Sala Video Collezione Permanente
martedì 7 febbraio 2017 h 18.30.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Posti limitati.
Martedì 7 febbraio 2017 alle h 18.30 Roberto Paci Dalò presenta al MAMbo il volume
Filmnero e la performanceYe Shanghai. L’artista conversa con Roberto Grandi, presidente
Istituzione Bologna Musei e Fabiola Naldi, curatrice e membro CdA Istituzione Bologna Musei.
Filmnero, pubblicato da Marsèll per la cura di Mirko Rizzi, è una anastatica di un taccuino
Moleskine che l’artista ha creato in occasione della mostra personale omonima (integrale delle
opere filmiche e disegni su carta) presentata presso la galleria Al Blu di Prussia di Napoli e
curata da Maria Savarese. Il libro è un diario in cui i disegni, come veri e propri storyboard
realizzati a posteriori, ripercorrono la genesi e la storia dei film in mostra. All’interno del taccuino alcuni testi critici, in parte pubblicati per la prima volta, di Gabriele Frasca, Andrea Lissoni, Francesca Girelli e Maria Savarese in conversazione con l’autore.
In occasione della presentazione del volume, il pubblico potrà assistere a Ye Shanghai, una
performance musicale-visiva (per clarinetti, live electronics e film) commissionata da Massimo
Torrigiani a Roberto Paci Dalò per SH Contemporary – Shanghai Contemporary Art Fair 2012 e
prodotta da Davide Quadrio e Francesca Girelli (Arthub). Il progetto si occupa di vari aspetti
della vita di Shanghai prima del 1949. Al centro vi è l’incredibile storia del Ghetto di Shanghai, formalmente conosciuto come il “Settore limitato per i rifugiati apolidi” (mukokuseki nanmin gentei chiku). Il ghetto era una zona di circa un miglio quadrato situata nel distretto di Hongkou nella Shanghai occupata dai giapponesi. Ospitava circa 23.000 rifugiati ebrei fuggiti dall’Europa prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’opera di Paci Dalò si basa su materiali audio e filmici degli anni tra il 1933 e il 1949 e le immagini provengono da un fondo del BFI di Londra ritrovato dall’artista. Il materiale sonoro principale è la celeberrima canzone Ye Shanghai (Le notti di Shanghai), hit del 1937
interpretata da Zhou Xuan (1918 – 1957). Questo brano campionato, smontato in frammenti e
ricomposto diventa una texture ambientale che abbraccia l’intera performance. Dalla sua trama
allargata emergono gradualmente suoni strumentali dal vivo, campionamenti di materiali di
archivio (voci in inglese, yiddish, cinese, tedesco), paesaggi sonori del passato, suoni elettronici. Il progetto presenta anche un forte legame con l’Italia, dal momento che molti
profughi diretti verso la Cina partivano dai porti di Trieste e Genova. Coloro che riuscirono ad acquistare i biglietti per piroscafi del Lloyd Triestino descrivono il loro viaggio come surreale: dalla persecuzione in Europa alla povertà di un ghetto a Shanghai con in mezzo tre settimane di lussuosa crociera.
La performance ci rende partecipi non solo della storia, le vite e le emozioni delle tante anime che hanno vissuto in quel miglio quadrato, ma anche delle diverse architetture, dei suoni caratteristici dell’epoca, mostrandoci immagini rarissime.
Ye Shanghai è stata creata da Roberto Paci Dalò, in collaborazione con Yu Xiaolu, Zhang Yinyi,
Yu Xueou, Tan Mei, Sun Mengxuan, un gruppo di lavoro creato durante un workshop tenuto da
Paci Dalò presso il SIVA Shanghai Institute of Visual Art (Fudan University) nel maggio 2012.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Posti limitati.
Roberto Paci Dalò – Biografia
Roberto Paci Dalò (musicista, regista, artista visivo) è il direttore artistico del gruppo Giardini Pensili da lui co-fondato nel 1985 e con il quale ha presentato opere in Asia, Africa, Europa, Israele, Medio Oriente, Canada, USA, Messico, America Latina e Russia nei principali festival e teatri. Roberto ha vinto il Premio Napoli 2015 per la cultura e la lingua italiana.
Virtuoso clarinettista e electronic wizard, ha ottenuto riconoscimento e sostegno da artisti
quali John Cage e Aleksandr Sokurov.
Un pioniere nell’uso delle tecnologie digitali, presenta live performance tra tradizione e nuovi media nei principali luoghi della scena internazionale. Su invito di Israel Adler, ha creato nel 1988 a Gerusalemme il primo ensemble italiano dedicato alla musica klezmer. Vincitore nel 1993 del premio Berliner Künstlerprogramm des DAAD.
Ha presentato i propri lavori, oltre che in spazi canonici (Kunsthalle Vienna, Biennale di
Venezia, Ars Electronica Linz, Teatro Valli Reggio Emilia, Opera di Vienna etc.), anche in insoliti luoghi quali: la spiaggia adriatica, con quindici chilometri di diffusione sonora (Publiphono); la Certosa di San Martino, una delle più importanti chiese del barocco napoletano (L’assedio delle ceneri); un edificio di archeologia industriale a Graz (il rave Trance Bakxai); una ex loggia massonica canadese (Western Front Vancouver, Local & Long Distance); un teatro d’opera di Rimini, chiuso dal 1943 e riaperto per due notti soltanto (De bello Gallico); carri armati e mezzi
corazzati della seconda guerra mondiale (Deutsch-Russisches Museum Berlin-Karlshorst,
Schwarzes Licht); un’icona dell’architettura del Ventennio (Palazzo della Civiltà del lavoro
Roma-EUR, Metamorfosi); web (creazione nel 1995 di Radio Lada, una delle prime web radio).
Ha collaborato con artisti di più discipline: musicisti (Kronos Quartet, Joel Rubin, Philip Jeck, Terry Riley, Scanner, Tenores di Bitti, Robert Lippok, Esti Kenan Ofri, Almamegretta, David Moss); scrittori (Predrag Matvejevic’, Yehuda Amichai, Gabriele Frasca); artisti visivi (Maurizio Cattelan, Hermann Nitsch, Robert Adrian X); filosofi (Giorgio Agamben); graphic designer (Leonardo Sonnoli), fotografi (Roberto Masotti, Guido Guidi).
Ha diretto attori come Umberto Orsini, Arnoldo Foà, Anna Bonaiuto, Sandro Lombardi, Enzo
Moscato. Produce dischi e libri.
Il suo lavoro visivo è rappresentato dalla Galerie Mario Mazzoli di Berlino.
È professore di Interaction Design presso UNIRSM / IUAV.
Ha vissuto a Berlino, Roma e Napoli con residenze a Vancouver. Vive attualmente sulle colline di Rimini.
Info sull’artista: www.robertopacidalo.com