Rapporto UNICEF/OMS: oltre la metà dei genitori e delle donne in gravidanza sono esposti a tecniche di marketing aggressivo sul latte artificiale  

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Marciana Do Santos (female) is breastfeeding her baby daughter Alifa while at the SISCA post in Balibo of Bobonaro Municipality, Timor-Leste. 18/10/17. Photo: UNICEF Timor-Leste/2017/bsoares

Un nuovo rapporto rileva pratiche di sfruttamento impiegate dall’industria del latte artificiale – che vale 55 miliardi di dollari – che compromettono la nutrizione dei bambini e violano gli impegni internazionali. 

 

  • Intervistati 8.500 genitori e donne in gravidanza e 300 operatrici e operatori sanitari in città del Bangladesh, Cina, Messico, Marocco, Nigeria, Sud Africa, Regno Unito e Vietnam. 
  • L’esposizione alla commercializzazione del latte in formula raggiunge l’84% di tutte le donne interviste nel Regno Unito; il 92% delle donne intervistate in Vietnam e il 97% in Cina.  
  • In tutti i paesi compresi nell’indagine, le donne hanno espresso un forte desiderio di allattare in modo esclusivo, dal 49% delle donne in Marocco al 98% in Bangladesh. 
  • A livello globale, solo il 44% dei bambini sotto i 6 mesi è allattato esclusivamente. Nel mondo, i tassi di allattamento sono aumentati di poco negli ultimi 20 anni, mentre la vendita di latte in formula è più che raddoppiata nello stesso periodo di tempo.  Oltre la metà dei genitori e delle donne in gravidanza (51%) intervistata per una nuova indagine OMS/UNICEF ha dichiarato di essere stati presi di mira dal marketing delle aziende di latte in formula, in gran parte in violazione delle norme internazionali sulle pratiche di alimentazione dei bambini.
    Il rapporto, How marketing of formula milk influences our decisions on infant feeding, si basa su interviste a genitori, donne in gravidanza e operatori sanitari in 8 paesi. Svela le strategie di marketing sistematiche e non etiche usate dall’industria del latte in formula – che ora vale 55 miliardi di dollari – per influenzare le decisioni delle famiglie sull’alimentazione dei bambini.
  • Secondo il rapporto – con interviste a 8.500 genitori e donne in gravidanza e 300 operatrici e operatori sanitari in città del Bangladesh, Cina, Messico, Marocco, Nigeria, Sud Africa, Regno Unito e VietNam – l’esposizione alla commercializzazione del latte in formula raggiunge l’84% di tutte le donne interviste nel Regno Unito; il 92% delle donne intervistate in VietNam e il 97% in Cina, incrementando la loro probabilità di scegliere l’alimentazione con latte in  formula.Il rapporto rileva che le tecniche di marketing dell’industria includono: il marketing online non regolamentato e invasivo; reti di consulenti e numeri verdi sponsorizzate; promozioni e omaggi; e pratiche per influenzare la formazione e le raccomandazioni di operatrici e operatori sanitari. I messaggi che i genitori e il personale sanitario riceve sono spesso fuorvianti, scientificamente infondati e violano il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno (il Codice) – un accordo storico sulla salute pubblica approvato dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 1981 per proteggere le madri dalle pratiche di marketing aggressive dell’industria degli alimenti per l’infanzia.
  • “Questo rapporto mostra molto chiaramente che la commercializzazione del latte in formula è inaccettabilmente pervasiva, ingannevole e aggressiva,” ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. “Regolamenti sul marketing strumentale devono essere adottati e applicati con urgenza per proteggere la salute dei bambini e delle bambine.”

 

“Messaggi falsi e ingannevoli sul latte in formula sono una sostanziale barriera all’allattamento, che sappiamo essere la cosa migliore per bambini e madri,” ha dichiarato Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF. “Sono necessarie politiche, leggi e investimenti sostanziosi sull’allattamento per assicurare che le famiglie siano protette da pratiche di marketing non etico – e abbiano accesso alle informazioni e al supporto di cui hanno bisogno per crescere le loro bambine e i loro bambini”.

 

In tutti i paesi compresi nell’indagine, le donne hanno espresso un forte desiderio di allattare in modo esclusivo, dal 49% delle donne in Marocco al 98% in Bangladesh. Eppure il rapporto descrive come un flusso costante  di messaggi di marketing fuorvianti stia rafforzando i miti sull’allattamento  e sul latte materno, e minando la fiducia delle donne nella loro capacità di allattare con successo. Questi miti includono la necessità di utilizzare del latte in formula nei primi giorni dopo la nascita, l’inadeguatezza del latte materno per la nutrizione infantile, l’idea che alcuni ingredienti specifici del latte in formula abbiano una capacità comprovata di migliorare lo sviluppo del bambino o l’immunità, la percezione che il latte in formula mantenga i bambini sazi più a lungo, e che la qualità del latte materno diminuisca

con il tempo.
Allattare nella prima ore dopo la nascita, oltre all’allattamento esclusivo per 6 mesi e continuativo fino a 2 anni o oltre, offre una potente difesa contro tutte le forme di malnutrizione infantile, comprese la malnutrizione acuta e l’obesità. L’allattamento agisce anche come primo vaccino per bambine e bambini, proteggendoli da molte malattie comuni dell’infanzia. Riduce anche rischi futuri di diabete, obesità e diverse forme di cancro per le donne. A livello globale, solo il 44% dei bambini sotto i 6 mesi è allattato esclusivamente. Nel mondo, i tassi di allattamento sono aumentati di poco negli ultimi 20 anni, mentre la vendita di latte in formula è più che raddoppiata nello stesso periodo di tempo.

 

Notizie allarmanti mostrano che un ampio numero di operatori sanitari in tutti i paesi sono stati avvicinati dall’industria dell’alimentazione per l’infanzia per influenzare le loro raccomandazioni alle nuove madri attraverso regali promozionali, campioni gratuiti, finanziamenti per la ricerca, incontri, eventi e conferenze a pagamento e persino commissioni sulle vendite, con un impatto diretto sulle scelte alimentari dei genitori. Più di un terzo delle donne intervistate ha detto che un operatore sanitario ha raccomandato loro una specifica marca di latte in formula.

 

Per rispondere a queste sfide, l’OMS, l’UNICEF e altri partner stanno chiedendo a governi, operatori sanitari e l’industria dell’alimentazione per l’infanzia di porre fine alla commercializzazione del latte in formula a scopo di lucro e ad attuare e rispettare pienamente i requisiti del Codice. Queste richieste includono:

  • Approvare, monitorare e far rispettare le leggi per prevenire la promozione del latte in formula, in linea con il Codice Internazionale, incluso il divieto di utilizzare delle affermazioni nutrizionali e sulla salute fatte dall’industria del latte in formula.
  • Investire in politiche e programmi per supportare l’allattamento, compreso un congedo parentale retribuito adeguato in linea con gli standard internazionali e assicurare un’alta qualità del supporto all’allattamento.
  • Chiedere all’industria di impegnarsi pubblicamente a rispettare pienamente il Codice e le successive risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità a livello globale.
  • Vietare agli operatori sanitari di accettare sponsorizzazioni da aziende che commercializzano alimenti per neonati e bambini piccoli per borse di studio, premi, sovvenzioni, incontri o eventi.# # # 

  • SCARICA IL RAPPORTO:

     

    Il rapporto UNICEF-OMS  How marketing of formula milk influences our decisions on infant feeding 

    Questa ricerca sistematica e interregionale, prima nel suo genere, è stata commissionata dall’OMS in Bangladesh, Messico, Marocco, Nigeria, Sudafrica, Regno Unito e Vietnam, e dall’UNICEF in Cina, ed è stata progettata e realizzata da una divisione di ricerca specializzata all’interno di M&C Saatchi.
    Un’analisi completa è stata condotta in ogni paese per valutare il volume e la dinamica del marketing del latte in formula e per mappare i vari tipi di pubblicità, i messaggeri, il contenuto e le forme di diffusione. Le approvazioni etiche per la ricerca sono state concesse dal comitato etico pertinente in ogni paese. Oltre alle interviste con i genitori, operatrici sanitarie e gli operatori sanitari e ai focus group, la ricerca ha incluso un sottoinsieme di interviste approfondite con i dirigenti di marketing in Cina, fornendo una visione delle tattiche in evoluzione delle aziende di latte in formula in un mercato emergente chiave.
    Il latte in formula e il tabacco sono gli unici due prodotti per i quali esistono raccomandazioni internazionali per proibire la commercializzazione, in questo caso, attraverso il Codice internazionale di commercializzazione dei sostituti del latte materno.
    La Fondazione Bill & Melinda Gates ha fornito finanziamenti per sostenere la ricerca.