perAspera X edizione.Interventi di arte performativa contemporanea sulla linea direttrice della
via Emilia.
Fino al 26 novembre, perAspera presenta 8 progetti tra Bologna
e la Città Metropolitana, realizzati per i luoghi e per le persone che li
attraversano: un flusso di contenuti in stretta relazione con le comunità in cui
l’intervento artistico si mette in atto.
A 2.200 anni esatti, la via Emilia non è mai stata così contemporanea. Lungo la direttrice della strada romana consolare simbolo dell’identità regionale si snoda infatti la decima edizione di perAspera.
Non più festival, ma linea che tratteggia un percorso possibile in tre centri della Città Metropolitana, per chiudersi con altrettanti appuntamenti a Bologna.
Non più festival, ma spazio di produzione e co-produzione di interventi di arte performativa contemporanea, realizzati per i luoghi e per le persone che li abitano, o li attraversano.
Se guardato in prospettiva, perAspera ha ripetutamente mutato forma, mantenendo tuttavia sempre saldi i propri pilastri fondanti (muldisciplinarietà, attenzione alle nuove realtà, monitoraggio del fermento artistico, orizzontalità della piattaforma, ricerca di pubblici differenti).
Mutamenti propri di un organismo vivo e vitale che attraversa il suo tempo e lo vive, che da questo si lascia pervadere e trasformare, condizione necessaria per restare contemporanei.
Mutamenti che derivano dall’ascolto attivo messo in opera dal festival rispetto alle trasformazioni delle arti ed alle esigenze dei territori in cui opera.
Mutamenti che, in questa decima edizione, proseguono rafforzando la dimensione artistico- produttiva, con la consapevolezza che operare in questo specifico settore si traduce nella responsabilità primaria di condurre il flusso di contenuti generato dai processi creativi contemporanei a contatto diretto e in stretta relazione con le comunità in cui si mette in atto l’intervento artistico.
perAspera, in questa nuova edizione, si configura quindi come un centro di produzione e co-produzione per lo sviluppo di progetti artistici che entrino in relazione sinergica con i luoghi e le persone che li abitano in senso ancora più profondo di quanto accaduto in precedenza.
La modalità dell’esperienza proposta, quindi, si trasforma: perAspera agisce, per coinvolgere, attuando esperienze continuative basate e prodotte appositamente per il luogo ospite da artisti –
selezionati tramite open call e per chiamata diretta – che progettano in osmosi con uno specifico contesto territoriale, architettonico, comunitario.
In questa nuova traiettoia, disegnata dagli artisti che hanno costruito progetti site specific,
l’edizione dei dieci anni di perAspera si snoda tra la Bocciofila di Osteria Grande (ZimmerFrei, 3
ottobre), la zona industriale di San Lazzaro di Savena (FatStudio, 7 ottobre), la vecchia
cantina Buton ad Ozzano dell’Emilia (lasantabarbara, 21 ottobre), l’Ippodromo Arcoveggio
(Francesco Giomi e Casciaro-Miele, 25 novembre; Fedra Boscaro e Fabrizio Saiu, 26
novembre) e gli spazi di Atelier Sì (Teatro delle Moire e Alessandro Bedosti, 24 novembre).
La decima edizione di perAspera si sposta quindi a Bologna per la sua parte conclusiva, dal 24 al 26 novembre. Il 24 novembre, negli spazi dell’Atelier Sì, Teatro delle Moire ed Alessandro Bedosti presentano VOUS ÊTES PLEINE DE DÉSESPOIR, che propone in maniera ambigua e
complessa il tema della seduzione, del sacrificio e della femminilità tramite una figura di sirena scartata, caduta, fallita, dal corpo anfibio e silenzioso. Questo creare figure sorprendenti, esulando
da una dimensione narrativa, è cifra distintiva della poetica del Teatro delle Moire, così come il gusto per il paradosso e per il surreale. In questo lavoro, al portato estetico del Teatro delle Moire si aggiunge la poesia silenziosa e precisa dei movimenti di Alessandro Bedosti, attore, danzatore e
performer molto caro a perAspera, che nel corso delle passate edizioni ne ha ospitato tutti i lavori di cui Bedosti è autore e danzatore (Quando vedremo un tuo ballo?, Per favore aprite le tende,
Das Spiel).
Il 25 e 26 novembre la progettualità di perAspera di trasferisce all’Ippodromo Arcoveggio, luogo
ricco di suggestioni e potenzialità, che viene affidato all’interpretazione di quattro artisti, con proposte e approcci diversi, che trovano confluenza nell’attraversamento e nella valorizzazione di uno spazio inusuale e vivo.
Sabato 25 novembre l’intera programmazione è dedicata a Tempo Reale, il più importante centro di ricerca e sperimentazione musicale italiano, fondato da Luciano Berio. Partner di perAspera da
cinque edizioni, Tempo Reale festeggia il suo trentennale nel 2017. Da qui, la proposta di un doppio intervento negli spazi dell’Ippodromo: l’installazione di Sound Art The Geyser di
Francesco Giomi e la performance elettroacustica del duo Casciaro/Miele, insieme nel
progetto Bardo Todol.
Il geyser islandese di Strokkur, modello naturale per un lavoro astratto e a forte caratterizzazione elettroacustica che esplora l’attesa e la sorpresa, è l’ispirazione della recentissima installazione
sonora concepita da Giomi (2017). Direttore di Tempo Reale, Francesco Giomi è compositore
elettroacustico, regista del suono di rilevanza internazionale e autore di opere dedicate alle nuove
tecnologie, con brillanti collaborazione all’attivo (a partire da Luciano Berio) con importanti
compositori, musicisti, coreografi e registi oltre che con orchestre ed ensemble italiani e stranieri.
Prodotto da Tempo Reale è anche il progetto Bardo Todol, contraddistinto da una pluralità di
timbri, in un continuo scambio tra interattività digitale e pensiero analogico interpretato da
Francesco Casciaro e Salvatore Miele con l’utilizo di sintetizzatori, dispositivi e live electronics.
Domenica 26 novembre perAspera continua a mantenere attenzione per il suono, accentuandone
l’aspetto performativo, con un soundwalking condotto da Fabrizio Saiu. Musicista con intensa
attività di ricerca nell’ambito della improvvisazione, della musica sperimentale e contemporanea,
con dieci dischi all’attivo e numerose partecipazioni a festival nazionali ed internazionali, dal 2010
Saiu intraprende una ricerca anche nell’ambito della performing art, ibridando i linguaggi e
concentrandosi sullo studio del dispositivo del concerto inteso come evento performativo
emergente dell’intreccio fra pratiche differenti (rituali, di gioco, musicali, sport etc.). Approdato al
festival perAspera nell’edizione 2016 tramite la open call, Saiu, esperto formatore – è inoltre
docente nei corsi di Tecniche performative e di Progettazione di Spazi Sonori presso l’Accademia
di Belle Arti SantaGiulia di Brescia – condurrà per la decima edizione un Soundwalking aperto al
pubblico e gratuito (massimo 15 posti disponibili).
Il workshop è incentrato sullo studio preliminare delle modalità di adattamento e d’immersione in
un ambiente sonoro attraverso la modulazione continua della camminata. Il soundwalking, da
pratica di contemplazione dello spazio acustico, s’innesta con la dérive situazionista divenendo il
supporto d’intrecci mobili fra pratiche e modelli comportamentali peculiari: soundwalking, dérive,
walking, parkour, filmmaking, field recordings, urban dance, concerto.
Chiude la decima edizione di perAspera Fedra Boscaro, con Verso un Novissimo Bestiario
#Ippodromo Arcoveggio. La scelta di Fedra Boscaro non è casuale: artista-emblema di
perAspera, la performer e regista, fautrice dell’autorialità condivisa, è nata artisticamente proprio
con la prima edizione del festival e ne ha attraversato le diverse edizioni ed evoluzioni – da Villa
Mazzacorati alla Rocchetta Mattei – con i suoi Appunti per un Novissimo Bestiario. E’ forte il
legame di intenti e di poetica, contenutistico ed emotivo, di Fedra Boscaro con perAspera. Per
questo, la sera del 26 novembre, l’Ippodromo diventerà la residenza di creature mitologiche – a
metà tra il reale e il virtuale – espressioni metaforiche della Contemporaneità in un Appunto
realizzato in site specific espressamente per perAspera da questa artista multidisciplinare, che ha
alchemicamente fuso nel suo profilo e nella sua ricerca differenti linguaggi e percorsi. Dopo un
primo attraversamento nelle arti visive (fotografia, installazione di disegni e illuminotecniche) ha
riconosciuto nella scena performativa il luogo naturale in cui far confluire la sua ricerca artistica.
Nel 2006 ha fondato un gruppo di ricerca performativa, Ipazia, realizzando la scrittura scenica La
casa di Asterione (semifinali Premio Scenario) e la serie di installazioni multimediali e
performative Cables#, che insieme diventeranno il primo capitolo del programma di ricerca Per un
Novissimo Bestiario (2007-2021), cresciuto artisticamente all’interno del festival perAspera. Le
collaborazioni di artisti al progetto Per un Novissimo Bestiario spaziano e si intrecciano tra
numerose discipline: il videoartista Tommaso Arosio, le danzatrici Francesca Burzacchini e Ambra
Curato, la performer Laura Ulisse, i musicisti Andrea Fiorini e Alessandro Gallarani, l’attore Filippo
Pagotto sono solo alcuni degli interpreti di questo progetto che fonde performance e multimedialità.
Con il potente simbolismo del progetto Per un Novissimo Bestiario si conclude, quindi, la decima
edizione di perAspera.
Un percorso ricco, in dialogo – seguendo la via Emilia, attraverso luoghi insoliti di Bologna e della
Città Metropolitana – con le persone che, sempre diverse, si avvicinano a questo festival, attratte
dalla sua capacità di ascolto e dalle proposte aperte alle condizioni e alle sensibilità dei tempi, dei
luoghi, e di chi li attraversa.
con il contributo di
Regione Emilia Romagna