Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici. La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell’Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell’ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.
IN EVIDENZA
Il Museo Morandi rimarrà chiuso al pubblico per riallestimento della collezione dal 26 agosto al 5 settembre 2021.
Durante questo periodo l’ingresso alla collezione permanente MAMbo avrà il costo ridotto di € 4,00 anziché € 6,00.
Info: www.mambo-bologna.org
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 13 agosto
ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Scrivere per cambiare | Gualberta, la donna”
La Certosa si fa palcoscenico della Storia con Gloria Gulino di Istantanea Teatro. La vita di Gualberta Alaide Beccari (1842-1906), una mente brillante al servizio di ideali moderni, ardente mazziniana, promotrice del movimento emancipazionista femminile, scrittrice e fondatrice del periodico “La Donna”. Una penna coraggiosa che non smette di raccontare qualcosa anche oggi.
A cura di Istantanea Teatro.
Ritrovo presso l’ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.
Prenotazione obbligatoria al 351 5714158 (solo messaggi) – istantanea.teatro@gmail.com.
Pagamento il giorno dell’appuntamento esclusivamente con soldi contati, non verranno dati resti.
È consigliato portare un cuscino o un plaid.
L’appuntamento si tiene anche in caso di maltempo.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa) + € 1,00 di tessera associativa
Info: www.museibologna.it/risorgimento
domenica 15 agosto
ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Doppio Quartetto – dalla musica di Respighi alla poesia di Dalla”
Una serata magica alla scoperta dell’anima della musica in Certosa, in tre emozionanti momenti: la visita guidata con Mirarte vi porterà alla scoperta del grande museo a cielo aperto della Certosa, che racconta le vicende dei nostri antenati a chi le sa ascoltare; Se io fossi un angelo, elaborazione drammaturgica dell’attore e regista Alessandro Tampieri: un omaggio alla poesia di Lucio Dalla, che trova sepoltura nel Cimitero Monumentale della Certosa proprio accanto ad Ottorino Respighi; musiche dal vivo di Ottorino Respighi, eseguite dall’Orchestra del Baraccano, direttore Giambattista Giocoli: ascolteremo il Doppio Quartetto in re min., opera giovanile del grande compositore bolognese.
Visita guidata con musica dal vivo e drammaturgia a cura di MirArte e Teatro del Baraccano in collaborazione con Alessandro Tampieri.
Ritrovo presso l’ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.
I biglietti si possono acquistare su https://www.teatrodelbaraccano.com/doppio-quartetto oppure presso la biglietteria del Teatro del Baraccano https://www.teatrodelbaraccano.com/contatti o direttamente in Certosa la sera dell’evento per i posti ancora disponibili.
L’appuntamento si tiene anche in caso di maltempo.
Ingresso € 20,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa). Per i possessori di Card Cultura € 15,00
Info: www.museibologna.it/risorgimento
martedì 17 agosto
ore 21: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di “(s)Nodi. Festival di musiche inconsuete”
“Karşılama”
Incontro ad Est: Ashti Abdo, saz, voce, percussioni, duduk, marranzano, clarinetto; Manuel Buda, chitarra classica, chitarra preparata, voce; Fabio Marconi, violhao de choro a 7 corde, voce.
“Karşılama” in turco significa “incontro, benvenuto”. E dall’incontro tra un ebreo milanese con origini assai miste, un famelico ricercatore e interprete di musiche popolari e un musicista del Kurdistan siriano, testimone di una storia e di una cultura che ancora oggi lottano per esistere, nasce un itinerario musicale che da Vienna arriva fino al Caspio: terre da sempre abitate, attraversate, invase da greci, ebrei, zingari, kurdi, turchi, armeni, arabi, la cui vitalità ha prodotto capolavori e orrori, in un crogiuolo culturale, artistico e umano che fermenta tuttora.
L’ingresso è consentito fino ad esaurimento posti.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
– presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura
– sul sito www.museibologna.it/musica oppure sul sito www.midaticket.it con una maggiorazione di € 1,00
I biglietti acquistati non sono rimborsabili.
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)
Info: www.museibologna.it/musica
mercoledì 18 agosto
ore 20: pagine Facebook Museo civico del Risorgimento, 8cento APS, Amici della Certosa di Bologna e Instagram
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Cronache dei Sepolcri | vita e misteri della Grande Certosa di Bologna”
Il Cimitero Monumentale di Bologna avrà il suo primo fumetto. A partire dal 18 agosto, alle ore 20 di ogni mercoledì e sabato fino al 2 novembre verrà pubblicato a puntate sui canali Facebook del Museo civico del Risorgimento (www.facebook.com/museorisorgimentobologna), 8cento APS (www.facebook.com/8cento), Amici della Certosa di Bologna (www.facebook.com/AmiciCertosaBologna) e su Instagram @Certosadibolognaofficial.
Una cronaca ottocentesca, un’epopea di vite e misteri. L’autrice di questo esperimento massmediatico è Martina Rignanese, una volontaria di 8cento APS. Rivolto a lettori giovani e adulti, il prezioso microcosmo della Certosa si schiuderà con un viaggio nei diari dei suoi custodi: le famiglie Brasa e Sibaud, le quali si dedicarono rispettivamente alle attività funebri ed alla cura dei monumenti. Le loro vite si incroceranno con le vicende di grandi artisti attivi nel cimitero e la storia avrà le sue solide radici storiche: grazie alla mole di documenti e cronache rintracciate nel tempo dal Museo civico del Risorgimento. Martina ha così selezionato alcuni episodi significativi avvenuti in Certosa, partendo dal tempestoso periodo giacobino di fine Settecento, fino alla fine dell’Ottocento. Vita quotidiana, vicende straordinarie, amori tragici, misfatti e guerre patriottiche… Dai marmi e dai chiostri emergono le varie anime di una necropoli che non cessa di parlare tramite emozioni, miserie umane e virtù. La nona arte avrà il compito di immortalare una variopinta avventura storica all’interno di uno dei recinti funebri più antichi d’Europa.
Un progetto di Martina Rignanese per 8cento APS, insieme al Museo civico del Risorgimento, in collaborazione con Associazione Amici della Certosa di Bologna.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
giovedì 19 agosto
ore 17.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Hai degli spiccioli? Il portamonete di un soldato romano”
Per il ciclo “Parole in piazza: Agorà Archeologia racconta il museo”, ogni giovedì alle ore 17.30 l’Agorà Archeologia si anima con storie e racconti che avranno per protagonisti oggetti noti e meno noti delle collezioni permanenti del museo. Trenta minuti in compagnia di un esperto per rivivere insieme memorie del mondo antico e le loro inesauribili connessioni con i grandi temi della contemporaneità.
Prenotazione obbligatoria a partire da questo link: https://ticket.midaticket.it/laboratorimuseoarcheologico/Event/69/Dates.
Ingresso: € 5,00 + € 1,00 di prevendita
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 18.30: tour virtuale live dal Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Il teschio e la farfalla”
Non tutti possono venire in Certosa, perché non possono spostarsi o perché abitano troppo lontano. Per loro MirArte ha pensato una visita guidata virtuale live, per visitare il Cimitero Monumentale più antico d’Europa restando comodamente a casa. Una guida turistica professionista si aggirerà tra i chiostri spiegando monumenti e illustrando le storie dei cittadini bolognesi mentre un operatore video riprenderà i monumenti.
Nulla è casuale in Certosa: anche i più piccoli dettagli di un monumento o di una statua hanno un significato. Delicate statue alate, allegorie vigorose e simboli arcani ci parlano delle virtù e del carattere delle persone a cui i monumenti sono dedicati. Anche le nostre guide si faranno evanescenti per parlavi “da un altro tempo e da un altro luogo” di misteriosi significati. Seguiteci tra chiostri, logge e sale, alla scoperta di teschi, leoni, grifoni, sfingi e serpenti attorcigliati in percorso notturno tra arte, letteratura e mistero.
Tour virtuale live a cura di MirArte.
Prenotazione obbligatoria sul sito www.mirartecoop.it.
Biglietto: € 10,00
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 20.30 e ore 21: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Il teschio e la farfalla | simboli e misteri in Certosa”
Nulla è casuale in Certosa: anche i più piccoli dettagli di un monumento o di una statua hanno un significato. Delicate statue alate, allegorie vigorose e simboli arcani ci parlano delle virtù e del carattere delle persone a cui i monumenti sono dedicati. Anche le guide si faranno evanescenti per parlavi “da un altro tempo e da un altro luogo” di misteriosi significati. Seguiteci tra chiostri, logge e sale, alla scoperta di teschi, leoni, grifoni, sfingi e serpenti attorcigliati in percorso notturno tra arte, letteratura e mistero.
Visita guidata a cura di MirArte.
Ritrovo presso l’ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.
Prenotazione obbligatoria sul sito www.mirartecoop.it.
Pagamento tramite sito internet sicuro o contanti (soldi contati – non vengono dati resti).
La visita si tiene anche in caso di maltempo.
Ingresso € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
lunedì 23 agosto
ore 18 e ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Buonasera Signor Sindaco!”
Da Luigi Pizzardi a Guido Fanti, viaggio nella storia di Bologna attraverso le figure più significative che hanno assunto il ruolo di primo cittadino dall’unità d’Italia in poi e i monumenti funerari che in Certosa ne fanno memoria.
Visita guidata a cura di Patrizia Gorzanelli per Co.Me.Te.
Prenotazione obbligatoria con WhatsApp o tel. al 339 7783437.
Ritrovo all’ingresso del Cimitero, via della Certosa 18 (cortile chiesa).
Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
martedì 24 agosto
ore 21: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di “(s)Nodi. Festival di musiche inconsuete”
“Mescarìa”
Con Mescarìa: Modestino Music, fisarmonica; Elena Mirandola, violino; Gabriele Pozzolino, percussioni; Arianna Romanella, voce, chitarra.
Il nome del gruppo nasce dalla fusione tra il termine mmesca (miscuglio in napoletano) e (canto ad) aria, che nella tradizione della musica popolare di tutto il sud Italia identifica uno stile vocale dall’andamento melodico e cantilenante. Con Arianna Romanella, giovane e talentuosa cantante lucana, attraverseremo l’anima del meridione, passando dalla Campania alla Puglia e facendo sosta in Basilicata alla riscoperta delle radici musicali del sud d’Europa, tra sonorità mediterranee, canti in lingua romanè e tarantelle urbane.
L’ingresso è consentito fino ad esaurimento posti.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
– presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura
– sul sito www.museibologna.it/musica oppure sul sito www.midaticket.it con una maggiorazione di € 1,00
I biglietti acquistati non sono rimborsabili.
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)
Info: www.museibologna.it/musica
giovedì 26 agosto
ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Risonanze”
Visita animata alla mostra a cura di Angela Lezzi.
I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con “Senza titolo”, propongono un ciclo di visite animate dedicate alla mostra “Risonanze” per raccontare al pubblico le installazioni in relazione con le opere nell’allestimento permanente del museo.
Prenotazione obbligatoria entro le ore 13 del giovedì a info@senzatitolo.net.
Ingresso: € 6,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 17.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Guerra e pace: le legioni di Roma ai confini del mondo”
Per il ciclo “Parole in piazza: Agorà Archeologia racconta il museo”, ogni giovedì alle ore 17.30 l’Agorà Archeologia si anima con storie e racconti che avranno per protagonisti oggetti noti e meno noti delle collezioni permanenti del museo. Trenta minuti in compagnia di un esperto per rivivere insieme memorie del mondo antico e le loro inesauribili connessioni con i grandi temi della contemporaneità.
Prenotazione obbligatoria a partire da questo link: https://ticket.midaticket.it/laboratorimuseoarcheologico/Event/70/Dates.
Ingresso: € 5,00 + € 1,00 di prevendita
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Visita guidata alla collezione permanente MAMbo e introduzione alla mostra ‘Aldo Giannotti. Safe and Sound’”
Una visita guidata alla collezione permanente a cura del Dipartimento educativo MAMbo, per avvicinarsi alla storia dell’arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l’attività dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo, e un’introduzione alla mostra “Safe and Sound” di Aldo Giannotti.
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del giorno stesso).
Max 10 persone.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto)
Info: www.mambo-bologna.org
ore 20.30 e ore 21: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”
“Novecento che passione! | capolavori in Certosa”
Dopo un inizio di secolo caratterizzato dalle dolcezze ed eleganze del Liberty, l’arte del Novecento cambiò profondamente. Gli anni tra le due Guerre Mondiali, infatti, la resero monumentale, struggente e severa. Dall’elegante Decò di Borghesani alla potente scultura di Farpi Vignoli, dalle linee essenziali di Minguzzi all’espressività di Amerigo Toth. Un viaggio attraverso l’arte del XX secolo. In questo percorso insolito in Certosa vi mostreremo capolavori, di marmo e bronzo, che brilleranno di luce propria sotto la volta delle stelle.
Visita guidata a cura di MirArte.
Ritrovo presso l’ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18
Prenotazione obbligatoria sul sito www.mirartecoop.it.
Pagamento tramite sito internet sicuro o contanti (soldi contati – non vengono dati resti).
La visita si tiene anche in caso di maltempo.
Ingresso € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
MOSTRE IN CORSO
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021
“Aldo Giannotti. Safe and Sound”, fino al 5 settembre 2021
“Safe and Sound” di Aldo Giannotti, ideata per il MAMbo, è la prima mostra antologica dell’artista in un’istituzione italiana, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì.
Il progetto, vincitore della VIII edizione del bando Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo, si sofferma sui principi di sicurezza e protezione, considerati da diverse prospettive.
Spaziando dall’aspetto esistenziale della sicurezza, alle norme che regolano la sfera sociale, fino ad arrivare all’impatto che la tecnologia ha in questi campi, la mostra invita a riflettere sulla percezione e posizione che ognuno di noi ha rispetto a tali concetti. Regolamenti, leggi e codici di comportamento, applicati nei diversi ambiti sociali, sono i temi che Giannotti osserva per una personale riflessione sulla sicurezza.
Il visitatore viene accolto in uno spazio in cui è libero di esercitare potenziali alternative comportamentali: l’invito è di sfidare e piegare il proprio senso delle regole e il proprio comportamento per favorire nuovi processi decisionali all’interno di strutture, come può essere quella museale, in cui i concetti di sicurezza e protezione sono profondamente radicati.
Sebbene il disegno sia al centro della pratica artistica di Giannotti, l’attivazione o la realizzazione delle azioni abbozzate nei disegni prendono spesso altre forme: installazioni, performance, opere video o riadattamenti di strutture spaziali.
“Safe and Sound” si configura, in parte, come intervento sulla struttura architettonica capace di ripensare lo spazio museale e il modo in cui i visitatori interagiscono con esso. I percorsi creati dagli interventi strutturali di Giannotti all’interno del museo tengono conto della specificità dell’edificio pur producendo un adattamento completamente personalizzato, che ha costretto la stessa istituzione a partecipare al rimodellamento delle norme, sia concettualmente che in pratica. La mostra non è dunque solo un intervento sulla struttura spaziale ma anche un modo per esplorare la rete di relazioni che definiscono un’esperienza museale in quanto tale.
La mostra lascia emergere una serie di interrogativi relativi a come può essere vissuto un museo e a quali interazioni si sviluppano al suo interno, in un’esperienza che non è mai “oggettivamente determinata”, ma viene sperimentata soggettivamente e influenzata in modo inevitabile dal ruolo ricoperto di volta in volta dai singoli attori: centrali in questo senso per Aldo Giannotti sono i guardasala, incarnazione del concetto di sicurezza, protagonisti della relazione più immediata con il pubblico, portavoce del “si può” e del “non si può” fare. Il personale di sala e un “manuale” di istruzioni su come rapportarsi ai visitatori ideato dal Aldo Giannotti, sono gli elementi costitutivi di “The Museum Score”, l’opera-performance premiata da Italian Council e destinata al MACRO di Roma.
Info: www.mambo-bologna.org
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021
RE-COLLECTING. Contenere lo spazio”, fino al 19 settembre 2021
Prosegue con il secondo appuntamento, dedicato alla collezione permanente del MAMbo, “RE-COLLECTING”, ciclo di focus espositivi che approfondiscono temi legati alle collezioni permanenti di MAMbo e del Museo Morandi.
“Contenere lo spazio”, a cura di Sabrina Samorì, è una narrazione tridimensionale costruita attorno ai concetti di spazio vuoto e spazio pieno, spazio intimo e spazio pubblico.
In un gioco continuo di specchi, rimandi e confronti tra le opere della collezione permanente MAMbo, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo internazionale e biblioteca della musica, e attraverso il loro intreccio relazionale, si è voluto dare spazio a differenti piani di lettura per generare riflessioni.
Se da un lato il focus espositivo indaga lo spazio che ognuno di noi occupa nella quotidianità – come vuoto tra i corpi, ma anche come luogo dove i corpi possono esistere – dall’altro il termine “contenere” ha un forte rimando sia all’attuale concetto di contenimento (sociale e culturale) sia a quello di contenitore (casa, museo, supporto dell’opera).
La mostra è concepita come un album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia attuale: quella che stiamo vivendo e che ha profondamente segnato il nostro modo di vivere lo spazio, il tempo e le relazioni.
Info: www.mambo-bologna.org
Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Risonanze”, fino al 12 settembre 2021
Per la settima edizione di “Opentour”, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, le Collezioni Comunali d’Arte accolgono la mostra collettiva “Risonanze” con interventi di Elham M. Aghili, Khorshid Pouyan, Rui Wang, Kun Zhao e Yanxi Zhou.
Il progetto è uno dei tre momenti espositivi di “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la progettazione artistica contemporanea”, un ciclo di interventi dedicati alle forme/modalità di trasmissione del patrimonio culturale attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea in dialogo con l’architettura e i suoi contesti, che vede coinvolti studenti ed ex studenti del Biennio di Decorazione per l’architettura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
“Risonanze” costituisce l’esito progettuale realizzativo del percorso didattico proposto dalla docente Vanna Romualdi nell’anno 2020-2021, incentrato sul rapporto Arte/Architettura in una prospettiva di continuità concettuale e visiva che vede il segno nelle sue diverse declinazioni linguistiche intimamente connesso al contesto ambientale/architettonico. Invitati a proporre uno sguardo sul territorio dove l’Accademia di Belle Arti di Bologna innesta le proprie radici culturali, i cinque studenti coinvolti sono stati stimolati a sperimentare connessioni tra nuovi segni e memorie preesistenti partendo da una riflessione sullo spazio, sulle sue funzionalità e sulle relazioni con l’ambiente circostante e il suo significato, oltre il concetto di estensione, distanza, misura.
Nella Cappella Farnese, con l’opera “La ferita dell’epoca”, Yanxi Zhou riflette sul ruolo del patrimonio culturale, materiale e immateriale, analizzandolo in relazione allo sviluppo della tecnologia e delle sue trasformazioni che hanno cambiato in maniera profonda la nostra vita e la percezione che abbiamo di noi stessi. Partendo da una serie di scatti fotografici, fatti in successione in quello stesso spazio, Zhou costruisce un’animazione video, in cui entra in dialogo con la dimensione simbolica delle opere presenti in Cappella relazionandole al tema affrontato.
Nella Sala 3 del museo, con l’intervento “L’amore ha bisogno di distanza”, Rui Wang pone una delimitazione spaziale, una linea di luce di colore rosso e blu, tra lo spettatore e le opere della collezione, un dispositivo di sicurezza che sottolinea una partizione di spazio eletta a simbolo tra noi e il mondo, capace di generare assonanze con la dimensione di confinamento a cui siamo stati costretti.Nella Sala 20, con l’opera “Carpe Diem”, anche Kun Zhao sceglie di inibire la libera percorribilità dello spazio espositivo, negando al pubblico la possibilità di avvicinarsi alle opere della collezione permanente. Con questo intervento l’artista invita i visitatori ad una riflessione sui concetti di protezione/proibizione in riferimento all’accessibilità del patrimonio culturale, che ci viene proposta negli spazi pubblici e privati.
Infine, nella Sala Boschereccia, l’intervento site specific “Hybrids” di Elham M. Aghili e Khorshid Pouyan ci introduce in un ambiente multisensoriale, in cui il suggestivo tappeto sonoro di Pouyan, rilevato nell’Orto Botanico di Bologna con uno strumento capace di tradurre in suoni le vibrazioni delle piante, si unisce ad un immersivo intreccio tessile, costruito da Aghili con fili di ferro e lane colorate, che restituisce all’osservatore un immaginario futuro tra il selvatico e l’addomesticato, abitato da una nuova generazione vegetale.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Le plaisir de vivre. Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia”, fino al 12 settembre 2021
Promosso dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l’apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore, Francesco Malaguzzi Valeri, che il 30 maggio 1920 lo inaugurò all’interno del senatorio Palazzo Bargellini.
Affascinato dalle grandi raccolte museali di arti applicate e industriali che si andavano moltiplicando in Europa, Malaguzzi Valeri concepì l’idea di istituire un museo autonomo dedicato alle arti decorative, in cui fossero riunite, per scopi didattici e divulgativi, le più alte espressioni della locale tradizione artigianale di pregio.
Da questo principio ispiratore si è scelto di sviluppare il percorso della mostra, muovendo dalla presenza nel patrimonio del museo di numerose testimonianze frutto dell’abilità di artigiani, ebanisti e vetrai operanti nelle botteghe veneziane del XVIII secolo.
Consoles, cornici, mobili, servizi da tavola in vetro di Murano trovano una eccezionale opportunità di esaltazione nel dialogo con una selezionata campionatura di pezzi provenienti dalle collezioni tessili e di abiti antichi del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume annesso al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia. Trovano così temporanea dimora nelle sale del museo modelli di abbigliamento e accessori della moda sia femminile che maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), esemplari nel rappresentare lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo.
Concorrono a ricreare l’immagine della vita quotidiana osservata nelle calli e negli interni dei palazzi nobiliari alcuni dipinti di Pietro Longhi e della sua scuola. La presenza di “scene di costume” del pittore veneziano illustra, con sensibilità per il “vero” affine a quella del coevo commediografo Carlo Goldoni, la “piacevolezza del vivere” scandita da buone maniere, buon gusto e divertimento, specchio dei tempi di una società illuminata dagli ultimi splendori albicanti appena prima del definitivo tramonto.
La mostra si configura come occasione ideale per presentare in anteprima al pubblico 8 pregevoli manufatti, di varia tipologia e funzione, appartenenti alla collezione di vetri Cappagli-Serretti, recentemente donata al Comune di Bologna con la finalità di incrementare le collezioni del Museo Davia Bargellini e del Museo Civico Medievale. Realizzati da fornaci veneziane e muranesi, essi documentano in gran parte la diffusione nella prima metà del Settecento del cosiddetto cristallo “ad uso di Boemia”, un tipo di vetro con notevoli percentuali di ossido di piombo in aggiunta all’ossido di potassio, lavorabile a caldo secondo la tradizione muranese, da cui si ottiene una maggiore brillantezza.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito di ART CITY Bologna
“Maurizio Donzelli. In nuce”, fino al 19 settembre 2021
La mostra personale site specific dell’artista Maurizio Donzelli (Brescia, 1958), promossa in collaborazione con Galleria Massimo Minini di Brescia, e curata da Ilaria Bignotti e Massimo Medica, si pone in dialogo con le opere e gli ambienti del Museo Civico Medievale: un percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra i preziosi manufatti e le secolari architetture del museo e le tipologie dei lavori dell’artista, dagli “Arazzi” ai “Mirrors”, dai “Disegni del Quasi” ai recenti monocromi sull’oro, sino alla presentazione della nuova serie pittorica dei “Notturni”, nati come meditazione pittorica sull’isolamento e l’attesa, tra la fine del 2020 e la prima parte del 2021, ancora inediti.
Il titolo della mostra, “In nuce”, evidenzia infatti come l’opera di Donzelli contenga embrionalmente un racconto visuale e iconico che può svilupparsi in direzioni diverse, potenzialmente infinite: nato dallo sguardo furtivo dell’artista e capace di unire, fondere e distinguere linguaggi e forme di tempi e geografie differenti. È questa la modalità di approccio e dialogo che l’artista mette in atto con il passato e con le sue iconografie, alle quali la sua opera si ispira in un andirivieni di emergenze e latenze di segni e accenni, affioramenti e sussurri visuali. Un prezioso e delicato rimando che si sviluppa come un ricamo lungo le sale del museo, chiedendo allo spettatore di trovare, a partire dalle proprie reminiscenze e attitudini visuali, relazioni e confronti tra le vestigia del passato e le contemporanee superfici pittoriche e materiche di Donzelli che si acquattano tra le sale o impattano eclatanti nell’ambiente.
Lasciandosi trasportare dalle suggestioni e dalle meraviglie dei tesori del museo bolognese e dai racconti che essi restituiscono sala dopo sala, Donzelli traccia ipotesi di un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso le forme, gli ornamenti, le iconografie stratificate, nascoste e latenti, dall’antichità alla contemporaneità.
Un linguaggio contemporaneo che si nutre delle stratificazioni e delle rimanenze del tempo, che rievoca e ritorna ciclicamente e sulle vestigia della storia e della cultura, senza limiti di geografie e di tempi: un lavoro che perfettamente si iscrive nella cornice altrettanto stratificata del Museo Civico Medievale, in una tensione dialettica con i suoi tesori preziosi e le sue vicende inscritte tra le mura e negli oggetti esposti.
Info: www.museibologna.it/arteantica
“Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese”, fino al 3 ottobre 2021
Il Museo Civico Medievale aderisce alle celebrazioni per il Settimo Centenario della morte del Sommo Poeta con il progetto espositivo “Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese”.
La mostra, curata da Massimo Medica, presenta 14 codici miniati riconducibili alla produzione miniatoria bolognese tra seconda metà del XIII e inizi del XIV secolo, selezionati dal patrimonio collezionistico di assoluto pregio del Museo Civico Medievale di Bologna.
Richiamandosi al rapporto, intenso e fecondo, che Dante Alighieri ebbe in vita con la città di Bologna, le ragioni della mostra muovono dallo sguardo curioso e dalla attenta sensibilità critica che egli dovette rivolgere verso le arti figurative, di cui dimostrò di essere a conoscenza nei più importanti sviluppi coevi al suo tempo.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Casa Morandi – via Fondazza 36
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021
“Vimercati – Morandi. Ripetizioni differenti”, fino al 26 settembre 2021
Nella riscoperta critica che negli ultimi decenni ne ha consacrato il riconoscimento tra le più originali ricerche sulle potenzialità del medium fotografico in Italia, la vicenda creativa di Franco Vimercati (1940-2001) è stata ricorrentemente avvicinata all’opera pittorica e incisoria di Giorgio Morandi, pur nella differente elezione del linguaggio espressivo.
L’analogo procedimento di interrogazione seriale di oggetti comuni prelevati dal dato di realtà e una condizione di schiva solitudine, ancorata ai margini del sistema dell’arte, ha suggerito un parallelismo nella postura, estetica e di ethos, di due artisti diversamente inattuali per riluttanza di adesione alle convenzioni del proprio tempo storico, e per questo profondamente contemporanei.
Le poetiche dei due autori trovano un’occasione di accostamento, unica e speciale per capacità di risonanza interiore, nella mostra “Vimercati – Morandi. Ripetizioni differenti” allestita a Casa Morandi.
Il progetto espositivo è curato da Lorenzo Balbi e promosso con la preziosa collaborazione di Archivio Franco Vimercati e Galleria Raffaella Cortese.
Le 23 fotografie di Franco Vimercati esposte – 3 dalla serie “Senza titolo (Fiori)”, 6 dalla serie “Senza titolo (Vaso)” e la serie completa di 14 immagini del corpus “Senza titolo (Brocca)” – sono state selezionate per richiamare una diretta corrispondenza tematica con alcuni dei soggetti prediletti da Morandi nella sua indagine pittorica, di cui a Casa Morandi si conservano alcuni esemplari originali.
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“’…che mi fa sovvenir del mondo antico’. Archeologia e Divina Commedia”, fino al 1 novembre 2021
Il primo progetto espositivo di “Agorà Archeologia”, a cura di Marinella Marchesi, è dedicato a Dante Alighieri nell’anno in cui ricorre la celebrazione dei 700 anni dalla morte.
Attraverso materiali di varie provenienze, tutti appartenenti al patrimonio del museo, il percorso analizza personaggi e tradizioni miti-storiche del mondo antico, riprese e rielaborate in chiave cristiana nella costruzione dell’Aldilà della Divina Commedia.
La narrazione del viaggio che Dante intraprende il 25 marzo del 1300 attraverso i tre regni oltremondani è infatti un insieme perfetto di influssi e apporti culturali, filosofici, teologici e letterari che provengono non solo dal mondo classico – quelli sicuramente più evidenti – ma anche dalle aree orientali del bacino del Mediterraneo, filtrati dalle tradizioni ebraica, greco-romana e cristiana e dalle successive dottrine medievali.
La mostra si apre, perciò, con un rapido sguardo al complesso sistema dell’Aldilà egizio, nelle cui regioni si svolgeva il cammino dell’anima e al contempo il viaggio notturno del sole, molto probabilmente noto a Dante solo per via indiretta, forse anche attraverso le cosiddette “Visioni dell’Aldilà”, ben diffuse nel Medioevo.
Seguono le immagini e le storie di coloro che precedettero Dante nel viaggio oltremondano: i protagonisti di catabasi, cioè di discese agli Inferi, e di incontri con le anime dei defunti che popolano la letteratura greca e latina e sulle cui tracce si incammina anche il sommo poeta, ricordandoli tutti nel corso della sua narrazione, secondo diverse modalità.
Strettamente connessi a questi, vi sono poi i custodi e i giudici infernali, le cui raffigurazioni, a partire dal mondo antico, hanno attraversato le espressioni artistiche di tutte le epoche. In prevalenza esseri ibridi e mostruosi tratti dalla mitologia classica, già presenti nell’Aldilà greco-romano, subiscono nell’Inferno dantesco una trasformazione in chiave demoniaca e simbolica. Una panoramica conclusiva è infine dedicata alle numerose divinità pagane che Dante reinterpreta attraverso lo sguardo del Cristianesimo, nella profonda convinzione che dietro ai miti classici si celassero verità interpretabili cristianamente: sono quelle divinità cui si appella affinché ispirino la stesura del suo poema – le Muse ed Apollo – e quelle che danno il nome ai pianeti associati a sette dei nove cieli in cui si articola il Paradiso.
Info: www.museibologna.it/archeologico
“Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città”, fino al 31 dicembre 2023
Un’ospite di eccezionale rilievo ha trovato dimora presso il Museo Archeologico grazie al progetto espositivo “Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città”.
L’iniziativa è resa possibile dalla generosa collaborazione con cui il Museo Egizio di Torino ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna.
Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero “la Potente”, venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), allo scopo di adornare il recinto del suo “Tempio dei Milioni di Anni” a Tebe Ovest.
Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell’anno, così da creare una vera e propria “litania di pietra”, con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano.
Nella collezione egizia del Museo Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che – grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono proveniente dal Museo Egizio di Torino – può così riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando una proficua occasione di confronto e ricerca scientifica.
Dall’alto dei suoi 2,13 metri di altezza, Sekhmet accoglie il pubblico e lo introduce alla visita della collezione egizia, continuando a svolgere quella funzione protettrice per la quale era stata commissionata da Amenhotep III.
La colossale statua di Sekhmet, collocata nell’atrio, è visibile negli orari di apertura del museo.
Info: www.museibologna.it/archeologico
Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 28 novembre 2021
Prosegue con il terzo e ultimo appuntamento dedicato a Giorgio Morandi “RE-COLLECTING”, ciclo ideato da Lorenzo Balbi che approfondisce temi legati alle collezioni permanenti dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.
Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione.
Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.
Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131).
Sette delle quattordici acqueforti esposte entrarono a far parte del patrimonio del Comune di Bologna nel 1961, quando Morandi le donò, conservando l’anonimato, in occasione del riordino delle raccolte della Galleria d’Arte Moderna allora ubicata presso Villa delle Rose.
Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle.
Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna.
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Ricordiamo che per accedere ai musei, alle biblioteche, ai concerti e alle mostre temporanee nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei è obbligatorio essere in possesso di certificazione verde Covid-19, il cosiddetto green pass. Queste prescrizioni sono valide anche per assistere a manifestazioni culturali, incluse quelle all’aperto.
La verifica della certificazione avviene tramite esibizione del green pass in formato digitale o cartaceo insieme a un documento di riconoscimento valido. A tutela della privacy i dati personali del titolare vengono solo letti, tramite l’app nazionale VerificaC19, ma non registrati.
Il green pass non è richiesto per le persone escluse per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) oppure esenti sulla base di motivazioni mediche certificate.
Maggiori informazioni sono disponibili qui: www.dgc.gov.it.
INDIRIZZI E RECAPITI
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 15-20; venerdì ore 15-21; sabato, domenica e festivi ore 10-21
chiuso: lunedì
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto sabato, domenica e festivi ore 16-20
chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto venerdì, sabato, domenica ore 17-20
chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto lunedì e mercoledì ore 10-13; giovedì e venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi
ore 10-19
chiuso: martedì
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 – 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 11-13.30 / 14.30-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
fino al 15 settembre 2021:
aperto solo per gruppi su prenotazione (almeno 4 persone) telefonando allo 051 6356611
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-14
chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e fino al 9 settembre 2021
Contatti
Istituzione Bologna Musei
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei