Dove eravamo rimasti? La domanda sorge spontanea, visto che, come tutti saprete, Artefiera, ormai sui blocchi di partenza, a gennaio ha deciso di autosospendersi in attesa di tempi migliori. E i tempi migliori sono finalmente arrivati! Insieme a una ventata di primavera – o meglio – una sventagliata di primavera visto il meteo.
Ma… c’è sempre un ma. Visto che a gennaio la disdetta è stata data un po’ a ridosso, molte realtà avevano comunque già organizzato mostre, eventi e iniziative di cui al nostro precedente articolo. E quindi? Quindi, come si dice sempre, dai momenti di crisi nascono le opportunità e per noi artaholic tutto ciò si è, di fatto, tradotto in una doppia goduria e il rammarico per la mancata edizione di gennaio si è trasformato in giubilo e gioia per la nuova occasione di maggio. Eh si, perché il 2022 alla fine ci porta così fortuna da avere ben due momenti dedicati al fermento artistico in città: uno a gennaio e uno appunto in questo maggio di ripresa, anche se poi questo maggio lo finiremo che dovremmo ri-riprenderci, vista la quantità di eventi, manifestazioni, iniziative, festival, fiere e via dicendo che ci aspettano al varco.
Dunque, coltello fra i denti, vediamo cosa ci riserva questa inedita Artcity primaverile, che per la prima volta ci vedrà girare per la città in braghini e maglietta e non vestiti da inuit.
Come sempre, abbiamo sbirciato nelle tantissime proposte per scovare anche stavolta quelle più off dell’off anche se qualcosa, meno off , non si può proprio non citare come la mostra di Marino Marini Cavalieri e cavalli a Palazzo Boncompagni e La Quadreria del Castello. Pittura emiliana dalla Collezione di Michelangelo Poletti a Palazzo Fava; oppure Italo Zuffi al Mambo, dato che da gennaio è ancora lì. Da accogliere con la ola, poi è BOOMing Contemporary Art Show, che dopo il successo dell’edizione on line di gennaio, si sposta pure lei in formato reale a DumBo. Least but not last, dall’11 al 15 maggio ci sarà la ABABO ART WEEK ricco programma di appuntamenti all’Accademia di Belle Arti con mostre, visite e iniziative speciali.
E ora finalmente veniamo a noi e alle golosissime proposte che ci presenta l’Artcity quasi-estiva (e la sua stavolta non gelida Art White Night che prolunga di molto gli orari consueti) con uno sguardo curioso, a questo giro, oltre che sui contenuti soprattutto sui contenitori: nuovi o bizzarri o di solito chiusi al pubblico o inaccessibili, insomma, questa volta si gira e si scopre, si scopre e si gira entrando finalmente in palazzi, stanze, sale che solo l’arte può aprire a chiunque. Iniziamo con un’istant exhibition da cogliere al volo, anche perché dura pochissimo solo dal 13 al 15 maggio al centro d’arte urbana FLUART in via Montegrappa 7/B (orari 10-24): è BOLOWOOD che presenta in formato cartolina tutte le oltre 300 foto pubblicate da Regina Lunelli Pancaldi sui social da vari anni a questa parte; completano il tutto diverse performance come la BOLOWOOD Performance il 13, la BOLOWOOD Experience il 14 per chiudere il 15 con un brunch domenicale. Assolutamente da non perdere, sia per il luogo che per la mostra, è Sacri indici progetto speciale di quel mostro sacro che è Sissi al Laboratorio degli Angeli, strepitoso laboratorio di restauro in un’ex-chiesa sconsacrata nell’omonima via. Realizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., la mostra presenta per la prima volta una grande carta monumentale, un’anatomia ‘sacra’, prodotta appositamente, accompagnata da una selezione di otto grandi opere su carta appartenenti al ciclo degli “Index”. Per chi se l’è perso a gennaio, ecco un’altra occasione per scoprire il nuovo spazio The Rooom, all’interno del bellissimo Palazzo Aldrovandi Montanari in Via Galliera n. 8: mercoledì 11 maggio alle 18 inaugura HEARTH, mostra fotografica di Gianluca Chiodi, articolata in cinque “stazioni visive” ognuna su una tematica specifica dell’essere umano e del suo legame con la Madre Terra, frutto della lunga ricerca dell’artista sul rapporto che lega l’uomo al suo Pianeta. Occasione unica per vedere lo splendido Atelier Maison laviniaturra (via dei Sabbioni 9) è poi martedì 17 maggio 2022 alle ore 17 l’opening della mostra Arcipelaghi Sospesi, personale di Mirta Tagliati, che dà il via a un ciclo di mostre dedicate ad artiste donne; fino al 5 giugno quindi, accanto alle creazioni tutte Made in Italy della stilista Lavinia Turra tra tessuti di ricerca, forme senza tempo e dettagli spiazzanti, troviamo le opere della Tagliati, frutto di un’osservazione più che decennale dei processi creativi dei bambini e della genesi dei loro segni grafici, che ha portato l’artista a esplorare un mondo di forme e colori che, intrecciandosi, generano metafore e narrazioni intimiste. Altro luogo da scoprire durante ArtCity è la Fondazione Carlo Gajani (via de’ Castagnoli 14) che presenta DueDuo, installazione site-specific e performance del duo Orecchie D’Asino (OD’A) – composto dalle giovani artiste Ornella De Carlo e Federica Porro – che dialogherà attraverso il tempo con un altro duo d’artisti: Carlo Gajani e Gianni Celati in un rimando continuo tra il lavoro progettuale del duo maschile attivo negli anni Settanta e la pratica artistica e dalle opere del duo femminile a distanza di cinquant’anni. Installazioni sonore, proiezioni video e performance daranno vita a un dialogo a distanza in cui le diverse opere potranno confrontarsi in una serie di rimandi e rapporti fra immagini e voci, oggetti e azioni, spazio e tempo.
Andiamo veloci che il tempo è poco e le cose molte: per esempio, dal 5 al 29 maggio, Kilowatt porta all’Auditorium Enzo Biagi di Biblioteca Salaborsa, per la prima volta in Italia dopo la tappa berlinese, NEAR+FUTURES+QUASI+WORLDS, una mostra che esplora il rapporto tra arte, scienza e tecnologia, attraverso il lavoro di 13 artisti, la mostra si confronta con le incertezze dell’era post-carbonio e della condizione post-umanista contemporanea; sempre mercoledì 11 maggio dalle 17 alle 22 andate anche a scoprire il PhMuseum Lab (Via Paolo Fabbri, 10/2°) che presenta per la prima volta in Europa il commovente Fumiko della fotografa giapponese Sayuri Ichida, che peraltro – udite udite – sarà a Bologna per l’inaugurazione: un lavoro il suo che nasce un paio di anni fa quando l’artista ritrova e vecchia scatola di biscotti in metallo nella casa dei nonni, piena di negativi e foto che vanno dall’infanzia all’età adulta di sua madre Fumiko, mancata a 47 anni per un cancro; Ichida inizia così un percorso di ricerca tramite il quale riporta a galla i ricordi della mamma rendendosi conto di come i suoi ultimi mesi di sofferenza fossero solo una piccola parte di una vita più ampia e piena di momenti luminosi. Ci teniamo molto poi a segnalare Burning Land, mostra bi-personale di Alessio Barchitta e Marius Steiger a cura di Domenico de Chirico al Labs Contemporary Art, piccola galleria incastonata al piano terra di via Santo Stefano 38, anche solo per il fatto che lì c’era casa della scrivente (e poi dei suoi genitori) per 30 anni. Burning Land si pone come obiettivo l’indagine sula materia, in termini sia realistici sia metaforici, in tutto il suo potenziale espressivo e d’ispirazione, partendo dal concetto di sostanza per arrivare a una profonda riflessione su tutto ciò̀ che è destinato a mutare nel corso del tempo. Ricordiamo infine che fino al 22 maggio a CUBO si può vedere Mutamenti. Le metamorfosi sintetiche di fuse* e Francesca Pasquali per das.05 – quinta edizione dei dialoghi artistici sperimentali, il progetto espositivo e culturale sui temi della contemporaneità, in cui questa mostra si inserisce in veste multiforme con una video installazione, una serie di stampe, interventi open air e un’installazione site-specific sonorizzata.
E se siete in quarantena pure a sto giro, più che un giro ad ArtCity forse è da valutare un giretto a Lourdes… anche se gennaio è poi tra 8 mesi eh?
Comunque, quarantene o non quarantene, ricordiamocelo sempre, ovunque entreremo, qualsiasi cosa guarderemo, chiunque incontreremo: se è arte non è per tutti, se è per tutti non è arte. E allora, invadiamoli questi spazi, scopriamoli questi luoghi, usciamo, giriamo. Viviamo. L’arte se lo merita.
Simona Pinelli. Storica dell’arte, si occupa da oltre 30 anni di didattica e di divulgazione dell’arte e della cultura per infanzia e gioventù collaborando con aziende, istituzioni, musei, enti pubblici e privati, per i quali ha sviluppato e coordinato oltre 200 progetti tra cui una collana di libri e un mensile d’arte. Da quasi 16 anni è Presidente di ComunicaMente, con cui scrive articoli e saggi in riviste e cataloghi e organizza eventi e mostre d’arte con forte taglio divulgativo. Dal 2017 si occupa dei Servizi Educativi di Genus Bononiae e dal 2021 di quelli di Giocars – Museo del Giocattolo in movimento, oltre ad avere collaborato, in questo ambito, con varie realtà tra cui Fondazione Golinelli, Fondazione Cirulli, Antoniano, Monrif Group, Gruppo Hera, Confommercio Ascom, Bologna Children Bookfair. Non avendola fermata né la pandemia né una recente ischemia, continua imperterrita a cantare, leggere, curiosare, conoscere, viaggiare e andare a mille come ha sempre fatto.