Dal 15 ottobre spettacoli, installazioni, film e incontri raccontano la poetica dello storico gruppo nomade e indipendente
Al via HELLO STRANGER il progetto speciale 2016 che la città di Bologna dedica a Motus. in occasione dei 25 anni di attività. Dal 1991 questo gruppo teatrale nomade e indipendente, fondato nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò è protagonista della scena internazionale con spettacoli teatrali, performance, installazioni e workshop che esplicitano una poetica che non concepisce frontiere tra paesi, generi e forme artistiche.
Da ottobre a dicembre spettacoli, installazioni, film, incontri verso direzioni inesplorate e alla ricerca di ogni “altro” possibile costituiranno il programma di HELLO STRANGER, il progetto promosso da Comune di Bologna e Fondazione Emilia Romagna Teatro con il contributo della Regione Emilia Romagna e organizzato attorno ad alcuni punti fondanti del lungo incedere di Motus. Un dialogo continuo tra passato, presente e futuro, in un percorso che non vuole essere retrospettivo o nostalgico, ma cogliere l’urgenza del presente, provocando nuove domande al di là della mera celebrazione dei 25 anni di attività.
HELLO STRANGER comincia il 15 ottobre alle 17 all’ Arena del Sole con un incontro tra Bruna Gambarelli , assessore alla Cultura del Comune di Bologna e Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, registi e fondatori della compagnia. All’ incontro che inaugura i molti appuntamenti del programma, sarà presente anche il cast del nuovo spettacolo RAFFICHE.
RAFFICHE è il nuovo spettacolo di Motus che sarà presentato dal 18 al 22 ottobre a VIE Festival nell’ambito di HELLO STRANGER. Il lavoro che verrà messo in scena dal 18 al 22 ottobre all’Hotel Carlton – è un omaggio “fuorilegge”a Splendid’s di Jean Genet, una delle produzioni di maggior successo della compagnia, finalista ai Premi UBU come miglior spettacolo dell’anno nel 2002. Con Splendid’s Motus mise in scena le più tragiche ossessioni dello scrittore francese: il tradimento, il travestitismo, la sessualità, la violenza fisica e verbale, l’inesorabile necessità della morte, in un testo che racchiude il profondo rifiuto dei cliché e delle regole della società, in cui ruoli e generi appaiono continuamente interscambiabili, confondendosi abilmente, sia nell’aspetto esteriore che nelle dinamiche tra i protagonisti.
Così, in continuità con le tematiche affrontate anche nel più recente spettacolo dei Motus MDLSX, Magdalena Barile e Luca Scarlini hanno scritto RAFFICHE, un testo originale che prende vita da Splendid’s per raccontare identità mutanti e sovversive, creature che hanno sospeso per sempre la volontà di definirsi. E proprio l’identità di genere dei personaggi è stata, nella genesi di RAFFICHE, un nodo cruciale con cui gli autori hanno inevitabilmente dovuto confrontarsi: il copyright internazionale infatti, prevede il rispetto del genere dei personaggi, così come essi sono indicati nei copioni. Una regola che non prevede eccezioni nemmeno nel caso di Jean Genet, che pure ha messo al centro della sua opera i concetti di metamorfosi, tradimento e ambiguità. Da questo sorprendente diniego è esploso il desiderio di lavorare sul tema dell’identità e della rivolta, del rifiuto di aderire a un preconcetto ossequio alla divisione della realtà in maschi e femmine.Protagonista di RAFFICHE è un gruppo di rivoltosi/e assediati/e in un albergo, i cui nomi sono quelli dell’opera di Genet, in omaggio allo scrittore francese a cui il lavoro si ispira. Lo spettacolo racconta di identità mutanti e sovversive, creature che hanno sospeso per sempre la volontà di definirsi. Figure che hanno a lungo usato la performance come forma di attivismo politico, e che ora, in una situazione di minaccia e incalzante persecuzione da parte delle potenti lobby conservatrici, sono passate a una lotta di altro tipo, hanno imbracciato il mitra, ma senza rinunciare alla loro naturale eleganza, per affermare “un’altra” visione della società, senza ruoli prestabiliti e controlli eterocentrici. Uno spettacolo per suites d’albergo, che mette in scena, vicinissimo agli spettatori, quasi a portata di tocco, il fiato acre ed eccitante della rivoluzione, gli odori sexy delle streghe trans-moderne, che non solo sono tornate, ma restano con noi a fare da controcanto a preconcetti, stereotipi e divieti.
RAFFICHE
RAFALES – MACHINE (CUNT) FIRE
dedicato a Splendid’s di Jean Genet
regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni (Jean), Ilenia Caleo (Rafale), Sylvia De Fanti (Bravo), Federica Fracassi (il Poliziotto), Ondina Quadri (Pierrot), Alexia Sarantopoulou (Riton), Emanuela Villagrossi (Scott), I-Chen Zuffellato (Bob)
la voce della radio Luca Scarlini e Daniela Nicolò
testo Magdalena Barile e Luca Scarlini
una produzione Motus con ERT- Emilia Romagna Teatro Fondazione
con la collaborazione di Biennale Teatro 2016; L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino; Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza; Teatro Petrella, Longiano.
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna
Prima assoluta nell’ambito di VIE Festival 2016
Hotel Carlton, via Montebello 8
18 ottobre ore19
19 ottobre ore 20
20 ottobre ore 18 in replica alle ore 21
21 ottobre ore 17 in replica alle ore 21
22 ottobre ore 17
prenotazione obbligatoria
Biglietteria telefonica tel. 059/2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13
e /o presso qualsiasi biglietteria di VIE Festival 2016; a Bologna, Arena del Sole
www.viefestivalmodena.com/vie2016ATTENZIONE BIGLIETTI QUASI ESAURITI
ROOM dal 20 al 23 ottobre, in concomitanza con RAFFICHE sarà allestita nello spazio di Atelier-Sì, in via San Vitale 69, l’installazione video ROOM tratta da Twin Rooms (2002), il fortunato spettacolo sulle stanze d’albergo, di cui Splendid’s era una derivazione. La video-installazione, realizzata per il Festival TTV di Riccione del 2004, sarà un’occasione per vedere e rivedere a distanza di molti anni, un lavoro che mette in evidenza temi e dispositivi utilizzati nel percorso di Motus, un progetto ancora attuale e incisivo, soprattutto rispetto ai temi dell’identità e dell’indignazione che attraversano come delle costanti il programma di HELLO STRANGER.
Room, fu per Motus una continua riflessione sulla morte. La morte in Occidente. La morte dell’Occidente. Fra le braccia dell’America. Fra i sorrisi di gomma degli attuali governanti… Questo rumore bianco di fondo, che si sente ovunque, in tutti i luoghi chiusi con impianti di condizionamento, dai centri commerciali alle stanze d’albergo … è il rumore della morte, è il tragico risuonare di quel senso di vuoto perenne, di quella inadeguatezza dell’essere di fronte alle cose, che diventa condizione esistenziale in un periodo critico in cui “essere morti o essere vivi è la stessa cosa”. (Pier Paolo Pasolini). Una sorta di autopsia dello spettacolo, che appariva sventrato, completamente aperto e svelato, dal momento che erano visibili anche tutti i backstage, le pause, ciò che il pubblico a teatro non è abituato a vedere, fino a giungere al punto estremo dell’eliminazione degli attori e dello spazio fisico da essi occupato, per lasciare spazio solo agli schermi, unici contenitori delle presenze attoriche. La scelta di lavorare sulla strettissima linea di confine fra real cinema e teatro porta ad una doppia connotazione, ad una forma di realtà nuova, violenta, dove esistenza ed oggettività fuoriescono dalle categorie “vero-falso” e tutti i componenti si scambiano, così come le coordinate spazio/temporali, in un gioco di incastri e destabilizzanti relazioni dove cinema e letteratura convergono, collidono e si fondono.
Su cinque piccoli monitor sincronizzati scorrono le registrazioni di tutte le telecamere che riprendono gli attori e vengono montate in diretta durante la performance. Si ricrea ciò che, durante lo spettacolo, arriva ed esce dalla regia video, nella quale confluiscono differenziate fonti d’immagine:
1 – le riprese di Barbara Fantini, la cameramen che dalla platea seguiva – con campi stretti – tutti i movimenti degli attori nella camera da letto;
2 – le riprese di Daniele Quadrelli che registrava tutte le azioni degli attori nel bagno;
3 – l’immagine-soggettiva di Vladimir Aleksic, l’attore che agisce direttamente sulla scena dialogando con gli attori nelle vesti di un ambiguo cameramen, una sorta di Voyeur interno;
4-5 – le registrazioni delle piccole camere di controllo “da banca” che rimandano un’immagine fredda, assolutamente impoetica e documentativa del fare teatrale.
Room un’installazione ideata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
tratta dallo spettacolo Twin Rooms di Motus
presenza in video di: Vladimir Aleksic, Renaud Chauré, Eva Geatti, Dany Greggio, Caterina Silva e Damir Todorovic
cura dello spazio: Daniela Nicolò, Enrico Casagrande
operatori video: Barbara Fantini, Daniele Quadrelli, Vladimir Aleksic
video contribution engineering: Simona Diacci e Giovanni Ghirelli
Le immagini proiettate durante l’installazione sono state registrate alla replica di Twin Rooms del 14 gennaio 2004 a “Le Lieu Unique” di Nantes, (Francia)
Room è prodotta da Motus e Riccione TTV
Room – video installazione
dal 20 al 23 ottobre dalle ore 18 alle 23
Atelier Sì, via San Vitale 69
ingresso libero
www.ateliersi.it
“scintille” dal 19 ottobre la Cineteca di Bologna dà il via a “scintille”, il ciclo creato ad hoc per HELLO STRANGER, che accompagnerà il progetto lungo tutti i tre mesi di programmazione, con documentari e film di autori selezionati da Motus che hanno influito sull’immaginario degli spettacoli in programma, per finire a dicembre con un focus sulla filmografia del Living Theatre, a cura di Cristina Valenti. Il primo appuntamento di scintille è mercoledì 19 ottobre alle 17.30 in replica alle 19 al Cinema Lumière, con la proiezione del video Splendid’s di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande. Originariamente collocato all’interno dell’installazione Rooms – come Un amore di Swann alla Recherche – è una porta di accesso che sembra secondaria e invece è determinante. Il video dell’unico testo teatrale messo in scena da Motus, era nel 2002 il cuore di un progetto dedicato alle stanze delle apparizioni, in cui comparivano i fantasmi dell’Occidente, raddoppiandone e dissimulandone le apparenze. Quelle immagini tornano oggi, all’interno del progetto HELLO STRANGER, grazie ad una proiezione speciale introdotta da Luca Scarlini, scrittore e consulente musicale di Splendid’s e autore, con Magdalena Barile, del testo originale di RAFFICHE.
CHEAP per HELLO STRANGER. Anche tre diversi interventi di street poster art realizzati con tecniche differenti e curati da Cheap, accompagneranno il progetto durante il suo intero periodo di svolgimento. Nella prima fase le opere che verranno installati nelle nelle ex tabelle affissive del centro storico di Bologna, avranno come protagonista la grafica di Damir Jellici , ideatore dell’intero progetto grafico di HELLO STRANGER che gioca sulla scomposizione delle due parole del titolo del progetto in una serie di altre parole emblematiche come strange, anger, hello, range, hell, he, rang. La seconda fase sarà imperniata sulla fotografia e presenterà una selezione di immagini di scena di diversi spettacoli di Motus, realizzate dai numerosi fotografi che hanno collaborato con la compagnia; la terza infine sarà interamente realizzata in illustrazione da Andrea Bruno.
HELLO STRANGER vede la partecipazione di istituzioni pubbliche e di numerosi operatori culturali, tante realtà del territorio che da tempo collaborano con la compagnia. Partner del progetto, promosso da Comune di Bologna e Emilia Romagna Teatro Fondazione con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna sono: Comune di Casalecchio di Reno, Fondazione Cineteca di Bologna, Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ATER Circuito Regionale Multidisciplinare – Teatro Comunale Laura Betti, Casalecchio di Reno, Ateliersi, CHEAP, Gender Bender Festival, Teatri di Vita, VIE Festival.
HELLO STRANGER 25 anni di MOTUS
Bologna, ottobre – dicembre 2016
Cura Enrico Casagrande Daniela Nicolò
Coordinamento organizzativo Elisa Bartolucci
Progetto grafico Damir Jellici
Info
Hellostranger.it
#hellostranger #motus25