Una passeggiata consigliata da Stefano Stagni di Bologna da Sballo
Partenza da Piazza Santo Stefano.
Il palazzo al numero 9 sulla destra fu iniziato nel 1525 per volere dei Bolognini ricchissimi mercanti della seta. Il progetto è attribuito ad Andrea da Formigine. E’ famoso per le 133 teste sporgenti in terracotta alcune attribuite ad Alfonso Lombardi.
Tenendo la destra sotto portico arrivate in via DE PEPOLI, dove al numero 1 potrete leggere in un’insegna che il primo dicembre 1914 lì nacque l’officina meccanica per riparazioni automobili Maserati. Proseguendo c’è uno slargo che è ad un livello più basso del resto della strada. Era il VIVARO, un laghetto dove nuotavano i pesci che finivano nelle mense dei Monaci Benedettini dell’Abbazia di Santo Stefano. La leggenda narra che la depressione del terreno sarebbe stata creata da San Petronio, per sbancare la terra che servì a costruire la collinetta su cui sorge la Chiesa di San Giovanni in Monte.
Proseguite diritto fino in Via Castiglione ed attraversatela per andare in Piazza del Francia per ammirare il grande palazzo BIANCO della CASSA di RISPARMIO in BOLOGNA. E’ opera di Giuseppe Mengoni, l’architetto che ha costruito anche la Galleria Vittorio Emanuele a Milano. L’estrema modernità del Palazzo suscitò all’epoca (1868) il disappunto della cittadinanza visto l’utilizzo di vetro, ferro e marmo bianco, inusuale nel panorama bolognese, abituato a mattoni, arenaria e selenite.
Proseguite in Piazza Minghetti dove in passato erano tutte stradine di un’area molto vasta che nel 1911 fu sventrata per costruire il Palazzo delle Poste Italiane. Sparirono le casette delle Corporazioni dei barbieri e dei pittori, dove si narra nacque Santa Caterina dé Vigri, la santa di Bologna. Sulla destra imboccate via de’ Toschi. Al numero 11 trovate Casa Caccianemici, nobile famiglia guelfa. Passate sotto il Voltone sulla vostra sinistra e salite su per Via de Foscherari … dove anticamente c’era la Porta Sant’Agata, aperta sulle mura delle Quattro Croci, proprio dove sorgeva la cerchia della Bologna di epoca romana.
Al n. 19, c’è un particolare modello di casa romanica, con travi di rovere ingabbiate, che fu della Famiglia dei Foscherari. Girate a destra in Via Marchesana e noterete che siete rialzati rispetto a Via de Toschi, di almeno 5 metri perché questa strada corre sullo spalto delle mura di epoca carolingia. Percorretela tutta fino ad incrociare via Clavature.
Girate a sinistra e alzate lo sguardo per vedere la vecchia insegna della Cartoleria del Palombo. Si racconta che qui sorgesse la zecca di Giovanni secondo Bentivoglio signore di Bologna. Pochi passi e nella piazzetta fermatevi innanzi alla chiesa di Santa Maria della Vita.
Date retta entrate e in silenzio qui ammirate i più importanti esempi del Barocco Bolognese. Nella Chiesa il COMPIANTO, gruppo scultoreo di sette figure in terracotta, capolavoro di Niccolò dell’Arca e nell’oratorio un’altra scultura di intensa bellezza il TRANSITO DELLA VERGINE di Alfonso Lombardi.
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