Xing presenta a Bologna l’ottava edizione di Live Arts Week scandita in un lungo prologo da giovedi 4 a domenica 7 aprile, e un lungo epilogo da giovedi 11 a sabato 13 aprile 2019.
Il corpo elastico di questa nuova Settimana della Performance si espande in una costellazione di avvenimenti che avranno luogo in diversi spazi della città, noti e sconosciuti, grandi e piccoli, pubblici e privati. Il programma unisce volumi di varia densità e carattere, giocando su diversi gradi e condizioni di esperienza. Arrivato al suo ottavo anno di vita, Gianni Peng VIII, nella sua evoluzione, continua a distinguersi in Italia come rara occasione dedicata alle live arts, presentando un insieme eterogeneo di performance che ruotano intorno alla presenza e all’esperienza percettiva di corpi, movimenti, suoni e visioni. In questa edizione Peng trafora Bologna con un nuovo programma di opere dal vivo (performance, situazioni, ambienti e concerti, con date uniche, produzioni e anteprime) presentate da personalità di spicco della ricerca contemporanea internazionale.
Live Arts Week VIII si sviluppa in dieci tappe: ogni progetto si incastona in uno spazio, trasformandolo temporaneamente in un luogo e in uno stato d’essere. Siti riattivati e disattivati, svuotati e riempiti. Stati corporei e meditativi, di visione, di immaginazione e di ascolto.
Nel corso del prologo, tra il 4 e il 7 aprile, gli spazi vuoti della galleria P420 ospitano due performance del coreografo italiano, di base ad Amsterdam, Michele Rizzo: la prima nazionale di Spacewalk, secondo episodio della sua trilogia su corpo-mente, spazio e trasformazione (preceduto da Higher e seguito da Deposition) e, insieme al compositore e performer belga Billy Bultheel, il perfomative environment prodotto per Live Arts Week Prospect < E V A >. • L’artist run space Gelateria Sogni di Ghiaccio viene abitato, fino al 13 aprile, dall’installazione vivente C’è un inganno nel crepuscolo 2, nata dalla collaborazione di un gruppo di artisti e curatori attivi tra Bologna e Milano: Filippo Marzocchi, Mattia Pajè, Giovanni Rendina, Andrea Magnani e Daniele Guerrini. • La Fontana del Parco della Montagnola si trasforma in Fontana di Fuoco, al centro della sound performance che traduce in suono lo spettacolo pirotecnico della formazione italiana Doro Bengala. Un’arte della stimolazione sensoriale attraverso l’uso di fiamme colorate, di suoni acuti e basse frequenze, progettata in onore di Peng da questo misterioso trio che si occupa di arti e fenomeni. • Il suono analogico dell’organo della Chiesa Evangelica Metodista si espande in una tessitura sonora implementata dal computer, per la prima italiana di Chords della compositrice svedese Ellen Arkbro insieme al sound artist e teorico della just-intonation, basato a Stoccolma, Marcus Pal. • Nello stesso isolato, e in un dialogo tra generazioni, una stanza di Palazzo Volpe diventa la dream house di Catherine Christer Hennix, artista, matematica, compositrice e filosofa svedese, con Soliton(e) Star / Zero-Time, ambiente percettivo monocromatico attivo 24 ore su 24 nei due fine settimana di Live Arts Week. Qui la Hennix, considerata una pioniera dell’esplorazione della drone music, offre ai corpi a riposo dei presenti un viaggio nel continuum sonoro della sua ‘composizione digitale infinitiva’.
Per l’epilogo, dall’11 al 13 aprile, Palazzo Pezzoli è il varco di un percorso tra il giorno e la notte, aperto da From The Dead Air Orgy: The Song of Silenus, la nuova opera di Simon Vincenzi, regista, coreografo e designer di base a Londra, commissionata da Live Arts Week. L’opera è composta da un’installazione vivente e in evoluzione, da una performance notturna e da un canale streaming trasmesso on line e all’interno dell’edificio. Attraverso l’esplorazione di memoria e oblio, coscienza e dissociazione del sé, tutte manifestazioni che agiscono nell’inconscio, Vincenzi accompagna lo spettatore in un paesaggio incerto e sconosciuto. • L’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna è la sede di un confronto tra linguaggio e sistemi normativi, portato fino alla loro inconciliabilità da Sorour Darabi con la performance Farci.e. Il lavoro di Darabi, artista iraniana/o che vive e lavora a Parigi, il cui approccio multi-dimensionale all’identità è divenuto noto in breve tempo, è presentato per la prima volta in Italia. • Nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca di Bologna si svolge la prima di GHOST, nuova creazione ispirata alla cultura footwork di Barokthegreat, formazione composta dalla coreografa e danzatrice Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib. • Sempre in Pinacoteca ha luogo Fake Synthetic Music, la performance per voce, luci e spazialità concepita da Stine Janvin, cantante e sound artist norvegese che lavora sull’ambiguità tra naturale e artificiale, organico e sintetico, minimale ed emotivo. Nel suo live, costruito sulle frequenze acustiche generate esclusivamente dalla sua voce, Janvin offre un’originale interpretazione di un ‘rave decostruito’, con esplicito riferimento alle attuali correnti pop, dalla techno alla trance music. • A chiusura di Live Arts Week, si scende nel sotterraneo Cinema Modernissimo: uno spazio denso di storia, sospeso tra passato e futuro, che accoglie The Invention of Evilness, prima italiana della performance del coreografo, ricercatore e performer brasiliano Marcelo Evelin, con la sua compagnia Demolition Incorporada, per far intravedere, attraverso il tumulto della corporeità, quel punto oscuro in cui la malvagità si interroga sulla propria origine senza ricevere una risposta.
Con: Marcelo Evelin/Demolition Incorporada (BR) · Simon Vincenzi (UK) · Michele Rizzo (I/NL) · Billy Bultheel (B/D) · Stine Janvin (N/D) · Catherine Christer Hennix (S/D) · Ellen Arkbro/Marcus Pal (S/D) · Doro Bengala (I) · Gelateria Sogni di Ghiaccio & friends (Filippo Marzocchi, Mattia Pajè, Giovanni Rendina, Andrea Magnani,Daniele Guerrini) (I) · Barokthegreat (I) · Sorour Darabi (Iran/F).