Sono cresciuta “nel mondo di Barbie” ma devo dire che, fino ad oggi, non conoscevo la sua vera storia e l’enorme varietà di stili e modelli che l’icona californiana ha mutato dall’anno del suo esordio, il 1959, ad oggi.
Sono andata alla conferenza stampa di presentazione della mostra – che si terrà dal 18 maggio al 2 ottobre a palazzo Albergati di via Saragozza a Bologna – senza aspettative ed è per questo che mi sento di elencarvi 7 buoni motivi per andarla a vedere:
- Barbie è ancora single e Ken, l’eterno fidanzato, è stato definito dal curatore Massimiliano Capella, il suo ToyBoy. Oggi ho scoperto che Barbie non si è mai spostata (anche se ci sono diversi modelli con strepitosi vestiti da sposa) e che non ha figli. Ah, dimenticavo, è una bambola …ne sto parlando come un essere umano in carne ed ossa. Consiglio a Barbie, la trasformista, di provare anche la gravidanza e la maternità, chissà che oggi non sia questa la vera rivoluzione.
- Ci sono più di 500 pezzi, con relativi vestiti ed accessori che raccontano non solo le trasformazioni della bambola forse più famosa al mondo ma anche i cambiamenti della società, nel costume e in politica. Barbie ha fatto anche politica! In tempi non sospetti aspirava ad essere astronauta e candidata alla presidenza americana…come oggi Ilary Clinton. Si certo è stata criticata per essere lo stereotipo della bellezza perfetta ma su di me non ha attecchito. Chissà.
(Barbie Andy Warhol Dolls- Collezione Mario Paglino) - La mostra è più ampia di quelle di Milano e Roma e ha una sezione dedicata all’arte, inedita, con Barbie ispirate a Van Gogh, Renoir, Warhol.
- Perché esistono le Barbie Lingerie! Per l’occasione saranno presentati alcuni “modelli” del tutto inediti, quali quelli Vintage degli anni sessanta o le fashion Silkstone Barbie Dolls alle quali è dedicata un’inedita sezione.
Note anche come Fashion Model Barbie Dolls e Lingerie Model Barbie Dolls, queste furono fatte di una plastica molto dura, per imitare la porcellana. Popolari fin da subito per il loro sapore vintage, conquistano un posto d’eccezione all’interno di molte collezioni. - Perché Barbie ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa!
- Perché c’è la Barbie Marylin, Audrey Hepburn e quella ispirata a Farrah Fawcett delle Charlie’s Angel, la Barbie Superstar!
- Perché Barbie è Barbie, anzi Barbara Millicent Roberts, questo il suo vero nome. E l’ho scoperto solo oggi.
Corro a casa di mia madre per recuperare le Barbie che ho regalato alla nipote!!!
Barbie è un’icona globale, che in 57 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. Per questo motivo la sua figura attrae sempre più l’attenzione come fenomeno culturale e sociologico e per questo è celebrata nelle più importanti sedi museali del mondo.
Dal 18 maggio e fino al 2 ottobre 2016 Palazzo Albergati a Bologna ospita una delle più ampie retrospettive dedicate a Barbie – con oltre 500 pezzi esposti – contemporaneamente al Louvre di Parigi e al Vittoriano di Roma.
Arthemisia Group conferma ancora una volta la propria fiducia nella città di Bologna, ampliando ulteriormente la già ricchissima offerta culturale: oltre alla mostra dedicata all’Egitto al Museo Archeologico, quella dedicata ad Edward Hopper a Palazzo Fava e quella sulla Street Art a Palazzo Pepoli, Arthemisia propone un progetto destinato ad un target diverso, quello delle famiglie, dei bambini, delle persone non necessariamente interessate solo all’arte e che non frequentano abitualmente i Musei.
“È risaputo che noi crediamo tantissimo in questa città – dice Iole Siena, Presidente di Arthemisia Group – e oggi posso affermare con orgoglio che il nostro lavoro ha portato oggettivamente un buon risultato, come dimostrano i numeri. Intendiamo continuare a collaborare con tutte le istituzioni cittadine e contribuire, nel nostro piccolo, a confermare la centralità culturale di Bologna”.
Questa volta Arthemisia porta con sé anche un proprio partner storico, il 24ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.
Con il patrocinio del Comune di Bologna la mostra Barbie. The Icon, curata da Massimiliano Capella, è coprodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura – Gruppo 24ORE e realizzata in collaborazione con Mattel.
La mostra è realizzata anche grazie a Monrif Hotels e Trenitalia sponsor tecnici, con il supporto diIl Sole 24 ORE, Domenica 24 ORE, Radio24.
“Barbie. The Icon” racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia ma, a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo, ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie.
Scopri di più leggendo il testo del catalogo scritto dal curatore della mostra Cappella