“Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco.”
Con poche parole Victor Hugo ci tratteggia quel luogo magico che è il Teatro.
Bologna ne è costellata con un offerta varia e diversificata, difficile scegliere pochi spettacoli da consigliarvi ma con gioia vi segnalo ciò che sicuramente io non perderò.
Irrinunciabile per me andare al Teatro Comunale, cuore di Bologna, a vedere Madama Butterfly, per la regia di Damiano Michieletto, uno dei registi teatrali italiani più creativi e più richiesti nel mondo. Merita veramente soffermarsi e scoprire la sua ‘operazione culturale’ condotta sull’immortale tragedia giapponese di Puccini. Michieletto coglie ed esalta la modernità e la crudezza drammaturgica dell’opera e la contemporaneità dello scontro tra due mondi, due mentalità: la voracità consumistica occidentale ed i lunghi tempi dell’universo orientale.
“Era nata come Odissea tascabile, è cresciuta nel tempo, nei suoni e nello spazio: perché Ulisse più lo conosci e più ti porta lontano: e la distanza (celeste e marina) è la condizione essenziale per comprenderlo e cantarlo. Perché di questo si tratta: un canto.” Marco Paolini, un artista per me immenso, all’ Arena del Sole con Nel tempo degli dei – il Calzolaio di Ulisse-
Al Teatro Duse un altro interprete geniale e intenso che amo molto : Filippo Timi con Skianto. Memorie e sogni di un ragazzo afflitto da disabilità, un diario doloroso e assolutamente ironico di uno spirito nato libero e costretto da una fisicità compromessa. Timi va oltre la retorica trascendendo il senso di falsa pietà : mettendo in scena confessioni e aspirazioni urlate, rabbia e impotenza; tutto esplode in un fiume di parole ed emozioni che arrivano al cuore e alla pancia dello spettatore.
Ecco poi al Teatro delle Celebrazioni, con Vittorio Sgarbi e musiche di Valentino Corvino, Raffaello,genio di cui nel 2020 ricorrono le celebrazioni dal cinquecentenario della scomparsa. Una miscela perfetta di racconto, immagini e suoni che ci portano a comprendere e approfondire questo artista, in una visione ampia ed emozionale che attraversa la storia dell’arte e l’attualità del nostro tempo mescolando arte, musica e rappresentazione.
Al Teatro Dehon non perderò Beethoven non è un cane di e con Paolo Migone, curioso e innovaivo spettacolo, dedicato alla musica classica e condotto da un folle deejay. Una visione che pone questa musica nel mondo di oggi, come è giusto che sia, perché la musica classica è immortale e , soprattutto, moderna oltre ogni classificazione di stile..
All’ ITCuna delle donne piu simpatiche ed intelligenti del nostro teatro. Lella Costa con Questioni di cuore, spettacolo tratto da “le lettere del cuore” di Natalia Aspesi sul venerdi di Repubblica. Apparentemente un tema leggero, in realtà uno spaccato della nostra società e di come essa evolve trattato con irriverenza ed acutezza da questa grande interprete.
Ascanio Celestini al Teatro Laura Betti di Casalecchio con Radio Clandestina, riflette insieme al pubblico sui temi della legalità e del contrasto delle mafie, sul rapporto tra storia e memoria orale a partire da un tragico episodio dell’occupazione nazista in Italia. Per ricordare, per non ricaderci, per imparare dalla storia gli errori e le leggerezze che portano ineluttabili alle tragedie della storia.
Emozione pura anche solo pensare sul palcoscenico due pianoforti, uno accanto all’altro con Stefano Bollani e Chico Valdes……Due musicisti e compositori immensi senza limiti e senza barriere. Come se non facessero altro che suonare insieme da sempre, i due pianisti eseguiranno riferimenti alla musica popolare latino-americana, con divertenti strizzatine d’occhio ai classici del repertorio pianistico universale: Piano a piano all EuropAuditorium.
Ed infine vi segnalo al teatro dell Abc, del quale faccio parte, uno spettacolo da noi prodotto e a me molto caro : Omaggio al genio del signor G – incontro con il teatro canzone di Giorgio Gaber. Molte volte è stato adoperato per questo artista il termine “profeta”. Cosa direbbe Gaber oggi dei social network? Come avrebbe visto la figura e l’azione di Papa Francesco? Come avrebbe visto il suo paese in questi anni? Gabriele Via, voce e Franco Cristaldi musiche, ci accompagneranno in questo percorso che ora in maniera fedele ora con provocazioni di libere riletture, vorrà appunto farci conoscere e riconoscere il Teatro Canzone, ma anche un tentativo di cercare di andare oltre quel 2003 quando il grande artista ci ha lasciati.
vi aspetto quindi …. sperando di incontrarvi in tutti i grandi, medi, piccoli e piccolissimi teatri della nostra meravigliosa città … regalarsi qualche serata a teatro fa parte delle cose belle della vita (e fa bene all’anima)
Di Lavinia Turra