Martha Argerich inaugura Bologna Festival
Il concerto inaugurale della 36ª edizione di Bologna Festival, domenica 19 marzo ore 20.30, al Teatro Manzoni di Bologna, vede protagonista la grande pianista argentina Martha Argerich, ospite abituale di Bologna Festival, con l’Ensemble ReEncuentros, un gruppo di musicisti di varia provenienza che si sono incontrati per la prima volta nell’ambito del Progetto Martha Argerich di Lugano. Si alternano nell’esecuzione del terzo Quartetto per pianoforte e archi di Beethoven, nel Trio op.67 di Shostakovich e in brani di Schumann e Debussy per due pianoforti che vedranno impegnata la Argerich insieme a Eduardo Hubert. Completano il programma le Canciones populares españolas di Manuel de Falla nella trascrizione realizzata dal violoncellista Jorge Bosso per l’Ensemble ReEncuentros.
Biglietti in vendita online www.bolognafestival.it e presso Biglietteria Bologna Welcome tel. 051 231454
(Piazza Maggiore 1/E dal martedì al sabato ore 13-18).
Domenica 19 marzo ore 20.30
Teatro Manzoni
Martha Argerich pianoforte
Ensemble ReEncuentros
Anton Martynov violino, Lyda Chen Argerich viola
Jorge Bosso violoncello, Enrico Fagone contrabbasso
Eduardo Hubert pianoforte
Ludwig van Beethoven
Quartetto n.3 in do maggiore WoO 36 per pianoforte e archi
Robert Schumann
Sei Studi in forma di canone op.56
(trascrizione per 2 pianoforti di Claude Debussy)
Manuel de Falla
Canciones populares españolas (après Kochansky)
(trascrizione per violino, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte di Jorge Bosso)
Claude Debussy
Prélude à l’après-midi d’un faune
(trascrizione per 2 pianoforti di Claude Debussy)
Dmitrij Shostakovich
Trio n.2 in mi minore op.67 per pianoforte e archi
MARTHA ARGERICH. Inizia lo studio del pianoforte all’età di cinque anni con Vincenzo Scaramuzza. Nel 1955 si trasferisce in Europa e continua gli studi con Bruno Seidlhofer, Friedrich Gulda, Nikita Magaloff, Dinu Lipatti e Stefan Askenase. Nel 1957 vince i concorsi di Bolzano e di Ginevra e nel 1965 il Concorso Chopin di Varsavia. Solista di statura eccezionale, si è esibita con le orchestre più prestigiose del mondo e con tutti i grandi direttori. Il suo repertorio, quanto mai ampio, comprende autori classici e romantici, per estendersi sino alle opere di Debussy, Ravel, Bartók, Prokof’ev, Stravinskij, Šostakovič e Messiaen, con una predilezione per i brani più virtuosistici della letteratura pianistica dell’Ottocento e del Novecento. Sin dagli esordi si è dedicata alla musica cameristica. Gidon Kremer, Mischa Maisky, Nelson Freire, Ivry Gitlis e Daniel Barenboim sono solo alcuni dei musicisti con cui collabora abitualmente. Ugualmente vasta è la sua discografia, che negli ultimi anni si è arricchita dei Concerti n.2 e n.3 di Beethoven e dei Concerti K.466 e K.503 di Mozart incisi insieme a Claudio Abbado; nel 2014 è uscito per Deutsche Grammophon il CD con musiche di Mozart, Schubert Stravinskij eseguite in duo con Daniel Barenboim. Direttore artistico del Beppu Festival in Giappone dal 1998, l’anno successivo a Buenos Aires fonda il Concorso Pianistico Internazionale e il Festival Martha Argerich; nel 2002 a Lugano crea il “Progetto Martha Argerich”. Numerosi e di grande prestigio i riconoscimenti alla carriera e i premi della critica per le sue incisioni discografiche, tra cui un Grammy Award per i Concerti di Bartók e Prokof’ev e il Best Piano Concerto Recording of the Year per il suo Chopin.
ENSEMBLE ReENCUENTROS
L’ensemble, formato da musicisti provenienti da varie parti del mondo, ha debuttato nel giugno 2016 nell’ambito del progetto “Progetto Martha Argerich” promosso da Lugano Musica. Il repertorio dell’Ensemble spazia da Bach a Copland e Bernstein, lasciando largo spazio alle musiche dei più celebrati autori latinoamericani, specchio di un dialogo fra culture eterogenee. Nei programmi figurano Ginastera, Villa-Lobos, Lecuona, Cervantes, Romero, Ponce, Chavez, oltre composizioni originali dei musicisti stessi che appartengono all’Ensemble.
Anton Martynov Nato a Mosca è violinista, compositore e direttore d’orchestra; ha studiato violino all’Accademia Gnessin di Mosca e poi con Piero Farulli alla Scuola di Musica di Fiesole. Ha suonato con l’Orchestre des Champs-Elysées ed è violino di spalla oltreché solista dei Musiciens du Louvre. Come camerista collabora con molti artisti, tra cui i pianisti Martha Argerich, Boris Berezovsky, Olli Mustonen e Filipe Pinto Ribeiro; i violinisti Ivry Gitlis e Vadim Repin; i violoncellisti Boris Andrianov e David Waterman.
Lyda Chen Argerich Nata a Ginevra, ha iniziato lo studio violino all’età di otto anni. Ha frequentato il Conservatorio di Ginevra, proseguendo gli studi al Conservatorio di Pechino. Ritornata in Svizzera si è laureata in legge e ha continuato la sua attività musicale approfondendo lo studio del repertorio per viola. Si dedica prevalentemente alla cameristica collaborando con la madre Martha Argerich e con numerosi strumentisti, tra cui Mischa Maisky e Gabriela Montero. Ha partecipato al Festival Argerich di Beppu sin dalle prime edizioni e si è esibita nei festival di Verbier, La Roque d’Antheron, Salisburgo e nell’ambito del Progetto Argerich di Lugano, registrando per EMI i Quartetti di Beethoven, Dvořák, Schumann e Fauré oltre ai Quintetti di Franck e Šostakovič.
Jorge Bosso Violoncellista e compositore, lavora al fianco di musicisti come Enrico Dindo, Gavriel Lipkind, Ivry Gitlis, Martha Argerich e Lilya Zilberstein. Importante l’incontro con la violinista Dora Schwarzberg, con cui ha dato vita al Festival Bridges di Tel Aviv. Le sue composizioni vengono eseguite nelle sale da concerto di tutta Europa; è anche autore di trascrizioni di opere del grande repertorio classico e ha curato il documentario Alla ricerca del tango perduto per RSI-Rete 2. Tra le sue più recenti composizioni si segnalano, Valentina! Un violoncello a fumetti, per solo violoncello e archi lavoro commissionato da Enrico Dindo in collaborazione con l’Archivio Crepax, BROTHERS per due violoncelli e coro misto a cappella, ispirato alla corrispondenza tra i fratelli Van Gogh, Tangos at an Exhibition! per ensemble strumentale e Cinco Tangos Apòcrifos per violoncello e archi.
Enrico Fagone Musicista eclettico, primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana, ha studiato al Conservatorio di Piacenza e si è perfezionato con Franco Petracchi e Klaus Stoll. Collabora con orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra della RAI di Torino, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo e con musicisti di ogni genere, da Vadim Repin ad Elio e le Storie Tese. Insegna contrabbasso al Conservatorio di Lugano.
Eduardo Hubert Pianista, compositore, direttore d’orchestra, didatta e ricercatore, ha studiato al Conservatorio di Buenos Aires con Antonio De Raco; nel 1974 si è trasferito in Italia dove si è perfezionato con Fausto Zadra, Carlo Zecchi, Guido Agosti e ha studiato direzione d’orchestra con Franco Ferrara e Leonard Bernstein. Ha completato la sua formazione musicale al Conservatorio di Losanna. Ha suonato con moltissimi artisti, tra cui Martha Argerich, Luis Bacalov, Yuri Bashmet, Sándor Végh, Wolfgang Meyer, Nelson Goerner. Ha fondato l’Orchestra da Camera del Molise “A. Lualdi” e l’Orchestra Filarmonica Adriatica, oltre ad aver collaborato con il Sistema di Orchestre Giovanili in Venezuela e in Argentina. Insegna musica da camera alla Musikhochschule di Karlsruhe e al Conservatorio di Pescara.
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LA RASSEGNA GRANDI INTERPRETI 2017
La ricca proposta sinfonica del festival vede alternarsi sul palcoscenico del Teatro Manzoni Chamber Orchestra of Europe con András Schiff, Mahler Chamber Orchestra con Daniele Gatti, Collegium Vocale Gent con Philippe Herreweghe e due orchestre mai sentite a Bologna, la Luzerner Sinfonieorchester diretta da Constantinos Carydis e la Theresia Youth Orchestra di Chiara Banchini.
András Schiff, che con Bologna Festival conserva un rapporto privilegiato, in veste di direttore e solista, il 6 aprile guida la Chamber Orchestra of Europe in un programma che passa senza soluzione di continuità dal Ricercare a 6 dell’Offerta musicale di Bach alla Musica per archi, percussione e celesta di Bartók, per approdare al grandioso Concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Brahms. Il 19 aprile Daniele Gatti torna a dirigere a Bologna, un avvenimento per la vita culturale della nostra città: dirige la Mahler Chamber Orchestra in un progetto dedicato a Schubert, abbinando i lavori sinfonici schubertiani ad opere della seconda scuola viennese. Nasce così la singolare impaginazione di questo programma che accosta le Sinfonie n.3 e n.6 di Schubert a Langsamer Satz e i Cinque movimenti op.5 di Webern. Il 5 maggio la Luzerner Sinfonieorchester, al suo debutto a Bologna, presenta la versione integrale delle musiche di scena composte da Beethoven per l’Egmont di Goethe. Voce recitante sarà il celebre baritono Thomas Quasthoff, interprete incisivo e sapiente che darà voce anche al secondo brano in programma, l’Ode a Napoleone Bonaparte, una delle opere schoenberghiane di maggiore immediatezza. Sul podio Constantinos Carydis, direttore della nuova generazione, vincitore del Premio Carlos Kleiber 2011 della Bayerische Staatsoper che già collabora con le più importanti orchestre tedesche.
Tra le orchestre mai ascoltate a Bologna figura anche la Theresia Youth Orchestra , giovane complesso formato da musicisti con meno di trent’anni provenienti dalle principali scuole di musica antica di tutta Europa, specializzato nell’esecuzione del repertorio classico e preromantico con strumenti storici; lo dirige Chiara Banchini, il 17 maggio, in pagine di Haydn e Boccherini.
I recital pianistici della sezione Grandi Interpreti vedono sul palcoscenico del Teatro Manzoni Arcadi Volodos, affascinante esponente del pianismo classico-romantico russo che il 9 maggio suona Schumann, Schubert e Brahms; Seong-Jin Cho, il ventiduenne coreano vincitore dell’ultimo Concorso Chopin di Varsavia che il 30 maggio esegue l’integrale delle Ballate di Chopin oltre a Images di Debussy e la Sonata K.332 di Mozart
Il 26 ottobre con Philippe Herreweghe, profondo conoscitore delle prassi esecutive, e il suo Collegium Vocale Gent, si ascolta il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, un’opera che impegna otto solisti e il più largo organico sinfonico-corale del primo Seicento. È questo l’appuntamento conclusivo del progetto «Monteverdi sacro e profano», nel 450° anniversario della nascita, che si svolgerà tra il 5 e il 26 ottobre.
BIGLIETTI
biglietti online su www.bolognafestival.it, www.vivaticket.it, www.classictic.com
Biglietteria Bologna Welcome
in Piazza Maggiore 1/E – tel. 051 231454 dal martedì al sabato, ore 13-19
Informazioni: Bologna Festival info@bolognafestival.it tel. 051 6493397