Il 27 giugno presso la terrazza del Padiglione 23 del Policlinico Sant’Orsola si terrà uno speciale concerto per riaccendere la città di Bologna. Un omaggio al sacrificio e all’abnegazione del personale sanitario cittadino che ha reso possibile la ripartenza.
Al via la raccolta fondi in favore dell’ospedale bolognese e di due ospedali siciliani.
È un legame storico, solido e sincero quello che unisce gli Stadio e il personale sanitario del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Un legame che si è consolidato ancor di più durante lo scoppio della pandemia da Covid-19 e che è sfociato nel videoclip “Voi come noi” (di prossima pubblicazione sui canali ufficiali della band) realizzato insieme ad alcuni medici e infermieri del Policlinico sulle note di “Generazione di fenomeni”.
Da questo piccolo e semplice omaggio della band nei confronti di chi si è sacrificato e ancora si sacrifica in prima linea contro un nemico invisibile, e da un’idea di Laura Cordischi (Management Stadio) e Tania Truppo (Responsabile filiale Doc Servizi Bologna), nasce l’evento di sabato 27 giugno che si terrà sulla terrazza del Padiglione 23 del Policlinico felsineo: uno speciale concerto degli Stadio insieme ad alcuni importanti ospiti – trasmesso in diretta streaming sui canali social della band – per riaccendere la città di Bologna e lanciare, attraverso la Fondazione Policlinico Sant’Orsola, una raccolta fondi in favore del personale sanitario dell’ospedale bolognese e per l’acquisto di DPI per due ospedali siciliani: l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania e l’Ospedale Umberto I di Siracusa. Un modo per gridare con forza ancora grazie a chi, di fatto, ha reso possibile la ripartenza della città di Bologna e per unire in un abbraccio virtuale gli operatori sanitari italiani da Nord a Sud.
Voi come Noi sarà la nostra festa del Ringraziamento. Non ci sarà il tacchino, ma attraverso la nostra musica esprimeremo gratitudine e vicinanza nei confronti dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario che si è battuto in trincea per difenderci da questa terribile pandemia”. (Gaetano Curreri)