27 – 28 – 29 gennaio 2017
Nel 2017 ART CITY Bologna torna ad affiancare Arte Fiera nel segno di una collaborazione ancora più ampia con la città.
Dalla volontà condivisa di costruire un’offerta culturale più integrata nasce ART CITY Polis, una nuova sezione progettuale in cui convergono due sguardi sulla città: il dialogo tra cornice storica e arte contemporanea e il tema della convivenza civile.
Nell’ambito di ART CITY Polis l’Istituzione Bologna Musei ha invitato a realizzare interventi site specific: Marco Di Giovanni al Museo internazionale e biblioteca della musica, Chiara Lecca alle Collezioni Comunali d’Arte, Ornaghi & Prestinari a Casa Morandi, Martino Genchi al Museo Civico Medievale.
Sono 100 gli appuntamenti che animano 55 sedi aperte al pubblico con ingresso gratuito, o ridotto, per i possessori di biglietto Arte Fiera, consultabili sulla guida ART CITY Map e accessibili con il servizio gratuito di mobilità urbana ART CITY Bus.
Sabato 28 gennaio torna l’ART CITY White Night con aperture straordinarie fino a mezzanotte per vivere la notte dell’arte più lunga dell’anno.
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1 nuova sezione progettuale, 13 progetti speciali per la città, 55 luoghi, 100 appuntamenti – tra mostre, progetti espositivi, azioni performative, incontri, proiezioni cinematografiche e iniziative per bambini – a disposizione di appassionati d’arte, cittadini e turisti nel weekend dal 27 al 29 gennaio 2017. Si presenta all’insegna di questi numeri la quinta edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di eventi speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, coordinato dall’Istituzione Bologna Musei in occasione di Arte Fiera.
Nel 2017 l’impegno per la realizzazione di un cartellone unitario di iniziative si rinnova nella prospettiva di un importante percorso di riconfigurazione intrapreso da Arte Fiera, in cui l’attivazione di una collaborazione più ampia con la città punta a rafforzare il ruolo culturale della più longeva mostra-mercato italiana dedicata all’arte moderna e contemporanea.
Dalla volontà condivisa di costruire una proposta culturale sempre più integrata nasce infatti la nuova sezione progettuale ART CITY Polis in cui rientrano principalmente rassegne e interventi di artisti contemporanei specificamente concepiti in dialogo con le caratteristiche peculiari degli spazi espositivi e dei luoghi storici in cui si inseriscono. Due sono gli sguardi distinti e complementari che convergono in questo programma incentrato sul tema della città: il dialogo tra cornice storica e ricerca artistica contemporanea, e la riflessione sulla convivenza civile.
Nell’ambito di ART CITY Polis, le iniziative promosse nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei sottolineano la cifra identitaria di ART CITY Bologna come progetto generatore di intersezioni tra le espressioni dei linguaggi artistici contemporanei e un tessuto urbano ricchissimo di tradizioni culturali come quello felsineo, sottolineando la relazione tra contesto, spazi architettonici e opere. Gli artisti sono infatti invitati a sviluppare un lavoro di ricerca che interviene con modalità site specific all’interno di musei e luoghi significativi in città, offrendo possibilità di letture nuove delle collezioni e del patrimonio storico-artistico che, in questo modo, diventano parte integrante della scrittura espositiva. La commissione di progetti speciali ad artisti affermati ed emergenti dell’attuale generazione italiana, che lavorano con linguaggi espressivi differenti, conferma inoltre l’apertura di ART CITY Bologna nel documentare la pluralità di temi e scelte formali delle produzioni creative più aggiornate.
Invita ad andare oltre il visibile il progetto Orizzonte degli eventi concepito da Marco Di Giovanni per le due sale dedicate agli eventi temporanei del Museo internazionale e biblioteca della musica, a cura di Sabrina Samorì e aperto dal 15 gennaio al 12 marzo 2017. Attraverso l’uso di mezzi differenti come scultura, disegno, suono e performance, l’artista orchestra una complessa ambientazione che intende suscitare nei visitatori un disorientamento percettivo generato dalla dissociazione tra la dimensione visiva e quella sonora. Il lavoro intende riprodurre metaforicamente un’implosione di spazio e tempo giocando su riferimenti cosmologici e sul sistema fisico dei buchi neri, che escludono dalla vista ogni fenomeno che abbia luogo oltre il limite esterno di questi straordinari oggetti misteriosi ovvero, nel linguaggio scientifico, l’orizzonte degli eventi. Il progetto prevede inoltre il coinvolgimento di un compositore e di un attore che interagiranno in una performance sabato 28 gennaio in occasione della ART CITY White Night.
Nelle sale delle Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio Chiara Lecca si inserisce con tre installazioni che conducono lo sguardo dello spettatore su una soglia tra realtà e illusione grazie alla perturbante capacità di manipolazione con cui l’artista assembla elementi di natura organica di origine animale. A fior di pelle è il titolo del progetto che anima un teatro tra natura e artificio in cui le controverse capacità semiotiche della materia provocano nello spettatore un senso di spiazzamento, non senza uno sguardo ironico e divertito. Il lavoro di Lecca ci costringe infatti a ripensare la nostra origine facendo emergere la frattura operata dalla società contemporanea tra uomo e natura e la contraddittorietà insita nella rimozione della parte istintiva e selvaggia in contrapposizione alla sfera razionale. La mostra, visitabile dal 20 gennaio al 19 marzo 2017, è a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini.
La mostra Grigio Lieve di Ornaghi & Prestinari, allestita a Casa Morandi dal 21 gennaio al 12 marzo 2017 con la curatela di Roberto Pinto, nasce da una ricerca sulla possibilità di generare una serie di sculture a partire dalle ombre nei quadri di Giorgio Morandi. Ricostruendo il suo atelier attraverso un modello virtuale 3D, gli artisti hanno ricreato il set del quadro e la rispettiva composizione di oggetti per dedurne le viste nascoste attraverso cui hanno infine modellato coni d’ombra in assenza degli oggetti. Le sculture in plastilina sono divenute soggetto di scatti fotografici che sono esposti insieme ad altre opere e a un video. Il lavoro è una riflessione sulle possibilità della luce e sulle stratificazioni del passaggio del tempo; sulla scultura intesa più come dispositivo e attitudine; sulla luce che conferisce un certo ritmo alle superfici, disegna volumi e ombre nell’immaterialità dell’immagine.
Dal 27 gennaio al 26 marzo Martino Genchi interviene nelle collezioni del Museo Civico Medievale con il progetto Raccogli la cosa nell’occhio, che interpreta le lacune incise dalla storia su alcuni dei reperti conservati. I danneggiamenti e i vuoti generati da terremoti, spoliazioni, cancellazioni diventano il segnale di un conflitto tra una ricerca di eternità e la consunzione del quotidiano, in cui i frammenti mancanti vanno intesi come parti integranti della forma a cui appartengono: ulteriori segni visivi tra quelli esposti all’interno del display museale. Il progetto è accompagnato dal contributo critico di Claudio Musso.
L’intensa attività espositiva dell’Istituzione Bologna Musei presenta inoltre la prima personale in Italia dell’artista tedesco Jonas Burgert dal titolo Lotsucht / Scandagliodipendenza, allestita negli ampi spazi della Sala delle Ciminiere del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna dal 26 gennaio al 17 aprile 2017, a cura di Laura Carlini Fanfogna. In mostra 38 dipinti, realizzati nell’ultimo decennio e prevalentemente di grandi dimensioni, configurano una rappresentazione teatrale sull’esistenza umana e sull’inesauribile bisogno dell’uomo di dare un senso alla propria vita. Burgert privilegia l’analisi dei grandi temi esistenziali in un percorso di approfondimento che non disdegna di avventurarsi in angoli ignoti per esplorare sentimenti, emozioni, ossessioni e demoni, nei quali riecheggiano la confusione e l’ansia degli eventi del presente, senza l’approdo a un saldo punto di appoggio.
Con la mostra Attualità di Morandi. Opere donate al Museo dal 1999 ad oggi, a cura di Alessia Masi, fino al 19 marzo il Museo Morandi intende offrire al visitatore un focus sulle opere pervenute al museo a seguito di donazioni da parte di vari artisti contemporanei che, nel corso della loro ricerca estetica, si sono ispirati al maestro bolognese o ne hanno tratto una lezione importante cogliendone la straordinaria contemporaneità. Al fine di promuovere nuove chiavi di lettura e d’interpretazione dell’opera di Morandi, nonché di ribadire l’ingresso di questo straordinario artista nell’immaginario culturale globale, una sala del percorso espositivo del museo viene dedicata al dialogo diretto tra le sue opere e quelle di artisti di fama internazionale tra i quali Julius Bissier, Wayne Thiebaud, Alexandre Hollan, Joel Meyerowitz.
Il MAMbo sostiene inoltre il progetto Causerie – Conversazione del duo Calori & Maillard che riapre alla fruizione pubblica lo spazio dell’ex negozio Gavina progettato da Carlo Scarpa, situato in via Altabella 23. Lavorando sull’architettura di Scarpa le artiste creano un corpo di sculture che interagiscono sullo spazio per mimesi o per contrasto. Gli elementi inseriti nello spazio rispondono alla configurazione del luogo come parte di una conversazione, in un dialogo che genera echi di rimandi e riferimenti.
Rito domestico è Il progetto speciale di ON, inserito nell’ambito di La via Zamboni, il programma di eventi culturali di Comune e Università di Bologna per la valorizzazione della zona universitaria. Realizzato grazie al contributo della Fondazione Golinelli, Rito domestico si compone di una serie di oggetti luminosi, lampadari di ogni sorta che escono dagli edifici, dai palazzi e dalle case e si distribuiscono a grappoli o in lunghe file in successione, sotto ai portici che circondano Piazza Verdi. Dai candelabri baroccheggianti che ricordano quelli delle vecchie scenografie del Teatro Comunale, agli eleganti lampadari a goccia dei palazzi storici, dagli “oggetti di scena” realizzati dagli scenografi dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, alle enormi plafoniere delle aule universitarie fino alle luci dismesse di qualche cameretta o cucina privata. Il Teatro Comunale, l’Università, Palazzo Poggi, Palazzo Magnani e l’Accademia di Belle Arti estendono le proprie stanze nella strada, illuminando il portico con la luce calda di lampadari che hanno visto molti volti e molte stagioni.
Confermando la propria vocazione interdisciplinare, anche in questa edizione ART CITY Bologna accoglie uno speciale progetto performativo: Hysterical Furniture di Jonathan Burrows / Matteo Fargion & guests. Una ‘retrospettiva al futuro’ che ripercorre lavori passati e recenti del duo inglese, già presentati a Bologna e a Modena in più occasioni nel corso degli anni. Anti-spettacolari, diretti e ironici, artigiani e umanisti, Burrows e Fargion maneggiano con destrezza questioni compositive e coreografiche, sociali e contestuali. Nella loro pratica sono le parole e i gesti che danzano e segnano il tempo. Negli eleganti saloni del Circolo Ufficiali, la retrospettiva si sovrappone come un arredo vivente il cui rigore formale straborda in frizzo isterico, con azioni che toccano con leggerezza i territori della musica e della danza.
Rientrano inoltre in ART CITY Polis due iniziative espositive che dal 27 gennaio al 26 febbraio instaurano un intenso rapporto dialettico con le collezioni storiche del Museo di Palazzo Poggi afferente allo SMA – Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna. Nel progetto Per caso e per necessità. In dialogo con le collezioni Marsili e Monti del Museo di Palazzo Poggi , a cura di Lucia Corrain su invito di Angela Vettese, Mariateresa Sartori si ispira al metodo classificatore e catalogatore applicato da Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730) nella raccolta di reperti naturalistici, che mette in luce le regolarità della natura portatrici di verità tralasciando scherzi di natura e anomalie che potevano stupire e meravigliare. Il lavoro di Sartori si inserisce esattamente all’interno di questa attitudine: registrare e riportare le variazioni generate dalla struttura sia essa animata o inanimata, attraverso tecniche diverse che in questo caso vanno dai frottages ai calchi, dalla fotografia stenopeica alla fotografia con il microscopio ottico.
Nella mostra STORIE NATURALI. Bertozzi & Casoni al Museo di Palazzo Poggi gli assemblaggi di Bertozzi & Casoni, che nascono dal contatto di elementi del quotidiano con un mondo naturale dall’aspetto intenso, trovano il luogo adatto per costruire un colloquio con il passato nelle sale dove sono allestite le teche con gli animali di Ulisse Aldrovandi e le cere anatomiche. Animali, cumuli di ossa, residui di uova, un Pinocchio ormai vecchio che medita sui libri sempre trascurati: di stanza in stanza le ceramiche dei due artisti rimettono in moto l’immaginazione del visitatore. Gli oggetti immobili del museo entrano così in risonanza con le nuove opere originando un percorso di continui rapporti che crea un racconto di “storie naturali”, ideato da Marco A. Bazzocchi e Lucia Corrain.
Da segnalare infine come parte integrante della sezione ART CITY Polis le tre iniziative curate da Arte Fiera in città, che si interrogano a vario titolo sui temi della convivenza, della nuova identità delle città italiane e della necessità di concepire, anche attraverso l’arte, una nuova sensibilità civica.
La rassegna cinematografica Viva l’Italia, visibile dal 26 al 30 gennaio nella sala mostre del Museo Civico Archeologico e curata da Mark Nash, rivisita l’identità nazionale attraverso una serie di proiezioni di lungometraggi che affrontano i conflitti politici, sociali e personali con un approccio inedito.
Dal 26 al 29 gennaio, negli spazi della Collezione Permanente del MAMbo, il progetto Corpo Sensibile. Barlumi del documentario, a cura di Marco Bertozzi, presenta un ciclo di otto incontri, declinati nel formato della proiezione accompagnata da talk, per indagare le forme al confine fra video arte e cinema documentario. Infine Special Projects: Site Specific Artists Lectures, Time Specific Artists Lectures, il programma di artist lectures ideato e curato da Chiara Vecchiarelli, porta l’esperienza dell’artist lecture a Bologna con una serie di otto performance pensate per entrare in dialogo con le collezioni, i luoghi e i dispositivi di organizzazione del sapere dei musei scientifici della città.
Torna anche nel 2017 al Cinema Lumière la programmazione di ART CITY Cinema curata dalla Fondazione Cineteca di Bologna, con un percorso di visioni per indagare le feconde intersezioni tra cinema e arte. Ritratti d’artista, di fiction e non, dal Rembrandt di Peter Greenaway a Picasso, da Bosch a Chagall, documentari sull’arte preistorica e su quella contemporanea, sulla fotografia e sulla sperimentazione televisiva, da Nam June Paik a Marina Abramovic, oltre a tre programmi dedicati a Frida Kahlo, Hugo Pratt e Salvador Dalí, in occasione di altrettante importanti esposizioni in corso a Bologna.
Come nelle precedenti edizioni, durante il weekend dell’arte numerose altre iniziative punteggiano la città in un sistema culturale integrato che connette in una rete dinamica e vivace numerose istituzioni, enti pubblici e operatori attivi in campo culturale per offrire un ricco palinsesto di iniziative di alto profilo qualitativo. Arricchiscono e partecipano al programma espositivo, come di consueto, le mostre organizzate dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea associate a Confcommercio Ascom Bologna, coordinate nel programma Private Tour.
Per avvicinare pubblici sempre più ampi e differenziati verso la conoscenza e la comprensione dell’arte contemporanea sono predisposti strumenti e servizi dedicati all’accessibilità che rendono i luoghi dell’arte contesti attenti e favorevoli all’esperienza di visita.
La linea speciale di trasporto pubblico ART CITY Bus collega la sede della fiera al circuito dei luoghi dell’arte in città con un percorso circolare articolato in quindici fermate: Arte Fiera (capolinea – Piazza Costituzione), CUBO (via Stalingrado Parri), Museo per la Memoria di Ustica (via Ferrarese), via Irnerio (Sferisterio), Pinacoteca /
Accademia (via Irnerio – Porta San Donato), via San Vitale (angolo Piazza Aldrovandi), Due Torri (Piazza Ravegnana), Piazza Minghetti, via Farini (angolo via D’Azeglio), Piazza Malpighi, MAMbo (Don Minzoni), Villa Spada, MAST (Centro Vittoria), Opificio Golinelli (fermata provvisoria), MAMbo (Don Minzoni – lato museo).
Le corse, gratuite, partono da Piazza Costituzione ogni 20 minuti dalle ore 14 alle 19.40. Sabato 28 gennaio l’orario viene prolungato con un percorso che termina al MAMbo alle ore 23.15.
L’ART CITY Map è la pratica guida di formato tascabile che, oltre a riportare le fermate bus, fornisce coordinate sui luoghi e informazioni sugli eventi in programma. Distribuita nei padiglioni di Arte Fiera, nelle sedi aderenti ad ART CITY Bologna 2017, nella Biblioteca Salaborsa e nei punti di informazione turistica Bologna Welcome situati in Piazza Maggiore e presso l’Aeroporto Guglielmo Marconi, è lo strumento indispensabile per orientarsi e muoversi in città nei tre giorni di svolgimento della manifestazione.
Sono inoltre predisposti orari di apertura estesi e l’ingresso gratuito, in alcuni casi ridotto, per i possessori di qualsiasi biglietto Arte Fiera e di Card Musei Metropolitani di Bologna, mentre in numerose sedi sono presenti operatori didattici adibiti ai servizi di prima
accoglienza e informazione ai visitatori.
Il ruolo educativo svolto da ART CITY Bologna per la mediazione dell’arte contemporanea viene sottolineato nel dialogo con il pubblico dei più giovani grazie al programma di ART CITY Children che propone divertenti esperienze creative ed educative come laboratori, letture e visite animate, a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Infine, con ART CITY White Night sabato 28 gennaio ritorna la giornata più lunga dell’anno dedicata all’arte con l’apertura straordinaria fino alle ore 24 di numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che di gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi, che animano un denso calendario di iniziative speciali.
Il programma completo degli eventi è disponibile sui siti web www.artcity.bologna.it e ww.artefiera.it. L’hashtag ufficiale della manifestazione è #ArtCityBologna.