Musica e cervello. Bologna Festival e Fondazione Golinelli insieme

Bologna Festival in collaborazione con Fondazione Golinelli giovedì 19 novembre ore 18, propone l’evento onlineMUSICA E CERVELLO nell’ambito del programma Marino punto Cento. L’incontro tenuto dal neurochirurgoAntonio Montinaro sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube di Fondazione Golinelli gratuitamente e resterà disponibile sui canali di Fondazione Golinelli e Bologna Festival.

 

Antonio Montinaro, neurochirurgo con un’autentica passione per la musica coltivata con profonda sensibilità, esplora il rapporto fra musica e cervello sotto diversi aspetti, spaziando dal mito alle neuroscienze. «Negli ultimi anni – spiega Antonio Montinaro – le neuroscienze, grazie alle nuove possibilità di indagine (Risonanza Magnetica Funzionale e PET in primis), hanno avuto uno straordinario sviluppo dedicandosi allo studio del complesso rapporto musica-cervello nel tentativo di decifrarne i connotati anatomici e funzionali, e al contempo di esplorare le possibilità terapeutiche della musica. (…) Quando una parte del cervello viene danneggiata, i naturali ritmi cerebrali vengono alterati e i neuroni possono attivarsi al momento sbagliato o non attivarsi affatto. Diffondendo fin negli angoli più remoti del cervello e del corpo, come nessun altro stimolo afferente riesce a fare, la musica può essere di valido aiuto per ripristinare i ritmi perduti».

 

La musica agisce sui processi emotivi e cognitivi, può riportare in tono la nostra “musica neurologica”, migliorare l’attivazione delle cellule “natural killer” del sistema immunitario o incrementare il rilascio delle endorfine che hanno la capacità di diminuire il dolore e indurre un naturale buonumore. «Nella mia lunga e affascinante esperienza neurochirurgica – afferma Montinaro – ho inserito la musica in sala operatoria con grande beneficio degli operatori e dei pazienti. L’induzione e il risveglio dall’anestesia, di per sé traumatizzanti, sono stati meglio tollerati.».

 

Con gli interventi musicali del pianista Pietro Fresa si entrerà in risonanza con le note di Bach e Mozart, con lo scorrere rasserenante del Preludio n.1 dal Clavicembalo ben temperato e con la lineare limpidezza della Sonata in fa maggiore K. 332. «La musica di Mozart – spiega Montinaro – è stata finora quella maggiormente utilizzata sia nelle sperimentazioni sui rapporti musica-cervello sia nella musicoterapia e si sostiene che con essa si ottengano i migliori e più costanti risultati in genere e nello sviluppo delle capacità cognitive in particolare». Si tratta del cosiddetto “effetto Mozart”.

Modera l’incontro Maddalena da Lisca, sovrintendente di Bologna Festival.

 

ANTONIO MONTINARO. Specializzato in Neurochirurgia all’Università di Padova ha diretto sino al 2011 l’U.O. di Neurochirurgia dell’Ospedale “V. Fazzi” di Lecce, con una costante dedizione alla chirurgia delle neoplasie cerebrali. Ha fatto parte della Società Italiana di Neurochirurgia. Autore di 64 pubblicazioni neuroscientifiche ha coltivato con altrettanta passione i suoi interessi musicali sin dall’adolescenza. Critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno e del Quotidiano di Lecce, ha fondato e diretto la sede leccese dell’Associazione Mozart Italia. È autore di Musica e Cervello. Mito e Scienza (2017); Melodie ossessive. Autobiografia in musica (2018); Musica e Cervello 2. Emozioni, genetica e terapia (2019) pubblicate da Zecchini Editore (www.zecchini.com).

 

PIETRO FRESA. Bolognese, classe 1999, manifesta il suo talento musicale sin da giovanissimo. Nel 2010 entra al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna e contemporaneamente viene ammesso all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Prosegue gli studi al Royal College of Music di Londra con Dmitri Alexeev e Sofya Gulyak e continua a frequentare l’Accademia di Imola sotto la guida di Boris Petrushansky. Ha tenuto il suo primo concerto pubblico a soli 12 anni per poi esibirsi alla St. George’s Hall di Liverpool. Vincitore di numerosi concorsi, tra cui il “Grand Prize Virtuoso” di Vienna, continua a perfezionare la sua arte pianistica con maestri come Andreas Frölich, Enrico Pace, Vovka Ashkenazy, Leonid Margarius, Vanessa Latarche e al contempo svolge attività concertistica come solista, in formazione da camera o con orchestra. Studia e vive a Londra, dove ha tenuto diversi concerti con la Ealing Symphony Orchestra diretta da John Gibbons.