My way, A modo mio. Al Mambo un viaggio con Ginevra Grigolo

L’Istituzione Bologna Musei omaggia Ginevra Grigolo, figura chiave e punto di riferimento con la sua galleria Studio G7 nelle vicende dell’arte contemporanea a Bologna, con la mostra My way, A modo mio che inaugura al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna il 29 aprile alle h 18.00 e rimarrà aperta al pubblico fino al 28 maggio.
Il museo, ricostruendo le vicende di una galleria che, come la sua fondatrice, ha da sempre scelto di collocarsi nella dimensione della ricerca e dell’innovazione, intende proporre una delle tante letture possibili della storia culturale della città. L’iniziativa si collega anche anche al più ampio progetto portato avanti dal Comune di Bologna e dall’Istituzione Bologna Musei per valorizzare un importante anniversario del 2017, ovvero il quarantennale della prima edizione della Settimana internazionale della Performance, che si tenne nel giugno del 1977, nell’ambito del quale è stata già realizzata da Edizioni MAMbo la ristampa anastatica del catalogo.

My way, A modo mio ripercorre 44 anni di attività portata avanti con passione dalla fondatrice, nel 1973, di Studio G7: la Sala delle Ciminiere e gli spazi adiacenti accolgono una vasta e acuta selezione di opere, oltre 150 pezzi, in cui grandi presenze internazionali si affiancano ad artisti di generazioni più giovani, proponendo diversi percorsi di ricerca ed espressione.

Sono settantuno gli artisti che sono stati selezionati per raccontare la storia della galleria i cui lavori si alternano nelle sale espositive del MAMbo: Marina Abramović, Mac Adams, Adriano Altamira, Luciano Bartolini, Gianfranco Baruchello, Bill Beckley, Davide Benati, Pinuccia Bernardoni, Mathias Biehler, Anna Valeria Borsari, Gregorio Botta, Italo Bressan, Francesco Candeloro, Mirta Carroli, Jessica Carroll, Walter Cascio, Mario Ceroli, Eun Mo Chung, Piero Coletta, James Collins, Daniela Comani, Fabrizio Corneli, Pierpaolo Curti, Giovanni D’Agostino, Alessandro De Alexandris, Flavio De Marco, Ubaldo Della Volpe, Jim Dine, Ulrich Erben, Pierluigi Fresia, Omar Galliani, Alberto Garutti, Marco Gastini, Raimund Girke, Alan Green, Franco Guerzoni, Eduard Habicher, Paolo Iacchetti, Paolo Icaro, Sol Lewitt, Roy Lichtenstein, Polona Maher, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Paolo Masi, Nanni Menetti, Andrea Nacciarriti, Hidetoshi Nagasawa, Emilio Nanni, Nunzio, Mary Obering, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Marco Pellizzola, Pijuan, Michelangelo Pistoletto, Anne e Patrick Poirier, Robert Rauschenberg, Toni
Romanelli, Mimmo Rotella, Piero Ruggeri, Mariateresa Sartori, Elisabeth Scherffig, Manuela Sedmach, Ketty Tagliatti, Fabio Torre, David Tremlett, Antonio Violetta, Andy Warhol, Antonella Zazzera, Diego Zuelli.

Il percorso espositivo è volutamente non cronologico e rispecchia il gusto e le esperienze di Ginevra Grigolo, mescolando i percorsi tematici con cui si è confrontata negli anni attraverso un allestimento che rafforza una coesistenza di insieme in cui le strade intraprese conquistano la massima intensità. È lei stessa a raccontarlo: “gli anni Settanta mi hanno vista abbracciare il multiplo nella sua totalità, amandone il concetto e la forma. Ho inaugurato con Pistoletto, ho raccontato la Pop americana ed inglese, ho conosciuto e dato spazio al gruppo dei torinesi, e poi ho cominciato un lavoro di personali dove la conoscenza dell’artista e la piena consapevolezza del suo lavoro sono state fondamentali per orientarmi al pezzo unico. L’amore per la pittura è stato affiancato dal fascino che ha sempre provocato in me anche la scultura […]. Tengo molto a sottolineare come ogni artista sia stato per me scoperta, conoscenza e amicizia, e come ricordo tutti con equa importanza nella diversità di ricerca che hanno condiviso con me. […] La mostra vuole dunque raccontare con fare divertito e consapevole quella che è la mia storia, includendone i momenti più importanti e sottolineando come ciò che è entrato in galleria è riuscito anche a trovare dimora in spazi pubblici e privati. Non si tratta di qualcosa di cronologico, è amore per l’arte e per quello a cui ho dedicato tutta la mia vita”.
Tra le opere in mostra spicca un video inedito di Marina Abramović, della quale rimane memorabile per la storia della galleria la performance con Ulay che si tenne nel 1977, dal titolo Relazione nel tempo: i due artisti rimasero seduti schiena contro schiena con i capelli legati tra loro per 17 ore.
Sarà invece David Tremlett, che fu chiamato per la prima volta allo Studio G7 nel 1998 e che in seguito realizzò a Bologna l’opera permanente A new light nella cappella di Palazzo Re Enzo, a realizzare appositamente per la mostra un wall drawing site specific di grandi dimensioni.
Sarà visibile per il pubblico anche un’ampia scelta di pubblicazioni (come la rivista mensile G7 Studio nata nel 1976), materiali documentari relativi alla storia della galleria.
Durante tutto il periodo dell’esposizione sarà inoltre possibile assistere a una serie di incontri di approfondimento, il martedì e il giovedì alle ore 18.00 nella sala conferenze del museo, con ingresso libero.
Il format sarà quello del dialogo tra artisti e critici/curatori. Si comincia il 4 maggio con Fabrizio Corneli e Marco Meneguzzo, si prosegue il 9 maggio con Daniela Comani, Fabio Torre e Claudio Marra, l’11 maggio con Pinuccia Bernardoni e Mirta Carroli e il 16 maggio con Eduard Habicher ed Enrico Crispolti. Le ultime due date vedono protagonisti il 18 maggio Gregorio Botta e Franco Guerzoni e il 23 maggio Ulrich Erben e Silvia Evangelisti.
My way, A modo mio sarà accompagnata da una pubblicazione (Corraini Edizioni) testimone della mostra e che ripercorrerà i 44 anni di attività di Studio G7 attraverso una corposa serie di
immagini, un testo e altri piccoli interventi di Ginevra Grigolo, un’introduzione di Bruna Gambarelli, un testo di Renato Barilli e uno di Roberto Grandi.
La mostra e il catalogo sono stati realizzati grazie al contributo di Aliante Partners, Gruppo Hera, Matilde Callari Galli, Federico e Giovanna Enriques, Carlotta Minarelli, Chiara Segafredo, Luigi e Siriana Stefanini.

ORARI DI APERTURA MOSTRA
martedì, mercoledì, domenica e festivi h 10.00 – 18.00 (fino alle 19 nei martedì degli incontri con gli artisti)
giovedì, venerdì e sabato h 10.00 – 19.00, chiuso il lunedì.
BIGLIETTI
Intero Mostra € 6. Ridotto Mostra € 4 (Card Musei Metropolitani Bologna e altre riduzioni) Intero cumulativo Mostra + Collezioni Permanenti MAMbo e Museo Morandi € 10
Ridotto cumulativo Mostra + Collezioni Permanenti MAMbo e Museo Morandi € 8
Informazioni generali:
Web: www.mambo-bologna.org