Photography: 4 ICONS. Steve McCurry, Christian Cravo, Gian Paolo Barbieri, Eolo Perfido

CAPTION: Dust Storm. Rajasthan, India, 1983.
INDIA-10219.
MAX PRINT SIZE: 60X80
I was in a beat-up taxi traveling through the desert to a town called Jaisalmer on the India-Pakistan border. It was in June, and as hot as the planet ever gets.The rains had failed in this part of Rajasthan for the past thirteen years. I wanted to capture something of the mood of anticipation before the monsoon. As we drove down the road, we saw a dust storm grow -a typical event before the monsoon breaks. For the miles it built into a huge frightening wall of dust, moving across the landscape like a tidal wave, eventually enveloping us like a thick fog. As it arrived, the temperature dropped suddenly and the noise became deafening. Where we stopped, women and children worked on the road -something they are driven to do when the crops fail – now barely able to stand in the fierce wind, clustered together to shield themselves from the sand and dust. I tried to make pictures. The road workers didn’t even notice me. In the strange dark-orange light and the howling wind, battered by sand and dust, they sang and prayed. life and death seemed to hang in precarious balance. – McCurry, Steve. (2000). South SouthEast. London: Phaidon Press Limited, 97.
Phaidon, final book_iconic, page 47.
Book_Iconic Photographs
Book_Untold
final print_Genoa, Sao Paulo, Birmingham, HERMITAGE, Zurich, Ankara, Rubin
Graphic Novel_book
retouched_Sonny Fabbri 8/2015

Fino al 28 maggio alla Ono gallery di Via Santa Margherita 10
Ingresso Libero

ONO arte contemporanea in collaborazione con Sudest57 è lieta di presentare Photography: 4 ICONS. Steve McCurry, Christian Cravo, Gian Paolo Barbieri, Eolo Perfido, una mostra in cui sono messe a confronto le opere di quattro dei più grandi artisti della contemporaneità più ristretta e altrettanti modi di praticare e intendere la fotografia.

La mostra è composta da una collezione di Art Box disegnata da Anders Weinar e personalizzata per ogni autore. Ogni Art Box custodisce 5 stampe fine art ed è prodotta in una edizione di 7.

Steve McCurry, da circa 30 anni, è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. La sua maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità delle sue foto fanno sì che le sue immagini siano indimenticabili. Ha ottenuto copertine di libri e di riviste, ha pubblicato svariati libri e moltissime sono le sue mostre aperte in tutto il mondo. Diventato uno dei fotografi più famosi del mondo grazie alla sua foto della ragazza afgana dagli occhi verdi (che sarà presente in mostra), sembra racchiudere, nel suo mondo fotografico, temi universalmente condivisi. Il formalismo e la cromia utilizzati, quasi di stampo pittorico, non gli fanno abbandonare mai la voglia di raccontare storie. I suoi ritratti, con soggetti che puntano lo sguardo dritto verso l’obiettivo, sono una condensazione di eventi, di percorsi, che McCurry scava e indaga. La stessa capacità di sintesi, è racchiusa nei suoi paesaggi e nelle sue foto di reportage, in cui l’incontro/scontro tra uomo e natura domina la scena e ricalca la dicotomia naturale versus artificiale. McCurry ha sempre cercato di raccontare, attraverso i suoi scatti, un simbolismo di stampo universale.
Eolo Perfido, è un fotografo ritrattista specializzato in fotografia pubblicitaria oltre che uno degli street photographer italiani più conosciuti e stimati. Nella sua serie Clownville (esposta in mostra) la maschera, tema caro alla storia dell’arte, è indossata ed enfatizzata dai suoi modelli, che più che portarla ne sono quasi pervasi. Nella sua serie Clownville evidenzia il lato oscuro, intimo, dei soggetti ritratti. Un lato però universalmente condiviso e comprensibile, tanto che quei soggetti potremmo essere noi stessi. La finzione nelle sue fotografie è rivelata, grazie al suo potente obiettivo in grado di costruire immagini tanto perturbanti quanto realistiche.
Gian Paolo Barbieri è il più grande fotografo di moda mai apparso nel panorama artistico italiano e gli attestati di stima da parte di personaggi della scena mondiale come Diana Vreeland, Yves Saint Laurent, o Richard Avedon fanno parte della sua storia, quanto la collaborazione con le più iconiche attrici e modelle di tutti i tempi da Audrey Hepburn a Veruschka e Jerry Hall. Teatralità, compostezza formale e immaginario diventano gli ingredienti principali dei suoi scatti, che si caratterizzano per l’eleganza e la raffinatezza, da considerarsi ormai quasi i suoi “marchi di fabbrica”. Quelli di Barbieri, non sono semplici ritratti, ma evocano narrazioni più complesse, come se fossero l’incipit di storie accennate, in cui l’uomo ne è protagonista indiscusso.
Christian Cravo, nato da madre danese e padre brasiliano nel 1974, è cresciuto in un ambiente artistico nella città brasiliana di Salvador de Bahia ed è stato introdotto nel mondo delle arti da un’età molto precoce. Solo dai 13 anni in Danimarca, dove ha vissuto la sua adolescenza, ha iniziato a sperimentare le tecniche fotografiche. Nelle sue immagini, il dato naturale con tutta la sua forza, si fa protagonista. Il suo formalismo unito al bianco nero, rende la realtà quasi un universo formale fatto di linee pure e di pattern. Il suo reportage, va dal generale al particolare, mettendone in evidenza l’unicità e l’eccezionalità individuale.
La mostra (27 aprile – 28 maggio 2017) è composta da 25 fotografie in diversi formati, l’ingresso è libero. Con il patrocinio del Comune di Bologna.

 

Rajasthan, India, 1983 © Steve McCurry