Immaginate di entrare in un libro di fiabe per seguire da vicino il personaggio di una storia fantastica, che ci porta all’interno di un prezioso edificio storico bolognese, in stile neoclassico, costruito alla fine del XVIII secolo. Debutta sabato 7 dicembre (ore 17.00) la nuova visita-spettacolo dell’Associazione Vitruvio “Un Soldatino a Teatro: Villa Aldrovandi Mazzacorati, una fiaba sull’acqua”, ispirata al celebre racconto di H.C. Andersen, per scoprire il complesso AldrovandiMazzacorati, il Teatro Settecentesco e il Museo Nazionale del Soldatino “M. Massaccesi”. Il progetto è stato realizzato grazie alla preziosa cooperazione con l’Associazione “Cultura e Arte del ‘700” e il Museo Nazionale del Soldatino “M. Massaccesi”. La visita-spettacolo. Si spalancano le porte del fantastico, incontriamo un tenace soldatino di stagno nel momento in cui, dopo più di due secoli trascorsi nel labirinto di acque nascoste di Bologna, sta finalmente per varcare le soglie della sua casa: Villa Aldrovandi Mazzacorati. Il suo è stato un lungo, lunghissimo viaggio. Quando è iniziata la sua storia? e dove è stato tutto questo tempo? Le sue peripezie hanno avuto principio nel grande giardino che si apre a pochi passi dal Canale di Savena, da cui è stato inghiottito e trascinato lontano per un lungo periodo. Perso nella selva di ruote idrauliche della città, frullato da chiaviche e canalette, sballottato lungo le acque del Navile. Lo ritroviamo provato, ma risoluto. Nel suo rocambolesco peregrinare ha avuto modo di incontrare Napoleone, Buffalo Bill e tanti altri personaggi che hanno incrociato i propri destini con quello di Bologna nei secoli scorsi. Avere un pubblico a cui narrare la sua vita sarà anche il modo per fare il punto della situazione. Davanti alla Villa, possente e magnetica, il cuore batterà all’impazzata. Qui una ballerina, la sua ballerina innamorata, lo aspetta ancora. E’ una bambola innamorata, impolverata, dimenticata fra le quinte dello splendido teatro settecentesco di Villa Aldrovandi Mazzacorati. Chi sono le realtà che hanno reso possibile l’iniziativa: L’Associazione “Cultura e Arte del ‘700” coordinata dalla Presidente Marilena Frati, gestisce il Teatro di Villa Aldrovandi-Mazzacorati che si trova in via Toscana 19 (Bologna). L’Associazione è nata per volere dell’allora Presidente del Quartiere Savena Dott. Franco Sisto Malagrinò che nel 1993, chiede ad alcuni membri, facenti parte della Commissione Cultura del Quartiere, di creare un’Associazione LFA (libera forma associativa) a tutela del “Teatro 1763”, sulla base di una convenzione col Quartiere Savena, per custodire, conservare e riaprire un Teatro rimasto chiuso fino allora e la cui esistenza era sconosciuta ai più, anche ai bolognesi. Grazie al lavoro, alla professionalità dei volontari dell’Associazione “Cultura e Arte del ‘700” ed al loro entusiasmo, grazie alla conduzione della Dott.ssa Frati e grazie all’intensa attività teatrale di alto livello e spessore culturale svolta, il Teatro è decollato al pari di Teatri già avvalorati nel tempo. Il Teatro è iscritto fin dal 2002 all’ Associazione Europea “PERSPECTIV – European Historic Theatres” nella Route of Historic Theatres, con sede ad Hanau (Germania) Il Museo Nazionale del Soldatino “M. Massaccesi” è nato a Bologna come istituzione unica sul territorio nazionale, per volontà di un gruppo di collezionisti che ha unito le proprie collezioni. Il Museo è stato intitolato a Mario Massaccesi, il primo Presidente della Società che lo gestisce, insigne cultore dell’arte e del bello che per primo valutò l’estrema importanza storico-didattica di queste minuscole figurine. Tra le curiosità si segnalano i soldatini in cartoncino dipinto, appartenuti a Giacomo Leopardi, i soldatini piatti di stagno “di Norimberga”, modellini in pasta, gesso, plastica e gomma dura, dipinti a mano e i soldatini in piombo (metà XIX secolo – primi anni del XX secolo). Inoltre collezioni tematiche (Carabinieri, la Legione Straniera, etc.) e dettagliate ricostruzioni. Fra le rarità, soldatini in carta dell’esercito pontificio (1820), Hillpert di Norimberga (inizi ‘800), Pellerin d’Epinal (1870), Adam Schweitzer (1820), Lucotte (1900), G. Schneider (1903), Furth (1880-1910); inoltre stampi, attrezzatura da war-game, diorami e macchine da guerra di latta degli anni 1910-40.