Bologna Experience: tutta la bolognesità in mostra a Palazzo Belloni

Bologna Experience: tutta la bolognesità si racconta dall’1 giugno all’8 ottobre a palazzo Belloni, in via Barberia 19.
Bologna si svela a cittadini e turisti grazie ad un’esperienza sensoriale, visiva, tattile, divertente e giocosa.

Tradizione, storia, capacità di stupire, tecnologia insieme a una buona dose di buon umore petroniano sono gli ingredienti principali di Bologna Experience

L’idea  – ci spiegano Claudio Mazzanti e Patrizio Ansaloni di LOOP – nasce dalla voglia di fare una mostra su “qualcosa ” che non si può racchiudere in un  quadro o in una foto ma di far vivere la bolognesità raccontando luoghi, persone, bellezze nascoste e da svelare.

Ogni spettatore diventa parte attiva del percorso: suona un campanello e gli “viene dato il TIRO, va in bic SUI COLLI BOLOGNESIi,  va “in Cantiere” e fa un giro sul bus, la classicisima linea 13 che va da una parte all’altra della città! Ci si immerge a 360° nell’anima di Bologna dove tutto si vive e non si spiega,in una città dalla bellezza diffusa, racchiusa in ogni angolo. 

La mostra nel corso del tempo ( fino alla data dell’8 ottobre quando chiuderà) sarà in continua evoluzione grazie a spunti e segnalazioni proprio dei cittadini e dei visitatori.
Un vero e proprio cantiere con tanto di Umarells “…che commentano la mostra senza averla vista” come ci dice Danilo Masotti che di Umarells se ne intende!

LA MOSTRA >>>

Bologna Experience non è un museo, né una mostra didattica, né un parco giochi, ovvero una messa in scena virtuale a uso e consumo delle aspettative del pubblico. È essa stessa un’esperienza, multimediale e interattiva.

Videoproiezioni immersive, visori di realtà virtuale con riprese a 360°, biciclette interattive per scoprire il territorio, ologrammi, pareti touch interattive permettono di esplorare il passato, il presente e il futuro della città. Bologna Experience utilizza con creatività le nuove tecnologie,  mettendole al servizio di un’idea forte quanto ambiziosa: raccontare ai turisti, ma anche ai bolognesi, lo  spirito di questo luogo.

>> INSEGUENDO I BOLOGNESI

Qui è dove andavo quando “facevo fuga” da scuola, lì è dove mi sedevo ad aspettare una ragazza, qui è dove mi sono perso da bambino, lì dentro ho passato interi pomeriggi d’estate”.
Facciamo “zapping” tra i racconti di chi Bologna la vive quotidianamente, e ha intrecciato la sua storia a quella collettiva. Basta accostare l’audiopen alla foto di un volto o di un luogo particolare, e scopriamo un patrimonio di aneddoti e sensazioni. In tantissimi hanno risposto all’appello, scegliendo un luogo preciso di Bologna, una strada, un numero civico, e regalando una parte dei loro ricordi.
Ognuno possiede la sua ricca “geografia sentimentale”, che a Bologna si popola di slang e termini incomprensibili ai forestieri. Il bolognese è uno dei fili conduttori di Bologna Experience. Serve per veicolare i segreti di Bologna, come il fiabesco “abracadabra” schiudeva l’ingresso di una caverna ricca di tesori.
Dammi il tiro” si dice ancora a Bologna, per chiedere di aprire il portone di casa: un’espressione sconosciuta al di fuori dei confini della città. E proprio il tiro, termine radicato nell’architettura urbana, è dedicata una parte della mostra. Stiamo entrando in una dimensione speciale, in cui la lingua permette di penetrare il “mistero” della città.

I visitatori possono entrare in contatto con le voci del presente, che fanno da contraltare a quelle del passato, raccontate attraverso i blasoni e gli stemmi dell’Archiginnasio, antica sede dell’Università di Bologna. I simboli araldici sono legati a studenti illustri che hanno vissuto la città, e oggi rivivono in una galleria degli antenati di grande effetto.

Uno dei corridoi è arricchito con immagini e fotografie che riprendono gli stessi scorci nel passato e nel presente, in un gioco-dialogo (“Déjà View”) tra diverse atmosfere e epoche storiche mediato dall’intervento materiale del visitatore, che sceglie cosa vedere manipolando l’installazione.

Ma se l’anima di Bologna fosse racchiusa in una stanza, sarebbe sicuramente la cucina. L’alimentazione è una delle principali chiavi di lettura che ci permettono di comprendere, ma soprattutto di gustare, la” bolognesità”: un patrimonio di cui i bolognesi sono giustamente gelosi, ma che hanno saputo regalare al mondo intero. La gastronomia Made in Italy è fortemente legata alla cultura gastronomica dell’Emilia-Romagna e di Bologna in particolare, frutto anche di una visione che ha saputo unire produzione industriale e piccole aziende. L’esplorazione del tema del cibo è affidata a due testimonial d’eccezione, Giancarlo Roversi e Duccio Caccioni.  I visitatori sono invitati a sedersi a tavola di fronte a questi interlocutori, che attraverso uno schermo attivato dalla presenza di un “commensale” racconteranno, in dialetto bolognese, la cucina e l’arte culinaria della città.

>> LA BOLOGNA INASPETTATA

Un momento siamo dentro una mostra, e quello dopo stiamo pedalando verso le colline, levandoci in piedi per pigiare con più energia sui pedali. Eppure non abbiamo lasciato Palazzo Belloni. Siamo su una Gooble bike, fornita da Wayel ElectricBikes, inserita in un home trainer e dotata di un display, secondo un progetto sviluppato da professori e studenti dell’Istituto tecnico Oddone Belluzzi di Bologna, vincitore del primo premio alla Marker Fair di Roma nel 2013.
Pedalando si osserva cambiare la strada davanti a sé, in un’ottica street view – integrata con Google – una prospettiva che riproduce con precisione fotografica il percorso: un’esplorazione attiva ed emozionante del centro ma anche dei dintorni della città. A seconda della pendenza reale dell’itinerario, si attivano dei freni e aumenta o diminuisce lo sforzo, restituendo le sensazioni di una vera pedalata.

Sono diverse le installazioni che invitano a uscire dai classici percorsi turistici.
A partire dalle proiezioni 3D: L’immagine non è circoscritta a una cornice, ma dilaga in ogni direzione, si proietta ma soprattutto ci proietta all’esterno, a contatto con gli scorci di Bologna e dei suoi dintorni. Specialmente in luoghi di difficile accesso, raramente inseriti nei percorsi di visita e spesso ignoti ai bolognesi stessi.
Tanti i tesori raccontati, anche attraverso strumenti immersivi come i visori: abbinati a video e immagini ripresi a 360° permettono di esplorare location poco conosciute se non addirittura private, normalmente chiuse ai visitatori.

Un viaggio tra palazzi, dimore storiche e ville, corti, scaloni e sale affrescate, come quelle del Collegio di Spagna, in pieno centro, abitualmente chiuso alle visite: una vera enclave sotto giurisdizione spagnola, che ha ospitato personaggi come Cervantes e Carlo V. Racchiude un meraviglioso cortile interno circondato da un porticato, e – si dice – la più antica aula universitaria bolognese.
Lontano dalla cerchia, nella pianura bolognese troviamo le ville senatorie delle più illustri famiglie cittadine dei secoli scorsi, visitabili soltanto in occasione di eventi particolari.
Altre chicche attendono i visitatori: dal Castello di San Martino di Soverzano, una fortezza medievale dalle atmosfere fiabesche, con torri, fossati e ponte levatoio, ai bastioni naturali del Contrafforte Pliocenico, un maestoso allineamento di pareti arenarie dal grande interesse geologico, un “libro” in cui li può leggere una storia antica milioni di anni.
Luoghi segreti e ricchi di fascino sono gli stabilimenti industriali che da decenni simboleggiano il Made in Italy e rappresentano il volto operoso e ricco di idee dell’Emilia: Lamborghini, Ducati, Carpigiani, Marposs e Il Resto del Carlino aprono le loro porte e si concedono allo sguardo del visitatore.

Due boccioni di vetro destano meraviglia: all’interno si materializzano magicamente degli oggetti, per poi dissolversi. È la “holowunderkammer” dei musei, che applica la tecnologia degli ologrammi. Una “camera delle meraviglie”, ricca di memorabilia, tra cui alcune delle più interessanti testimonianze storiche, artistiche e culturali della città. Così si riuniscono in un solo contenitore ciò che abitualmente trova posto in tante diverse realtà museali, fondazioni, archivi, palazzi storici, sedi di enti pubblici e privati, ville.

> BOLOGNESI DOC

Una “mostra” con Bologna, e non su Bologna: l’obiettivo è stato raggiunto coinvolgendo tutti gli attori culturali della città, tra enti pubblici e privati, fondazioni e aziende, associazioni e personalità accademiche. Senza contare i tantissimi privati che hanno aperto le loro case, ville e giardini. Particolarmente importante è stato il contributo dei principali e più noti esperti di vita culturale, arte, architettura, cibo legati a Bologna, indispensabili consulenti.

Danilo “Maso” Masotti
Antropologo urbano, autore di celebri pubblicazioni dedicati alla Bologna popolare, con il suo slang, le sue consuetudini – a volte incomprensibili per i forestieri – è un appassionato culture e cantore degli umori cittadini. Unisce rigore osservativo e ironia, facendo proprio lo spirito bolognese, incline alla burla gentile.

Eugenio Riccomini
Direttore di Palazzo Diamanti a Ferrara, dei musei civici di Bologna, professore universitario, grande divulgatore, autore di progetti educativi dedicati alla storia dell’arte, responsabile del restauro della facciata di San Petronio a Bologna e delle cupole del Correggio a Parma. L’arte è il suo elemento, e crede fortemente nella sua comunicabilità.

Luigi Lepri
Luigi Lepri, alias Gigén Lîvra, è uno dei più noti cultori e studiosi della lingua bolognese. È autore di numerosi testi tra cui spicca il Dizionario Bolognese-Italiano Italiano-Bolognese, scritto con Daniele Vitali. Talento multiforme, autore di rubriche in bolognese e sul bolognese, è un acceso sostenitore del valore del dialetto come stile di vita.

Roberto Serra
È uno dei più strenui sostenitori del dialetto bolognese, chiave per penetrare l’anima di un luogo e veicolo di un’identità che non deve essere cancellata. Ecco perché lo insegna al pubblico animando le lezioni in bolognese.

Giancarlo Roversi
Giornalista e scrittore, è fondatore e direttore di diverse riviste di cultura, turismo ed enogastronomia, fra cui Menù Magazine, dedicato alla ristorazione e alla buona cucina. È autore di numerosi libri e saggi di tema storico, artistico e di costume, in particolare legati alla cultura e alle culture del cibo, alla comunicazione e alla storia della pubblicità.

Duccio Caccioni
Direttore Marketing&Qualità del Centro AgroAlimentare di Bologna (CAAB), Duccio Caccioni è un agronomo dall’esperienza e dalle competenze enciclopediche, già ricercatore all’Università di Bologna, agronomo in numerosi Paesi in Via di Sviluppo, docente presso le università di Bologna, Parma, Palermo, Oslo e Glasgow.

Roberto Colombari
Di formazione economista, appassionato da sempre di storia, studia da più di vent’anni la Bologna medievale. Docente di storia locale medievale e antica, è autore di una fortunata serie di romanzi ambientati nel Medioevo.

Fausto Carpani
Il più importante dei cantanti bolognesi odierni. Scoperto dal Festival della canzone bolognese del 1988, ha vinto il Festival del 1989 diventando il menestrello di Bologna, dalla forte verve antimilitarista e sociale, il cantore della memoria collettiva di tutta una comunità.

 

QUANDO >
Quando: 1 giugno – 8 ottobre

Palazzo Belloni, via Barberia 19
Orario
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica ore 10.00 – 20.00
Venerdì e sabato ore 10.00 – 23.00
Lunedì CHIUSO
La biglietteria chiude un’ora prima
ELENCO APERTURE STRAORDINARIE MOSTRA

2 giugno ore 10.00 – 23.00
15 agosto ore 10.00 – 20.00
4 ottobre ore 10.00 – 20.00

Per ulteriori informazioni www.bolognaexperience.it

Intero € 14
Ridotto € 12
65 anni compiuti (con documento); studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); militari di leva e appartenenti alle forze dell’ordine e diversamente abili (accompagnatore gratis).

Bambini
Ingresso gratuito fino a 5 anni
€ 7 da 6 a 10 anni
€ 12 da 11 a 15 anni

Ridotto speciale € 7
Giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti)

Ridotto famiglia € 12 ad adulto + bambini (vedi riduzione in base all’età)
Valido per famiglie da 3 a 5 componenti; prenotazione obbligatoria – visita con percorso libero

Ridotto speciale € 10
(Guide con tesserino se non accompagnano un gruppo)

Ridotto universitari € 7
(Ogni mercoledì escluso festivi)

Fast Lane € 19
(Consente lʼingresso alla mostra senza necessità di bloccare la data e la fascia oraria, senza fare la fila)

*audiopen inclusa nel prezzo del biglietto
www.palazzobelloni.com