Le voci di Radio Città del Capo libera e indipendente chiedono ascolto

Ho pressoché iniziato il mio lavoro da Giornalista in questa meravigliosa radio libera bolognese dove competenza, libertà, cuore, passione, solidarietà e amicizia si respiravano davvero.

Posso testimoniare che RADIO CITTA’ DEL CAPO è stata nel periodo in cui ho contribuito a questo grande progetto una emittente davvero libera dove noi stessi ci confrontavamo su posizioni anche diverse nel rispetto della linea editoriale e dell’etica.

Quando da Coop Not Available la Radio è passata a una cooperativa più grande già ahimè intravedevo vantaggi e possibili rischi di questo atto di crescita del gruppo e riconoscimento delle professionalità individuali a tutti i livelli che comunque era importante e mi sembrava dovuto per i lavoratori.

Oggi mi ritrovo a pubblicare di seguito un evento e un manifesto promosso per dare voce a delle questioni aperte all’interno della radio che invocano un Comitato Editoriale per garantire indipendenza e libertà di un emittente molto importante dal peso politico rilevante per la città. E anche se i guadagni sono importanti e devono necessariamente essere sostenibili non trascuriamo quella che è la valenza  indiretta dal punto di vista anche economico di un emittente come RCDC, se proprio vogliamo parlare di soldi, senza mettere al secondo posto l’importanza della libera informazione, delle professionalità esistenti, del legame con il territorio e con la comunità.

Per capirne di più appuntamento il 12 ottobre alla Libreria TRAME ore 19.30
BUON NON COMPLEANNO

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Estratto del MANIFESTO

“PER ALTRI TRENT’ANNI DI RADIO- 6 ottobre

Il 12 ottobre non si festeggia il trentennale di Radio Città del Capo. Per una ragione semplice: Radio Città del Capo, “quella radio”, non esiste più. Noi siamo qui perchè crediamo che mai come oggi serva riconnettere i fili di una società disorientata, cercare i modi e le forme nuove per interpretarla, creare comunità aperte, solidali e non ostili, ma soprattutto produrre idee e comunicare libertà. E per fare questo la radio, le radio, sono mezzi straordinari. Perchè la radio, le radio, se sono sincere, sono quanto di più straordinariamente coinvolgente si possa immaginare.

Le radio legano le persone, le più diverse, le une alle altre, riuscendo in modo assolutamente incredibile a contenere la diversità senza cercare di omologare tutti a un unico pensiero. E al tempo stesso, se sono inclusive, sono magnifiche fucine che fanno emergere nuovi talenti, che fanno crescere le capacità e le idee di tante persone le quali poi, un giorno, prenderanno il loro cammino, rimanendo però sempre fortemente legate a quel luogo dove hanno imparato e dove hanno cominciato. Se sono radio sincere, se sono radio inclusive. Se sono libere. Per un anno abbiamo provato a invertire la deriva di Radio Città del Capo, cercando di riconnettere la radio alla sua comunità, sia interna che esterna, auspicando che fossero reintrodotte regole minime di partecipazione trasparenti e democratiche attraverso l’istituzione di un Comitato Editoriale e la cogestione dell’emittente, in modo che fosse aperta a tutti coloro che la fanno e che l’ascoltano. Purtroppo abbiamo trovato di fronte una proprietà sorda e disinteressata al destino di RCdC, insensibile, talmente distante dai principi che da sempre ne caratterizzavano l’esperienza da accettarne la lenta agonia…” ( segue sulla pagina Facebook)