Martedì 9 maggio ore 20.30, Teatro Manzoni, la rassegna “Grandi Interpreti” di Bologna Festival prosegue con il recital del pianista russo Arcadi Volodos, da anni acclamato protagonista della scena pianistica internazionale, artista che nelle sue interpretazioni unisce una eccezionale padronanza tecnica ad un rigoroso senso della forma e una profonda sensibilità musicale. Affascinante esponente del pianismo classico-romantico russo, Volodos apre il suo programma con i dodici pezzi che compongono la raccolta Papillons di Schumann, vere e proprie miniature sonore che hanno un preciso riferimento poetico al romanzo Anni acerbi di Jean Paul Richter e che catturano i momenti più curiosi di una festa in maschera; prosegue con gli otto Klavierstücke op.76 di Brahms, quattro estrosi Capricci e tre Intermezzi dal carattere più meditativo, per concludere con la Sonata D. 959, una delle tre ultime sonate composte da Schubert: pagine sublimi dove il pianoforte si espande a sonorità orchestrali e la forma sonata viene trasformata, reinterpretata e trasfigurata.
Nato a San Pietroburgo nel 1972, Arcadi Volodos ha iniziato gli studi in canto e direzione nel Conservatorio della sua città natale, passando allo studio del pianoforte nel 1987; ha completato la sua formazione musicale al Conservatorio di Mosca sotto la guida di Galina Egizarowa, al Conservatorio di Parigi con Jacques Rouvier e alla Scuola di Musica “Reina Sofia” di Madrid con Dimitri Bashkirov. Celebrato come “genio del pianoforte”, “nuovo Horowitz”, sin dalle sue prime esibizioni, incluso il debutto a New York nel 1996, ha attirato l’attenzione della critica internazionale, che ne elogia il perfetto equilibrio tra rigore tecnico e sensibilità espressiva. Le sue penetranti interpretazioni di autori come Skrjabin, Liszt, Schubert, Schumann o Ravel, attingono a vertici poetici di indiscussa originalità. Recital solistici o concerti con orchestra lo vedono da anni sui palcoscenici di tutto il mondo, sempre acclamato dal suo pubblico. Tra le orchestre con cui ha collaborato si distinguono la Royal Concertgebouw Orchestra, la London Philharmonic, la Swedish Radio Symphony Orchestra, la New York Philharmonic Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra e, più di recente, l’Orchestre de Paris, la Kammerphilharmonie Bremen e la SWR Symphonieorchester. Tra i direttori con cui si è esibito nel corso della sua carriera si segnalano Vladimir Ashkenazy, Riccardo Chailly, James Levine, Zubin Mehta, Myung-Whun Chung, Christoph Eschenbach e Valery Gergiev.
Con i Berliner Philharmoniker ha suonato il Terzo Concerto di Rachmaninov e il Concerto n.1 di Čajkovskij, sotto la direzione di Seiji Ozawa e di Neeme Järvi. Nel corso del 2017, oltreché in recital solistici sarà impegnato nell’esecuzione del Terzo Concerto di Beethoven con Paavo Järvi e del Secondo Concerto di Brahms con James Gaffigan.
Volodos incide in esclusiva per Sony. Il suo primo CD, Piano Transcriptions, pubblicato nel 1997, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come pure il CD Live at the Carnegie Hall con musiche di Liszt, Skrjabin, Rachmaninov e Schumann. Dopo un CD con musiche di Schubert esce l’antologia Volodos plays Liszt (2007), incisione con cui Volodos si è aggiudicato il premio Diapason d’Or e il Preis der deutschen Schallplattenkritik. Seguono il doppio CD Volodos in Vienna con pagine di Skrjabin, Bach, Liszt, Waldszenen di Schumann e Valses nobles et sentimentales di Ravel, che ha ottenuto il Gramphone Award 2010. Recente la pubblicazione della raccolta Volodos plays Mompou; nell’aprile 2017 viene pubblicato il suo CD dedicato a Brahms, Volodos plays Brahms, con Klavierstücke op.76; Klavierstücke op.118 e Intermezzi op. 117.