Regia di Giorgia Guerra; sul podio Nikolas Nägele
In scena a Bologna dal 9 al 14 luglio
«Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita e che svanisce come la schiuma d’una bottiglia di champagne». Si ispira alla filosofia espressa in questo celebre motto da Gioachino Rossini la sua commedia in due atti più esotica e farsesca, L’Italiana in Algeri, con cui il Teatro Comunale di Bologna prosegue per la sesta volta il progetto “Opera Next”. Il titolo, proposto dal 9 al 14 luglio in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con l’Auditorio de Tenerife – dove è andato in scena con successo lo scorso ottobre –, vede impegnati alcuni astri nascenti del belcanto provenienti dalla Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna e dall’Accademia di formazione Opera (e)Studio dell’Opera di Tenerife. Lo spettacolo, firmato da Giorgia Guerra e diretto da Nikolas Nägele – entrambi al debutto nel teatro felsineo – si avvale delle scene di Monica Bernardi, dei costumi di Lorena Marin e delle luci di Giorgia Guerra e José Fernández (TXEMA). Il Coro del Comunale è istruito da Alberto Malazzi.
«L’Italiana in Algeri è un regalo piazzato in una bottiglia pronta da stappare – dice la regista Giorgia Guerra –. Migliaia di note escono dalla sua esplosione e ti circondano senza lasciare tregua. Il crescendo rossiniano aumenta la nostra frequenza cardiaca, e la rappresentazione di ogni personaggio con le sue avventure amorose e sensuali ci intrappola in una storia in cui i sensi si intensificano in un’allegra atmosfera. Tutto questo in una bottiglia, devi solo stapparla e ubriacarti».
Aveva appena ventun’anni Rossini quando L’Italiana in Algeri fu rappresentata per la prima volta nel 1813 al Teatro San Benedetto di Venezia. E non fu un caso se, come rilevò Stendhal, il dramma giocoso su libretto di Angelo Anelli vide la luce in una manciata di giorni nella «città più amabile e gioconda dell’Italia e del mondo». Proprio la vitalità del ritmo e l’allegria irrefrenabile sono i caratteri salienti in questa primizia del genio rossiniano, che qui si manifesta con tutto lo sfavillio della sua comicità e le seduzioni esotiche delle turcherie dell’epoca. La vicenda si svolge alla corte di Mustafà, Bey di Algeri, che stanco di Elvira, moglie troppo tranquilla e sottomessa, incarica il capitano dei corsari di trovargli una bella italiana più pepata e volitiva. Una burrasca ne fa naufragare una sulla costa di Algeri, Isabella, partita in realtà col proposito di ritrovare l’amato Lindoro, divenuto schiavo del Bey. Sarà dal momento in cui Isabella verrà condotta a palazzo che inizieranno i guai per Mustafà: mentre il Bey finirà burlato dalle astuzie di Isabella, i due innamorati riusciranno a ricongiungersi e a tornare in Italia.
A spingere all’estremo questo irresistibile gioco di marionette saranno Maria Ostroukhova nella parte di Isabella (Vittoria Vimercati nelle recite del 10, 12 e 14 luglio), Milos Bulajic come Lindoro (Li Biao nelle recite del 10, 12 e 14 luglio), Matías Moncada Albarrán nei panni di Mustafà (Aleksandr Utkin nelle recite del 10, 12 e 14 luglio) e Gianni Giuga in quelli di Taddeo (Pablo Gálvez nelle recite del 10, 12 e 14 luglio). Completano il cast Inés Lorans Millán nei panni di Elvira (Anna Kabrera Eliseeva nelle recite del 10, 12 e 14 luglio), Francesco Samuele Venuti in quelli di Haly (Esteban Sebastián Baltazar nelle recite del 10, 12 e 14 giugno) e Sophie Burns come Zulma.
Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Emil Banca – Credito Cooperativo.
I biglietti (da 100 a 10 euro) sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili il giorno dello spettacolo al 50% del costo.
La Prima di martedì 9 luglio ore 20.00 sarà preceduta, alle 19.15 in Foyer Rossini, da un breve incontro sull’opera con il musicologo e critico musicale Marco Beghelli – che ha curato le note al programma di sala dello spettacolo – e con il Sovrintendente Fulvio Macciardi.
Collegata all’attività di formazione riconducibile alla Scuola dell’Opera, “Opera Next” è una sezione della stagione del TCBO dedicata agli spettacoli pensati come occasioni di debutto per giovani artisti la cui preparazione è stata curata nel dettaglio in un percorso formativo incentrato sullo studio intensivo di un’opera del grande repertorio e con lo scopo di valorizzare promettenti talenti della lirica, in coordinamento con le attività della Scuola. Nelle edizioni degli ultimi anni è stata realizzata la messa in scena delle opere Don Pasquale, La traviata e Gianni Schicchi. In particolare, il progetto ha visto lo sviluppo di un’importante collaborazione con Opera (e)studio di Tenerife dalla quale, attraverso selezioni avvenute in Italia e Spagna, si sono individuati giovani artisti che hanno preso parte alle recenti produzioni di Le nozze di Figaro e I Capuleti e i Montecchi. È già in cantiere per il 2020 un nuovo progetto che vedrà rinnovata la collaborazione tra le due istituzioni, alle quali si unirà l’Opera di Stato di Tbilisi, e che per la prima volta è stato tra i progetti selezionati e finanziati nell’ambito del bando “Creative Europe”.