Hillbrowfication a part of SPACE TALES, future cities

“Hillbrowfication” choreographed by Constanza Macras and Lisi Estaras with the Constanza Macras/Dorky Park and Outreach Foundation’s Hillbrow Theatre Project.
The 30th edition of the annual Dance Umbrella festival runs from March 6 -18, 2018 at various venues all over Johannesburg. Funded by the National Lotteries Commission, Dance Umbrella 2018 is a celebration of South African contemporary choreography and dance.
Photograph: John Hogg/Dance Umbrella.

Constanza Macras, coreografa argentina di base a Berlino e figura tra le più importanti del panorama della danza contemporanea, sempre attenta alle tematiche attuali e sociali, presenta al Teatro Arena del Sole di Bologna, per due date italiane in esclusiva, il 4 e 5 dicembre, un grande progetto performativo con bambini e giovani dai 5 ai 22 anni provenienti da una delle zone più difficili di Johannesburg. Hillbrowfication – a part of SPACE TALES, future cities porta in scena la realtà di Hillbrow, quartiere della città più popolosa del Sudafrica, dove la situazione dei migranti, la violenza e la xenofobia costituiscono aspetti durissimi e costanti della quotidianità.

Gli interpreti, coinvolti in un laboratorio all’Hillbrow Theatre Project (Outreach Foundation), hanno creato un linguaggio comune che dà voce alle loro percezioni e alle esperienze di violenza avvenute nel luogo in cui abitano. Attraverso i materiali prodotti durante questo periodo di lavoro, i partecipanti, sotto la guida di Constanza Macras, hanno immaginato la “Hillbrow del futuro”: come desiderano che si trasformi la città quando loro stessi saranno adulti, ragionando sulle utopie e le distopie della ghettizzazione e della gentrificazione, tematiche tra le più urgenti della nostra contemporaneità e che riguardano molte grandi metropoli.

Durante l’Apartheid, Hillbrow era l’area “riservata ai bianchi” ma negli anni ‘70 si è trasformata in “zona grigia”, in cui persone appartenenti a etnie diverse si sono riversate per trovarsi improvvisamente a convivere. Hillbrow ha così acquisito nel tempo uno spirito cosmopolita e progressista fino a diventare uno dei primi quartieri di insediamento delle comunità omosessuali di tutto il Sudafrica. Tuttavia, in seguito a un vero e proprio esodo dei residenti appartenenti alla classe media avvenuto nel corso degli anni ‘80 e al decadimento strutturale della maggior parte degli edifici, nel decennio successivo la zona si è trasformata in una baraccopoli. Oggi infatti Hillbrow è sovrappopolato, registra una notevole presenza di migranti e le condizioni di vita per gran parte degli abitanti sfiorano la povertà, il tasso di violenza e criminalità è estremamente elevato, così come è in aumento l’intolleranza e la paura per la delinquenza dilagante.

Lo spettacolo è parte di SPACE TALES, future cities, un progetto finalizzato allo scambio di pratiche creative e interdisciplinari tra artisti sudafricani e tedeschi, con l’obiettivo di indagare i fenomeni di esclusione, migrazione e xenofobia che derivano dall’organizzazione architettonica delle città.
La globalizzazione sta producendo negli anni processi di “esclusione interna” con il conseguente isolamento di gruppi in seno alla stessa realtà cittadina, come dimostra l’ideologia razzista dell’Apartheid, che si è tradotta concretamente in una meticolosa pianificazione spaziale e urbana. Ugualmente, l’intervento sugli spazi ha costituito una strategia cruciale per tutti i movimenti post-apartheid, nel tentativo di far rinascere una tolleranza interculturale per la salvaguardia dei diritti umani. Eppure le configurazioni urbane dei fenomeni di esclusione costituiscono un’eredità che identifica il paesaggio sudafricano: basti pensare alla ghettizzazione delle comunità nere e dei migranti nelle township di periferia, il confinamento dei ricchi (in maggioranza bianchi) dovuto al timore della criminalità e la frammentazione dei luoghi in base alle diverse etnie di appartenenza.
La piattaforma SPACE TALES, future cities crea così, attraverso una serie di collaborazioni artistiche, un dialogo trasversale per proporre realmente “architetture del futuro”, cercando di arginare il fenomeno della ghettizzazione attraverso l’arte, nello specifico attraverso la finzione che lo spettacolo mette in scena; intesa come un modo per sovvertire il presente. Un progetto che tenta quindi di intervenire concretamente sulle reali dinamiche urbane costituite, ripensando la circolazione dell’arte all’interno della dimensione cittadina.

Constanza Macras
Nasce nel 1970 a Buenos Aires, in Argentina, dove studia danza e design della moda. Successivamente continua i suoi studi ad Amsterdam e New York (Merce Cunningham Studios). Nel 1995 si trasferisce a Berlino dove lavora con varie realtà come ballerina. Nel 1997 fonda la sua prima compagnia Tamagotchi Y2K, con cui dà vita a quattro lavori tra il 1998 e il 2000: Wild Switzerland (1998), Face One (1999), In Between (2000) e Dolce Vita (2000).
Dal 2001 al 2002 realizza la trilogia MIR: A Love Story e nel 2002 per il teatro Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino cura il progetto PORNOsotros, in cui lavora insieme a Lisi Estaras (Les Ballets C. de la B., compagnia fondata da Alain Platel).
Nel 2003 crea con Carmen Mehnert la compagnia Dorkypark, un ensemble interdisciplinare che lavora con danza, scrittura, musica dal vivo e film.
Nel 2008 ha ricevuto il premio Goethe-Institut per il suo spettacolo Hell On Earth.
Nel 2010 ha vinto il premio Arts at MIT (Massachusetts Institute of Technology) William L. Abramowitz Residency e il Premio nazionale del teatro tedesco Der Faust per la migliore coreografia con Megalopolis.
Accanto alle produzioni con la sua compagnia, ha lavorato anche per il Teatro Colón a Buenos Aires, la Göteborg Opera Dance Company, il Goethe Institut São Paulo, il Goethe-Institut Cordoba (Argentina), il Saarländisches Staatstheater Ballet e con il regista Thomas Ostermeier, per lo spettacolo Ein Sommernachtsraum, che vedeva in scena la compagnia del Teatro Schaubühne insieme ai danzatori della Dorkypark.

In occasione dello spettacolo, BlaubArt Dance Webzine organizza #Danceontheroad, un servizio di bus andata e ritorno da Firenze per la replica del 5 dicembre.
Info: blaubartdancewebzine.com | prenotazioni: email info.danceontheroad@gmail.com – telefono 3400532910 (solo WhatsApp o SMS)

Mercoledì 4 dicembre – Cinema Lumière, ore 17.45
L’Arena del Sole in Cineteca
City of God
(Cidade de Deus, Brasile, Francia, USA/2002)
di Fernando Meirelles (135’)

Teatro Arena del Sole,
via Indipendenza, 44 – Bologna
4 e 5 dicembre 2019 – Sala Leo de Berardinis
mercoledì e giovedì, ore 21.00

 

Informazioni:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da €10 € a € 25 più prevendita
biglietteria tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it, bologna.emiliaromagnateatro.com