A Palazzo Fava, dal 3 agosto al 12 settembre, sarà allestito un percorso espositivo di 30 opere di arte moderna e contemporanea dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo in dialogo coi fregi dei Carracci
Dopo oltre un anno caratterizzato dalle chiusure dovute all’emergenza sanitaria, Genus Bononiae offre alla città di Bologna e ai turisti che la visiteranno un percorso all’insegna dell’arte e della cultura attraverso le suggestive sedi di Palazzo Fava e Santa Maria della Vita.
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni apre al pubblico le porte del piano nobile con i celebri cicli carracceschi di Giasone e Medea – la prima documentata impresa collettiva di Ludovico, Agostino e Annibale Carracci – e delle avventure di Enea realizzati da Ludovico e dai suoi allievi.
Per l’occasione a Palazzo Fava – aperto dal martedì alla domenica con orario continuato 11-19 – saranno messi in dialogo gli affreschi che rivelarono al mondo la rivoluzione dei Carracci con oltre 30 opere tra dipinti, sculture e incisioni provenienti dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo, alcune delle quali esposte al pubblico per la prima volta: un confronto trasversale tra le epoche e gli stili, alla ricerca di affinità tematiche o formali tra le opere antiche, moderne e contemporanee.
Con il nuovo allestimento si è voluto riaccendere l’attenzione sugli affreschi dei Carracci per la loro iconografia inquietante, privilegiando il tema della figura umana tra riflessione filosofica, solitudine esistenziale e dramma sociale, attraverso il delineamento di invisibili collegamenti con i significati reconditi del mito affrescato nel salone.
Oltre a un nucleo di undici incisioni di Giorgio Morandi, circa venti opere di pittura e scultura, tra Seicento e Novecento, saranno disposte sulle pareti delle cinque sale del percorso di visita celebri per i fregi cinquecenteschi; selezione alquanto rarefatta delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo formatesi nell’arco di un secolo, che comprendono, oltre ai dipinti e alle sculture, una notevole quantità di disegni e incisioni, strumenti musicali, maioliche, ricami di Aemilia Ars, fondi fotografici, raccolte documentarie e fondi archivistici.
Si tratta di opere che sono ora a disposizione della collettività in seguito agli acquisti che la Fondazione ha effettuato negli ultimi vent’anni sul mercato italiano e internazionale, grazie ai quali le Collezioni – valorizzate dall’ente strumentale Museo della Città di Bologna – sono state fortemente incrementate, con una sensibile apertura sul Novecento.
Accompagna l’esposizione il volume Antico e Moderno. Acquisizioni e donazioni per la storia di Bologna, a cura di Angelo Mazza, edito da Bononia University Press.
“Le riaperture dopo l’emergenza sanitaria, che tanto ha danneggiato il mondo del turismo e della cultura, rappresentano un’occasione per Genus Bononiae per valorizzare il patrimonio che Ludovico, Agostino e Annibale Carracci hanno lasciato a Palazzo Fava. Un insieme di opere che rappresenta lo sfondo delle nostre mostre, e che per il periodo estivo sarà maggiormente valorizzato attraverso il confronto con alcuni capolavori dell’epoca moderna e contemporanea, che ci porteranno a concentrare l’attenzione sulla bellezza del fregio e l’importanza di averlo recuperato”, ricorda il Presidente di Genus Bononiae, Filippo Sassoli de Bianchi.
Dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19, sarà inoltre possibile visitare Santa Maria della Vita e il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca.
È possibile acquistare i biglietti sul sito www.genusbononiae.it, sia per Palazzo Fava che per Santa Maria della Vita.