Festival di Berlino 2022: il film, composto da cortometraggi girati da dieci giovani cineasti birmani anonimi, racconta la vita sotto il regime del terrore in Myanmar all’indomani del colpo di stato militare del 1° febbraio 202 e la coraggiosa resistenza ad esso. Un film urgentissimo in un momento in cui il Myanmar è quasi scomparso dai titoli dei giornali di tutto il mondo. ● Sabato 8 ottobre ore 18,00 al Cinema Lumière: per la prima volta in Italia Vento na fronteira di Marina Weis e Laura Faerma (Brasile, 2022, 77’): la storia si svolge sul confine violento e devastato tra Brasile e Paraguay, terra contesa tra gli indigeni Guarani-Kaiowá, che abitano la regione da almeno 1500 anni, e i contadini arrivati lì negli anni Quaranta. Partendo da questa disputa, il film segue da vicino la crescita del potere politico ruralista e i suoi legami con il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Il film è legato alla campagna Ama la terra, Ama te stesso, AMAzzonia, campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa da COSPE per accendere i riflettori sulle minacce a cui è esposta la foresta pluviale e sostenere le azioni delle comunità che la abitano e la custodiscono.
● Domenica 9 ottobre, ultimo giorno di Festival, ore 20,30, Cinema Lumière: prima bolognese di Negra di Medhin Tewolde Serrano (Messico, 2020, 82’): la regista esplora cosa significhi abitare il Messico da donna di colore attraverso le storie di cinque donne afro-discendenti Per andare oltre i confini della città e dare modo anche a chi vive fuori Bologna di partecipare al Festival a distanza, per tutta la durata della rassegna i film in concorso saranno visibili sulla piattaforma Mymovies. A breve il calendario delle uscite. Il Terra di Tutti Film non è solo cinema, ma si accompagna a un ricco calendario di eventi fuori sala che si terranno nei giorni del Festival tra gli spazi del DAS e DAMSLab.
In particolare, segnaliamo: ● giovedì 6 e venerdì 7 ottobre: la Masterclass 7 passaggi per produrre un documentario sociale, un workshop formativo di 10 ore complessive per imparare a costruire un documentario sociale, dall’idea alla distribuzione. Docenti: Sara Manisera (collettivo FADA), Serena Gramizzi (produttrice BOFILM), Francesca Tosarelli (regista e autrice), Michele Aiello, (ZaLab), Stefano Cioni (Narvaloo) e Stefano Liberti (giornalista). Iscrizione obbligatoria.
● giovedì 6 ottobre: il seminario di formazione realizzato in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna Crisi Mediatiche e Crisi Dimenticate (ore 9,30- 13,30, DAS) che esplora la narrazione di crisi mediatiche e crisi dimenticate attraverso un’analisi dei media tradizionali e dei nuovi media, con alcuni nomi illustri del giornalismo nazionale e non; Stefano Liberti racconta l’Afghanistan (ore 20,30, Cinema Lumière), ospite della masterclass del TTFF il giornalista Stefano Liberti racconta il paese attraverso podcast inediti, video e voci raccolte nell’ultimo viaggio.
● venerdì 7 ottobre: Caporalate -storie di quotidiano sfruttamento delle donne in Tunisia (ore 11, DAS) un approfondimento del fenomeno del caporalato al femminile in Italia e in Tunisia. Storie e dati dal progetto Faire di COSPE e dalla ricerca-azione condotta nell’ambito del progetto stesso. L’incontro Africa Queer – tra diritti negati e attivismo (ore 17, DAS), un momento di confronto tra l’attivismo italiano e quello africano, passando per gli strumenti, i contesti e il ruolo della cultura nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi. Tra gli ospiti Sam Ndlovu, attivista transgender zimbabweano.
● sabato 8 ottobre: Antirazzismo, ieri oggi e domani. Generazioni a confronto (ore 11, DAS), un incontro e dibattito storico e generazionale sulla lotta al razzismo in Italia; intervengono attivisti e attiviste che contribuiscono ogni giorno a decostruire il razzismo sistemico, a riconoscerlo e a combatterlo. Alle 18.30, in anteprima al Cameo Crescere in Mozambico, Presentazione graphic novel di Takoua Ben Mohamed realizzata da WeWorld.
Alle 19.45 al Cinema Lumière presentazione in anteprima del documentario realizzato da WeWorld con il fotografo Alessandro Cinque e il regista Giorgio Ghiotto sull’impatto dell’estrattivismo in Perù, Bolivia ed Ecuador. Presenti sul palco due dei protagonisti dal Perù: il giornalista rurale Vidal Merma e la Deputata, scrittrice e attivista Rocío Silva-Santisteban.
● domenica 9 ottobre: introduce la proiezione di One Day One Day realizzato da Will Media. La presentazione dei corti MagdaClan, realizzati nell’ambito della campagna #ClimateOfChange di WeWorld, che raccontano il dietro le quinte dello spettacolo di circo contemporaneo che ha girato l’Europa per raccontare il nesso tra migrazioni e cambiamento climatico.
Il programma dettagliato su www.terradituttifilmfestival.org