Sindaco e Rettore hanno siglato due intese su attrattività investimenti e talenti, formazione specializzata, qualità della vita per la comunità e cultura
Il Sindaco Virginio Merola e il Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini hanno presentato oggi due accordi sottoscritti su scala metropolitana per la definizione di iniziative congiunte relative all’attrattività della città e alla promozione della qualità della vita nella comunità attraverso una maggiore collaborazione tra l’Universitaria e la città.
Una collaborazione che si sostanzia con la creazione di una stretta sinergia tra i servizi del Comune e dell’Alma Mater, in particolare a favore della popolazione studentesca, con l’obiettivo di incrementare il ruolo della cittadinanza universitaria.
Inoltre, hanno annunciato la costituzione di team congiunti che d’ora in avanti lavorerà insieme per sviluppo di progetti e politiche urbane. Tali azioni saranno sostenute anche attraverso l’investimento in fondi europei dedicati all’inclusione sociale e alla promozione della formazione tecnica con particolare riferimento alla collaborazione tra mondo dell’educazione a tutti i livelli e imprese del territorio.
Nei mesi scorsi, Comune di Bologna, CAAB e Ernst & Young, con il supporto di Riccardo Fini (professore associato di Ingegneria Gestionale dell’Università di Bologna) hanno avviato una ricerca dedicata a fotografare lo stato della competitività territoriale, comparata con altre province italiane (Firenze, Milano, Roma e Torino) e città europee (Barcellona, Manchester e Monaco di Baviera) e le rispettive aree regionali, accompagnata da una ventina di interviste qualitative a imprenditori che dirigono aziende con sede a Bologna.
L’obiettivo della ricerca è favorire lo sviluppo del territorio, partendo dai risultati verranno realizzati progetti per rafforzare il capitale umano degli individui, potenziare settori industriali strategici e incrementare gli investimenti da parte di attori locali, nazionali e internazionali.
La ricerca verrà presentata a fine settembre. Questi i primi dati emersi:
INNOVAZIONE E CONOSCENZA
• Con quasi 70 imprese nate dalla ricerca pubblica universitaria, Bologna è la prima fra le provincie analizzate per numero di spin-off per abitante;
• Con più di 100 domande di brevetto per milione di abitanti Bologna è prima fra le province analizzate e leader in Europa assieme a Monaco di Baviera;
• Tuttavia, il livello di educazione terziaria nella fascia di età 25-64 e 30-34 risulta il più basso tra le regioni delle provincie europee analizzate con rispettivamente, il 19% e il 25% della popolazione con un’educazione terziaria (valore significativamente diverso rispetto al 37% e il 47% e della Catalogna).
INFRASTRUTTURE ED ECOSISTEMA DIGITALE
• Bologna è prima per lo Smart city index di Ernst & Young (100) davanti a Milano (98) e Torino (93) e seconda dopo Milano (637) nello Smart rating index di ICityLab.
All’interno dello Smart rating index, Bologna risulta però prima nella categoria mobility (497) davanti a Milano (495).
CULTURA, TURISMO E WELFARE
• Per quanto riguarda numero di musei, siti archeologici e monumenti Bologna (9) è seconda solo a FI (15 per 100.000 abitanti) e a Torino per numero di biblioteche pubbliche per 100.000 abitanti: Bologna (5) e Torino (7).
Partendo da questo studio Comune e Università lavoreranno per implementare la formazione tecnica specializzata, vera frontiera per l’incremento del numero dei laureati.
L’obiettivo è realizzare un team congiunto tra Comune, Università e mondo delle imprese per arrivare alla creazione di un’agenzia per la promozione degli investimenti (nazionali e internazionali), così come è stato fatto a livello turistico con Bologna Welcome, nonché una collaborazione sulla progettazione europea.
Fondamentale, per innalzare il grado di competitivià territoriale è ritenuta l’educazione terziaria e in particolare il segmento relativo alla formazione tecnica specializzata.
A questo proposito, il Comune di Bologna ha deciso di dedicare parte del proprio PON Metro (7 milioni di euro per “azioni immateriali” e 10 milioni di euro per “azioni infrastrutturali”) per potenziare il sistema di collaborazione tra scuola-impresa per la promozione della cultura tecnica e la rigenerazione dei contenitori, con l’obiettivo di estendere i benefici degli interventi a tutta la popolazione scolastica e al numero maggiore possibile di imprese di piccole e medie dimensioni. E attraverso un protocollo d’intesa tra il MIUR, il Comune di Bologna e la Città metropolitana – firmato oggi – verranno messi in campo azioni per accompagnare i processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica, formazione e accompagnamento del personale scolastico, la realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, in coerenza con i tre ambiti di azione del “Piano nazionale scuola digitale”, relativi agli strumenti, alle competenze e alla formazione oltre allo sviluppo delle opportunità formative nel territorio, attraverso il potenziamento delle reti di scuole-imprese-territorio e dei progetti di comunità, e la creazione di contenitori formativi, quali beni comuni e luoghi di innovazione; l’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro, lo sviluppo della cultura e della formazione tecnica e scientifica, coerentemente con lo sviluppo strategico del territorio e il rinascimento della manifattura, anche in chiave digitale.
Amministrazione comunale e Alma Mater sono già al lavoro su alcuni temi chiave. E’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa per definire il futuro di Bologna a livello metropolitano, in una strategia anche di prospettive economiche, che abbia come volano la Cultura, intesa come diritto, come condizione di cittadinanza, e base etica dello sviluppo civile e sociale. L’accordo prevede una serie di strette sinergie tra l’Università e il Comune a favore degli studenti. Si parla ad esempio di servizi bibliotecari, accesso ai musei, utilizzo di spazi integrati, servizi di service learning, monitoraggio delle esigenze della popolazione studentesca, iniziative culturali.
La Giunta del Comune di Bologna ha dato in via libera oggi all’accordo con l’Università per la realizzazione di un polo dedicato ai servizi per l’infanzia nel comparto universitario di via Filippo Re. Con il nuovo polo, che vede la presenza di due sezioni di nido e di due sezioni di scuola d’infanzia, si realizza un importante ampliamento di offerta per la città. Il Comune di Bologna riserverà il 50% dei posti del nuovo nido d’infanzia, indicativamente 21 posti, che entreranno a far parte della propria offerta. Per i restanti posti riservati ai figli dei dipendenti dell’Università, se residenti a Bologna, metterà invece in campo un buono nido a parziale copertura della retta, al fine di garantire pari opportunità rispetto a chi accede agli altri nidi che rientrano nell’offerta comunale pagando le tariffe approvate dal Comune di Bologna. Il Comune riserverà infine tutti i posti della scuola dell’infanzia, che rientreranno nell’offerta comunale e vi si accederà secondo quelli che sono gli ordinari criteri vigenti e applicabili alle altre scuole, fermo restando la priorità di accesso per chi proviene dal nido rientrante nel polo.