Mercoledì 3 e Giovedì 4 agosto
Una cascata di beat vi seppellirà!
torna in città la seconda edizione di Garden Beat: una due giorni ad ingresso gratuito nel verde delle Serre dei Giardini Margherita tra afrojazz, beatmaking, funk, live act e djset, performance e laboratori, vinili, angolo food&bar e tante altre iniziative per un festival che farà immergere il vostro spirito nel magico mondo della black culture.
Line up: MOP MOP (Ita/Ger) | KARL HECTOR & THE MALCOUNS (Ger/Us) | KALIFA KONE (Mali) | SUZ QUARTET (Ita) | DEBRUIT (Fra) | THE MIXTAPERS (Ita) | Q3000 (Ger)
Venerdì 5 agosto 2016 – ore 19.00
Cucina Sonora live / Marco Unzip dj
Serra Elettrica / a cura di Marco Unzip
Il progetto Cucina Sonora nasce da un’ idea di Pietro Spinelli (Maniscalco Maldestro e Borrkia Big Band), davanti a copiosi piatti di spaghetti e lunghe discussioni teoriche sulla musica. A questi discorsi è seguita la pratica, un connubio tra analogico e digitale, un cantautorato dove le storie raccontate dal pianoforte sono servite su un letto di elettronica che avvolge e fonde classico e moderno.
Sabato 6 agosto 2016 – ore 20.00
The Saturday Live Show: UnkNwn
UnkNwn è un collettivo d’azione, esplorazione e creazione, tra musica, visual e video arte, un progetto che immagina percorsi indipendenti lungo cui sviluppare performance live elettroniche e strumentali. Background musicali differenti per un’autentica sintesi di synth-pop, IDM (Intelligent Dance Music), musica elettronica alternativa e sperimentale
Domenica 7 agosto – ore 20.00
Black Sermon, by Morra MC
Un viaggio dentro la musica nera dalle radici, blues e soul arriva ai giorni nostri, elettronica, house, hip hop, passando attraverso i grandi pilastri della black culture, jazz e funk.
Lunedì 8 agosto – ore 21.30
Proiezione di “Unlearning”
di Lucio Basadonne & Anna Pollio (Ita, 2015, 73′)
Otto ore al giorno a testa, bambina a scuola fino alle quattro del pomeriggio, babysitter… Quando arriva il momento più importante della giornata, la cena, ci ritroviamo sfiniti a parlare di mutuo e bollette, organizzando un’altra giornata di sopravvivenza. Questo è il modello comune che finora abbiamo vissuto, che ci confina in uno stile di vita che a nostra volta stiamo trasmettendo ai nostri figli come assunto di verità. Ma se lasciassimo la zona comfort della nostra esistenza, “disimparando” la religione del comfort per condividere i tempi, gli spazi, le logiche e i meccanismi di relazione con chi ha un concetto diverso di famiglia? Come vedremo la nostra vecchia vita al nostro ritorno? E, soprattutto, la vorremmo ancora?
Mercoledì 10 agosto – ore 21.30
Proiezione di “Station To Station”
di Doug Aitken (USA, 2015, 71′)
Il primo lungometraggio dell’americano Doug Aitken (Leone d’oro della Biennale di Venezia nel 1999) racconta il viaggio da New York a San Francisco su un treno concepito come una “scultura cinetica di luce”. 62 ritratti di 1 minuto ciascuno che raccontano l’esperienza di viaggio di una comunità di creativi tra happening, concerti improvvisati e interventi site specific lungo la strada. Tra i momenti più belli anche il racconto di un concerto con coro gospel tenuto da Beck nel deserto del Mojave.
Mercoledì 10 agosto – ore 20.30
Orto Magnetico: Sebastiano Carghini (live)
Sebastiano Carghini (Cesena, 1987) si occupa di musica elettronica e nello specifico di quella prodotta dalla composizione algoritmica. La sua esperienza artistica passa inoltre attraverso le arti figurative e nello specifico attraverso il campo dell’illustrazione e della street art. I suoi componimenti sono caratterizzati da scalate di shepard tones, segmentazioni di suoni campionati, au- dioscrubbling, random arpeggiators, waveshaping, sbilenche sintesi sottrattive e lunghi inviluppi pinknoise. L’analisi sonora è alla base della sua attuale produzione artistica.
Venerdì 12 agosto – ore 20.00
Jazz Norris (live)
I Jazz Norris reinterpretano con brio il grande swing degli anni ’30 e ’40, con un occhio di riguardo alla musica di Django Reinhardt, il leggendario chitarrista zingaro vissuto a Parigi, che ha di fatto forgiato le sonorità del gipsy swing. Un incrocio di ritmi americani e sonorità zigane, in cui il jazz si fonde con gli odori ed i sapori dell europa dell est.