A conclusione della fase di interlocuzione con ICOMOS, è stato allargato il perimetro dei tratti candidati
Il lavoro corale ha permesso di fornire agli esperti di ICOMOS gli approfondimenti necessari per rispondere alle richieste del World Heritage Committee UNESCO, che avrà il compito di decidere se iscrivere o meno il sito candidato. Nell’ambito di questo confronto è emersa la possibilità di rivedere i perimetri delle dodici componenti del sito, consentendo così di includere al loro interno molti altri elementi di grande importanza ed interesse, che contribuiscono ad arricchire la proposta di candidatura e a rafforzarla. Tra gli elementi aggiunti figurano il palazzo della Mercanzia, il Santuario di Santa Maria del Baraccano, il sistema delle Piazze (Maggiore, Re Enzo e Nettuno), il tratto di pianura del portico di San Luca fino all’Arco Bonaccorsi, la Pinacoteca Nazionale, la parte monumentale del Cimitero della Certosa e il portico degli Alemanni.
“Consideriamo questa revisione dei perimetri un’ottima opportunità per l’intera città, in quanto consentirà di definire ‘patrimonio dell’Umanità’ contesti più ampi e di grande valore culturale”, afferma nella lettera inviata alla Cabina di Regia la vicesindaca di Bologna Valentina Orioli, delegata al progetto della candidatura dei Portici a sito UNESCO.
Il 17 febbraio, con 10 giorni di anticipo rispetto alla scadenza stabilita, il ministero della Cultura ha trasmesso a Parigi l’ultimo documento, ricevuto dal Comune di Bologna il giorno precedente, che contiene le informazioni aggiuntive richieste da ICOMOS. Il documento trasmesso descrive le revisioni dell’ambito della Candidatura, fornisce altre informazioni relative ai danni bellici in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, precisa alcuni dettagli sullo Statuto Comunale del 1288.
Gli esiti della fase di interlocuzione tecnica appena conclusa saranno comunicati nel mese di aprile, mentre la valutazione tecnica sarà poi discussa al World Heritage Committee UNESCO che dovrebbe tenersi a fine giugno in Cina, pandemia permettendo.