a cura di Giusi Vecchi
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
4 febbraio – 11 aprile 2021
Bologna, 4 febbraio 2021 – La temporanea chiusura per emergenza Cocid-19, ora superata con il
passaggio dell’Emilia Romagna in zona gialla, non ha fermato le attività di studio e riordino
delle collezioni permanenti e l’allestimento di focus espositivi nelle sedi dell’Istituzione
Bologna Musei.
Sul fronte delle mostre temporanee, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e al Museo
Morandi prosegue RE-COLLECTING, ciclo ideato da Lorenzo Balbi, che approfondisce temi legati
alle collezioni, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o
non più esposte da tempo, per offrire prospettive inusuali e proporre nuovi percorsi di senso.
Al Museo Morandi, dopo la rassegna dedicata ai Fiori, è ora allestita e visibile al pubblico
Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte a cura di Giusi
Vecchi, incentrata sul tema al quale Giorgio Morandi ha maggiormente legato la sua fama: la
natura morta, declinata nei suoi aspetti tonali e compositivi.
I 10 lavori in mostra appartengono tutti all’ultima stagione della ricerca artistica morandiana,
che va dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta, caratterizzata da una cospicua produzione e
da una ricchezza creativa, che fa registrare un numero altissimo di nature morte (quasi
settecento) rispetto all’esiguo numero di paesaggi (poco più di cento).
La ragione è da ricercarsi nella lunga assenza dell’artista dalla residenza di villeggiatura di
Grizzana (dopo il 1944, vi ritornerà solo nel 1959) e nella sua tendenza ad approfondire e
indagare con maggiore rigore stilistico il tema delle variazioni. Come scrive Francesco
Arcangeli, “mai, forse, come in questi anni fra il ’45 e il ’50, Morandi è stato ‘pittore per la
pittura’”.
Questa fase matura della vicenda artistica morandiana vede affermarsi l’idea di serie e di
variante. Gli oggetti protagonisti dei dipinti del periodo, pur essendo sempre gli stessi cui il
maestro ricorre durante la sua vita (bottiglie, scatole, vasi etc.) risultano però investiti da
un’atmosfera carica di una più limpida tensione psicologica, rappresentati talora nella loro
suggestiva monumentalità oppure costretti in un’architettura in cui le forme si compenetrano e
si rincalzano, serrandosi in blocchi compatti al centro della tela. In altri casi i suoi modelli
vengono allineati o sfalsati di poco tra loro, quasi a scomparire l’uno dietro l’altro, colpiti da una luce che si fa sempre più chiara e impalpabile. La materia pittorica si alleggerisce, tanto quanto basta per vibrare di nuovi accordi tonali, che sfumano nelle diverse gradazioni di bianchi e di grigi, giungendo, specie nei lavori più tardi, a una dissoluzione dei contorni degli oggetti che, pur nello loro labile presenza, continuano ad affermare il valore dell’esistenza.
Guardando all’opera dell’artista bolognese, è fondamentale soffermarsi sulla componente
luministica delle sue creazioni. Tutti gli interpreti e i critici più attenti hanno sottolineato
come anche il colore in Morandi sia espressione di luce. Perfino quando le immagini sulla tela ci appaiono severe e melanconiche, la luce penetra e trasforma la materia, divenendone
elemento essenziale, sostanza della sua pittura. Morandi lavora sulla percezione del nostro
occhio e attraverso il colore sfrutta queste sensazioni, definendo le forme dei suoi oggetti nelle
infinite tonalità e sfumature di vibrazioni di cui è capace e abile esecutore. Perciò la sua viene
detta “pittura tonale” ed è impresa impossibile definire quante gradazioni di grigi e di bruni
esistano nei fondi e nelle superfici dei suoi quadri o quante sfumature di verde nei suoi
paesaggi.
Il percorso espositivo della mostra dà pienamente ragione della profonda maturità artistica
raggiunta da Morandi ben espressa anche negli acquerelli, realizzati con maggiore assiduità
soprattutto a partire dal 1956. È proprio in questa tecnica che l’artista arriva all’estrema
semplificazione delle forme che, per la mancanza del piano d’appoggio, sembrano fluttuare
nello spazio, come fossero anime, presenze fantasmagoriche, impalpabili simulacri che si
rivelano nell’alternanza di pieni e vuoti.
Sono inoltre visibili materiali e documenti che accompagnano il visitatore nel cuore
dell’approccio compositivo morandiano, come la ricostruzione di una composizione con gli
oggetti e modelli originali, vasi di vetro con colore in polvere, la tavolozza con pennelli e colori
provenienti dall’atelier dell’artista, oltre a lettere, cartoline, riviste e fotografie normalmente
conservate nell’archivio del Museo Morandi.
Completa l’esposizione un video, realizzato grazie alla collaborazione di Lucia Luna Gallina, in cui la curatrice Giusi Vecchi racconta la stagione creativa di Morandi oggetto del focus
espositivo.
Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte è accompagnata da
un’agile pubblicazione realizzata dall’ufficio editoriale dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei con un testo della curatrice e immagini delle opere, in distribuzione gratuita.
Non appena le condizioni dell’emergenza sanitaria in corso lo consentiranno, inoltre, il museo
organizzerà un incontro con Mariella Gnani, restauratrice che da anni indaga l’opera di Moran-
di, per offrire al pubblico l’opportunità di osservare da vicino, tramite uno stereomicroscopio, particolari delle tele del maestro e svelare così alcuni segreti della sua tecnica e dei suoi unici impasti cromatici.
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Opere e oggetti in mostra
Natura morta, 1956 (V.985)
olio su tela / oil on canvas
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
Natura morta, 1955 (V.971)
olio su tela / oil on canvas
Collezione / Collection Cristina e / and Giuliana Pavarotti
Provenienza / Provenance: Deposito in comodato gratuito da luglio 2011 / On free loan since
July 2011
Natura morta, 1956 (V.1013)
olio su tela / oil on canvas
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
Natura morta, 1957 (V.1049)
olio su tela / oil on canvas
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
Natura morta, 1958 (V.1082)
olio su tela / oil on canvas
Collezione privata / Private collection
Provenienza / Provenance: Deposito in comodato gratuito da febbraio 2008 / On free loan since
February 2008
Natura morta, 1951 (V.783)
olio su tela / oil on canvas
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
Natura morta, 1951 (V.788)
olio su tela / oil on canvas
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
Natura morta, 1957 (V.1025)
olio su tela / oil on canvas
Collezione privata / Private collection
Provenienza / Provenance: Deposito in comodato gratuito da dicembre 2013 / On free loan
since December 2013