Il 12 e 13 febbraio va in scena al Teatro delle Moline Tempi Maturi di Allegra de Mandato, con la regia di Fabrizio Visconti ed Emanuele Arrigazzi, anche in scena: un monologo che racconta, tra realtà e finzione che s’intersecano, il mondo dello sport e la nostra storia contemporanea, la paura di non farcela e le scorciatoie, il bisogno di esistere in una società che dimentica tutto quello che fagocita.
La storia è quella di un attore che nonostante un riconosciuto talento non riesce a sfondare e si rifugia in un’incessante fatica sportiva, nel tentativo di capire cosa fare della propria vita.
Un piano inclinato, sospeso tra il flusso di coscienza e il rivivere sulla propria pelle lutti e sconfitte, mentre preme la voglia di riscatto e la paura di non sopravvivere a se stessi.
La drammaturgia cerca di correre tra il filo della stanchezza e dell’euforia; generando una sorta di partitura musicale che racconta bisogni e ferite, animata da un’insaziabile voglia di vincere al fine di potere “esistere”. Un linguaggio che prova a essere richiamo di pensieri e immagini, creando un’epica del quotidiano e cercando di suscitare in chi ascolta l’idea di essere testimone di quello che succede dentro la testa del protagonista, in continuo movimento con il suo corpo, come un vero atleta.
Note di regia
“Sarebbe bello l’ultima frase che ho detto a mio padre… potevo fare meglio come sempre…
Sarebbe bello Quindi non è”. Una sentenza quotidiana, reiterata e allora identitaria. Attorno a queste due semplici parole, il gioco dello spettacolo: in potenza tutto, in realtà niente.
Se servisse conferma, ecco la sentenza, il secondo gioco della tentazione, per parafrasare Cioran, o non esistere, la battuta chiave diventa “Non puoi impedire alle cose di succedere, puoi solo decidere di non esserci”.
In compagnia del nostro essere umano tutti i fantasmi delle sue vite possibili: passate e future. Senza muoversi mai. Restare sul posto, affannarsi allo sfinimento e non muoversi di un solo centimetro.
Pedalare? Forse desiderare una bicicletta? Forse il red carpet? Chissà. Una donna per sé? Solo se non costa promesse. Solo se resta un fantasma. Come tutto. E così il nostro lui è lì, in mezzo ad un red carpet che cola dal cielo, che lascia sabbia rossa e nebbia colorata, che confonde i piani dell’esistere e non esistere, che consuma il tempo della vita come una grande clessidra…
Come lo percorrerò? A piedi sotto i riflettori? In bicicletta come sulle colline di Bologna? A piedi con la bici in mano, un po’ attore e un po’ amatore?
Lo spettacolo è il luogo del possibile e del temuto, perché proprio come diceva Cioran “portare un nome è rivendicare un modo esatto di crollare”. Ma ancora una volta quest’affermazione viene ribaltata, in potenza: forse è tempo di essere. Abbiamo inseguito l’idea di raccontare tutto questo come uno spettacolo che vive di energia, potenziale, di desiderio e di luce ma anche di stanchezza, fatica e rabbia.
(Fabrizio Visconti)
Ho lavorato su un’urgenza, quella di raccontare una storia, sostenendo la recitazione sopra un piano costante di dolore fisico: il dolore emotivo e quello reale che l’azione scenica produce dovrebbe portare a una verità. In questo caso in un gioco di specchi a una delle possibili verità in un giro di finzioni, per dirla alla Borges.
Un punto di vista che si fa portatore di una delle possibili visioni di una generazione stanca, affaticata, arrabbiata e alla ricerca di Padri che non ci sono più, una condizione di umanità che cerca spazio in una società che si lascia alle spalle morti e feriti.
(Emanuele Arrigazzi)
Allegra de Mandato è nata a Modena nel 1982. Drammaturga e sceneggiatrice, si laurea in Lettere Moderne all’Università di Bologna e, nel biennio 2006-07, frequenta il Master della Regione Emilia-Romagna in Drammaturgia per le performings arts “LUS”, diretto da Marco Muller. Nel 2007 si trasferisce a Roma, dove è tra i selezionati del Corso di Alta Formazione per Sceneggiatori “Rai Script”. Scrive spettacoli teatrali, tuttora in distribuzione, come Tempi Maturi, Stoccolma, Buoni Propositi. Allegra de Mandato è anche sceneggiatrice di documentari e lungometraggi (Il mare che non mi aspettavo in programmazione su Sky) e fa parte del gruppo di drammaturghi “CRISI”, coordinato da Fausto Paravidino, e del progetto “Menzogna” di Antonio Latella. Collabora stabilmente con la compagnia della Casa degli alfieri di Asti e con Emanuele Arrigazzi, dirige il festival “Il borgo delle storie” di Garbagna in provincia di Alessandria.
Emanuele Arrigazzi ha lavorato come attore con Bruno Fornasari, Verner Waas, Manuela Cherubini, Corrado D’Elia, Patrick Caputo, Fabrizio Parenti, Nenad Prokic, Massimo Navone, Alberto Giusta, Giancarlo Zanetti, Ugo Gregoretti.
Al cinema e in televisione ha lavorato con Pierfrancesco Favino, Edoardo Gabbriellini, Luca Barbareschi, Claudio Bonivento, Alberto Negrin, Massimo Venier.
Come regista firma i suoi monologhi Groppi d’amore nella scuraglia di Tiziano Scarpa, Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni, Tempi Maturi e Buoni propositi di Allegra de Mandato.
Collabora stabilmente con La casa degli alfieri di Asti. È direttore artistico del festival “Il borgo delle storie” di Garbagna (AL).
La programmazione del Teatro delle Moline è realizzata nell’ambito del progetto Cantiere Moline sostenuto da ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna ed Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Informazioni:
Biglietti da € 5 a € 13 più prevendita
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
biglietteria tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it – bologna.emiliaromagnateatro.com