Al Teatro Comunale di Bologna va in scena Luci mie traditrici, uno dei lavori teatrali più celebri di Salvatore Sciarrino in una nuova produzione firmata dal regista tedesco Jürgen Flimm
Coproduzione con la Staatsoper unter den Linden di Berlino; sul podio Marco Angius
Debutto il 14 giugno in diretta radiofonica su Rai Radio3 (ore 20)
Teatro Comunale, 14-17 giugno 2016
Il repertorio teatrale contemporaneo costituisce uno dei fili conduttori delle stagioni più recenti del Teatro Comunale di Bologna: dopo Il suono giallo di Solbiati nel 2015 (Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali come migliore novità dell’anno), il prossimo 14 giugno alle ore 20.00 debutta Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino – Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia 2016, che del Comunale di Bologna è stato Direttore artistico dal 1978 al 1980 – in una nuova produzione internazionale realizzata con la Staatsoper unter den Linden di Berlino (dove andrà in scena a luglio) firmata da Jürgen Flimm, uno dei più importanti registi teatrali di oggi. La vicenda in scena si ispira alla storia seicentesca di Gesualdo da Venosa – del quale quest’anno ricorrono i 450 anni dalla nascita – che in nome dell’onore fece uccidere la moglie e l’amante di lei.
Sul podio dell’Orchestra della fondazione bolognese un grande esperto del repertorio contemporaneo, e di Sciarrino in particolare, Marco Angius. Nei ruoli vocali Katharina Kammerloher (La Malaspina), Lena Haselmann (L’ospite), Christian Oldenburg (Un servo), Otto Katzameier (Il Malaspina); il ruolo de La voce verrà interpretato da un gruppo di cantori del Coro di voci bianche del Comunale di Bologna diretto da Alhambra Superchi. Le scene sono di Annette Murschetz, i costumi di Birgit Wentsch, le luci di Irene Selkas e la drammaturgia di Detlef Giese.
«Luci mie traditrici – dichiara il sovrintendente Nicola Sani – è una delle più belle opere del nostro tempo. Con le parole di Marco Angius, potremmo definirla “indagini su una tragedia”, un teatro musicale intenso e suggestivo, dove la componente drammaturgica s’impone musicalmente all’ascolto prima ancora delle suggestioni sceniche. È un’opera meteorologica nel senso che le voci dei protagonisti si trovano immerse in un ambiente reale e insieme trasfigurato. La musica di Sciarrino trasforma i fenomeni quotidiani minimi in realtà universali. La sua ecologia del suono coglie le implicazioni psicologico-percettive dei cambiamenti d’ambiente, trasformandole in termini compositivi e teatrali. Suoni-sfondo costellano il soundscape di Luci mie traditrici, segnando il passare del tempo e il mutare del clima; un costante pulsare che definisce una sorta di vegetazione sonora abitata da una fauna fantastica. Come in un film di musica, la percezione dello spettatore si sposta con salti d’inquadratura repentini e la tensione viene accresciuta facendo ruotare la musica stessa in senso inverso al procedere degli eventi, con i battiti cardiaci che saltano e si arrestano, il respiro che si fa pesante, le interferenze delle riprese esterne che appaiono a intermittenza accrescendo la suspense. Siamo particolarmente orgogliosi che la nuova produzione di quest’opera straordinaria del compositore italiano oggi più rappresentativo sul piano internazionale, realizzata dal Teatro Comunale in collaborazione con la Staatsoper di Berlino – uno dei più importanti teatri del mondo – con la regia e la direzione d’orchestra di due grandi firme quali Jürgen Flimm e Marco Angius, veda la luce a Bologna prima delle successive riprese sul celebre palcoscenico della capitale tedesca».
Opera del 1998, Luci mie traditrici è fra i lavori più eseguiti del compositore siciliano, divenendone simbolo privilegiato della poetica drammaturgica. La prima italiana risale al 2002 (in forma di concerto, poi nel 2010 in forma scenica con la direzione dello stesso Angius). «Luci mie traditrici – sostiene Salvatore Sciarrino – voleva essere la vera e propria affermazione di una riforma del teatro, perché l’uso delle voci, l’invenzione e la maturazione dello stile vocale permettono di nuovo di fare teatro, non solo di cantare genericamente sulla scena, cosa che non mi ha mai interessato. Il mio è un teatro “dopo” il cinema, a partire dal modo in cui sono tagliate le scene, che procedono per blocchi secchi che “sottraggono” e fanno capire quello che avviene». «Luci mie traditrici – specifica il compositore – è un’opera nel pieno senso del termine. Essa non torna indietro, a modelli preesistenti, né si sporca di retorica a buon prezzo. La sua forza risiede nell’espressione del canto, nella creazione di uno stile vocale. Uno stile di nuovo inventato».
Scrivendo su questo lavoro di Sciarrino, il musicologo Gianfranco Vinay afferma «opera, dunque, ma non nel senso della tradizione settecentesca e ottocentesca. Piuttosto in quello delle diverse “favole”, “rappresentazioni”, “musiche sopra…”, “tragedie in musica” dell’inizio del melodramma, senza alcuna intenzione, però, di rifarsi a esse come a modelli. Il rapporto di Sciarrino con la tradizione non è mai retrospettivo, ma progressivo. Tradizione come sfida alla creatività, come sprone ad un rinnovamento costante, a calarsi nei panni dei Peri e dei Caccini che “oggi” si proponessero di reinventare il melodramma a partire dal suo fondamento primo: l’intonazione musicale del testo poetico-drammatico».
La prima rappresentazione di Luci mie traditrici del 14 giugno sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio 3 a partire dalle ore 20.00. Lo spettacolo segna il debutto dell’opera nel cartellone di una Fondazione Lirica Italiana.
Inoltre in occasione dell’opera Luci mie traditrici, dal 14 al 22 giugno, presso il Foyer Respighi e la Rotonda Gluck del Teatro Comunale, si potrà assistere alla mostra di Rudy Cremonini, intitolata Zone di sicurezza, a cura di Simona Gavioli e Alice Zannoni, soci fondatori dell’associazione Caravan SetUp, promotrice della cultura per mezzo dell’arte visiva.
Infine la Fondazione Teatro Comunale di Bologna è lieta di annunciare l’ingresso tra i suoi sostenitori di Poste Italiane Spa.
I biglietti (da 10 a 75 euro) sono in vendita sia online sul sito www.tcbo.it sia presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili da un’ora e mezza prima dell’inizio di ogni spettacolo al 50% del costo.
10/06/2016