La settima edizione di Live Arts Week ritorna a Bologna da mercoledi 18 a sabato 21 aprile 2018.
Fulcro di questa nuova Settimana della Performance curata da Xing, sono gli spazi della Ex GAM, la storica Galleria d’Arte Moderna di Bologna, assieme al Padiglione Esprit Nouveau e una sempre più ampia compagine di luoghi, organizzazioni e istituzioni di Bologna attive nel campo delle arti contemporanee.
Un’intensa traversata estetica ed estatica, un volo di liberazione dei e dai corpi, seguendo una ricerca artistica che si muove tra l’ostinazione e la fuga: il programma prende forma da volumi di varia densità e carattere, giocando su diversi gradi e condizioni di esperienza.
Con: Kroot Juurak (EW) · NO-PA PA-ON/Luciano Maggiore/Louie Rice (I/GB) · Julian Weber (D) · Paolo Bufalini/Filippo Cecconi (I) · Mark Fell (GB) · Drumming (P) · Justin F. Kennedy (USA) · Antonia Baehr/Latifa Laabissi/Nadia Lauro (D/F) · Mette Edvardsen (N/B) · Goodiepal & Pals (DK) · Liliana Moro (I) · Leandro Nerefuh/Libidiunga Cardoso/Cecilia Lisa Eliceche/Caetano (BR/GA) · Rodrigo Sobarzo de Larraechea (CL/NL) · David Wampach (F) · Rian Treanor (GB) · Hannah Sawtell (GB).
Nel campo di potenzialità aperto da Live Arts Week nel 2018, si passa da un’artista che spinge la sua visione immateriale dell’arte fino a farsi pura condizione emotiva – è il Bad Mood dell’estone Kroot Juurak che pervade la sede e lo staff del museo MAMbo – all’intelligenza alternativa di Goodiepal che, abitando il Padiglione Esprit Nouveau di Le Corbusier per tre giorni, si materializza in un museo vivente, una cripta magica dove svelare i suoi segreti, insieme al meglio della sound art contemporanea (The crypt of the fading composer). Figura eccentrica che ha sotterraneamente infestato il mondo della musica di ricerca europea degli ultimi anni, nel 2017 ha formato un gruppo, i Goodiepal & Pals, che è anche un’organizzazione per rifugiati travestita da Contemporary-Tek-Rock-Band. Alla sua vita è stato dedicato un docu-film, The Goodiepal Equation, diretto da Sami Sanpakkila, la cui première italiana si è svolta a Milano in un appuntamento di anticipazione di Live Arts Week ospitato da Marsèlleria.
L’ostinazione e la fuga si esprimono nel rapporto con le regole, i codici, le identità, in un susseguirsi di infiltrazioni e sabotaggi, dentro e fuori la Ex GAM di Bologna: è quello che fa NO-PA PA-ON – collaborazione tra Luciano Maggiore e Louie Rice – nella ricerca musicale londinese più radicale, ricombinando materiali di origine fluxus, concretismo espanso, comportamentismo minimale. Le loro partiture per Unrewarding task based actions saranno eseguite tra Localedue, CAR DRDE e la piazza antistante. Mette Edvardsen, artista e coreografa norvegese esploratrice delle pratiche performative, che si contraddistingue per la ricerca sul linguaggio e le sue caratteristiche topologiche, tra presenza e assenza, enunciazione e memoria, presenta il solo anagrammatico oslo. Antonia Baehr e Latifa Laabissi sono coreografe impegnate a decostruire e disturbare i codici della danza, infiltrandoli con la molteplicità dei segni del presente, la prima attraverso una prospettiva antropologica, la seconda muovendosi nel cross-gender e queer. Nel corso di due sere adottano le loro identità scimmiesche ispirandosi a Consul & Meshie, scimpanzè che vissero con gli umani, in uno spazio progettato dalla designer Nadia Lauro. Paolo Bufalini e Filippo Cecconi, fondatori del progetto TRIPLA, display su tre vetrine nel sottoportico di via Indipendenza a Bologna, con Ù performano la natura dello spazio espositivo e le modalità di relazione dentro/fuori con lo spettatore. Leandro Nerefuh/Libidiunga Cardoso ama dissimulare la propria identità tra i diversi ruoli di artista, antropologo, militante politico e nativo sud-americano, cambiando nome a seconda del caso, incarnandosi davanti al pubblico come avatar e tramite altre figure in costume ispirate dalla tradizione vernacolare brasiliana. A Bologna, affiancato dalla coreografa Cecilia Lisa Eliceche e il web artist Caetano, presenta Orphic Exuberance versus Solar Capitalism. Transambient Cryptolombra, un palinsesto di azioni, suoni, testi e gesti provenienti da una lunga ricerca antropologica.
In tema di poliedricità espressiva, Live Arts Week rende omaggio nel 2018 a Mark Fell, campione dell’attivismo musicale inglese del nuovo millennio. Fell nasce come specialista della ricerca nel vasto territorio della musica algoritmica, e ha contribuito al suo sviluppo collaborando con figure come Terre Thaemlitz, Luke Fowler, Vladislav Delay, Errorsmith, Gabor Lazar, Laurie Spiegel e molti altri. Porta avanti una ricerca critica e teorica che interroga l’impiego della tecnologia in relazione alle sue implicazioni sociali e culturali. La sua presenza a Bologna vedrà la realizzazione di un ambiente sensoriale di luci e suoni sintetici, Parallelling, che coinvolge il performer americano Justin F. Kennedy negli spazi di Gallleriapiù, e l’esecuzione alla EX GAM della prima italiana di INTRA insieme al quartetto Drumming, opera sull’intreccio di sistemi algoritmici, musica e tempo, per computer e metallofoni micro-tonali.
La liberazione dei e dai corpi è un altro filo conduttore, nella relazione con lo spazio, la tecnica, il silenzio, la condizione contemporanea dell’individuo. Julian Weber appartiene all’ultima generazione di artisti visivi/perfomer di scuola tedesca; si è formato tra Vienna, Berlino e Amsterdam e ha maturato un percorso personale dopo un’intensa serie di collaborazioni con figure del calibro di Tino Sehgal, Meg Stuart e Boris Charmatz. Presenta da P420 HighWay, una scultura animata e inquieta, in cui i corpi si trasformano nella collisione con lo spazio, finendo per saturarlo. Per Liliana Moro – di cui è anche in corso una personale alla Galleria De’ Foscherari – suono, parole, sculture oggetti e performance, compongono un mondo che ‘mette in scena’ una realtà allo stesso tempo cruda e poetica. Sono territori di un’esperienza individuale che invitano a andare oltre ciò che è visibile. Nell’azione a sorpresa Buongiorno, Moro prosegue verso la riduzione all’essenziale intesa come attitudine, pratica e posizione. Rodrigo Sobarzo coinvolge lo spettatore in un’introspezione visiva e sonora sottraendo la centralità dell’umano nella performance art, in questo caso con A P N E A, opera in cui la privazione della più ovvia tra le funzioni vitali, il respiro, e la pressione dell’acqua permettono di esperire l’esistenza di un ambiente privo di tempo. La danza esplosiva di David Wampach nasconde in realtà un intrico di riferimenti culturali che narrano la difficile relazione tra corpo ed espressione nelle tecno-società del controllo. ENDO nasce da una residenza alla Saison Foundation in Giappone e dall’approfondimento del lavoro anti-conformista di Shuji Terayama e del movimento Gutai. Il lavoro digitale della marxist-millenial Hannah Sawtell è abitato da quella solitudine unica del XXI secolo. Artista multidisciplinare londinese, presenta per Live Arts Week COMMONEXTRACT, una cascata di granuli sonori e luminosi techno-not-techno, come a rendere percepibili le dinamiche di interazione iperveloci, in un paesaggio congelato e stralunante. In chiusura, gli interludi sonori composti da Rian Treanor per gli spazi della Ex GAM, Rational Tangels For Nord Micro Modular, piegano la computer music a un’inedita morbidezza, analogica e umanistica.
Live Arts Week pubblica un quaderno con interventi di artisti, critici, osservatori e teorici: non è una guida accompagnatoria né un catalogo strettamente inteso. Segue piuttosto i percorsi possibili disseminati negli spazi reali della settimana delle arti dal vivo. Sono materiali eterogenei, frutto di un lavoro di assemblaggio, produzione e prelievo dal flusso complessivo del mondo culturale dell’inizio del XXI secolo.
L’immagine di Live Arts Week 2018 è di Invernomuto & Filippo Nicolini. Il set design degli spazi è a cura di Canedicoda.
Live Arts Week è ideato e realizzato da Xing, organizzazione culturale basata a Bologna che progetta, organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, con una particolare attenzione alle tendenze generazionali legate ai nuovi linguaggi.
Evento unico in Italia dedicato alle live arts, presenta un insieme eterogeneo di performance che ruotano intorno alla presenza e all’esperienza percettiva di corpi, movimenti, suoni e visioni, con un programma-palinsesto di opere dal vivo (performance, ambienti, concerti, expanded cinema, con date uniche, produzioni e anteprime) presentate da personalità di spicco della ricerca contemporanea internazionale.
Live Arts Week dà spazio ad atletiche esistenziali: non antepone l’arte agli artisti, espone forme di sensibilità e idee, accoglie opere ibride e poliglotte, ospita singolarità umane, tessendo una sorta di contro-design della fruizione. Progettato come un’unica campata e un’architettura inedita, raccorda e permette di attraversare pratiche rappresentative del mondo contemporaneo.
Gianni Peng, nome che accompagna il festival nella sua crescita biologica, sta ad indicare il momento di queste transizioni. E’ un fenomeno, non una persona: un nuovo soggetto identitario, improbabile ma reale, da trattare come un concetto astratto.
Partners: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Marsèll, Reale Ambasciata di Norvegia, Goethe-Institut Mailand, apap, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, P420, LOCALEDUE, CAR DRDE, GALLLERIAPIÙ, Galleria de’ Foscherari, Tripla, Bologna Contemporanea, Accademia di Belle Arti Bologna. Media partners: The Wire, Mousse, Nero, ATPdiary, Cura, Exibart, Blow Up, Alias, Il Manifesto, Edizioni Zero.
Dove:
Ex GAM · Padiglione Esprit Nouveau
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MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna · P420 · LOCALEDUE · CAR DRDE · GALLLERIAPIÙ · Tripla · Galleria De’ Foscherari
Biglietti:
Ex GAM
biglietto intero: € 12
biglietto ridotto per -25 e studenti: € 5
abbonamento: € 29
altre sedi: entrata libera