Tutto quello che so del Grano: le Ariette alle Moline

Programma Tutto quello che... ph Roberto CerèDal 2 al 24 marzo il Teatro delle Ariette, su invito di Emilia Romagna Teatro Fondazione, invaderà il Teatro delle Moline di Bologna con il progetto “Tutto quello che so del grano: visioni di teatro, pensieri di vita”. Oltre venti giorni di residenza in cui la Compagnia presenterà laboratori, incontri con “compagni di viaggio”, proiezioni video che porteranno alla creazione del primo studio della nuova produzione.
“Tutto quello che so del grano” diventa così il primo passo verso un nuovo spettacolo, un laboratorio di ricerca, un luogo di incontro e confronto aperto a tutti: alimentandosi del teatro e delle immagini che raccontano la vita delle Ariette, il progetto si compone delle storie di persone che il teatro e la vita hanno fatto incontrare, ma è anche un momento conviviale fatto di un bicchiere di vino e una focaccia. “Tutto quello che so del grano” nasce dal desiderio di condividere un percorso di creazione.

«Stiamo lavorando alla creazione di un nuovo spettacolo: “Tutto quello che so del grano” – scrivono Paola Berselli e Stefano Pasquini – Per questo saremo in residenza alle Moline dal 2 al 24 marzo. Ma non siamo capaci di stare chiusi in un posto, a provare e riprovare, senza incontrare nessuno. Quando abitiamo un luogo, sentiamo il bisogno di trasformarlo in luogo comune, cioè di tutti, aperto all’incontro e al confronto, alla circolazione dei pensieri. “Tutto quello che so del grano” è il titolo di un tema, come quelli che si facevano a scuola. Vi chiediamo di svolgerlo con noi. Abbiamo predisposto un fitto programma di appuntamenti e incontri, ma ogni sera è previsto anche uno spazio di dialogo, per ascoltare le vostre storie, per discutere, attorno a un bicchiere di vino e un pezzo di pane, di tutto quello che sappiamo del grano. Portate quel pane, quella focaccia o quella pizza che preparate a casa, noi prepareremo la nostra, le mangeremo insieme. Portate soprattutto i vostri pensieri, i vostri racconti e la voglia di condividerli. Il teatro nasce così».

Ad iniziare sarà il Laboratorio Nomade di Pratica Teatrale (mercoledì 2, 9 e 16 marzo ore 20.30) che il Teatro delle Ariette conduce presso la propria sede dal 2010. La compagnia condivide qui, alle Moline, il nuovo percorso di creazione in una serie di ‘serate aperte’ a tutti.

La sezione degli incontri è dedicata ai “compagni di viaggio” che, nel tempo, hanno lasciato un segno e ispirato le azioni poetiche della Compagnia. Dal 3 al 17 marzo si avrà occasione di conoscere e ascoltare le avventure umane e professionali di Serge Peyrat (membro fondatore del Thèậtre de la Ville a Parigi), Andrea Giubilato (coltivatore biologico), Rosita Volani (direttrice del festival ‘Da vicino nessuno è normale’), Angelo Garagnani (fornaio) e Ennio Pasquini (produttore di mortadelle) e Francis Peduzzi (direttore de Le Channel, Scène Nationale di Calais in Francia).

Spazio alle proiezioni video in Spaventapasseri in tournée: venerdì 4, 11 e 18 marzo alle ore 20.30 verrà presentato “2781 Sul tetto del mondo”, una serie di videoclip, da Volterra a Parigi, da Correggio a Bordeaux, in cui il regista Stefano Massari documenta il viaggio degli ‘spaventapasseri’, Paola e Stefano, che, dopo 25 anni, abbandonano il podere delle Ariette per seguire la tournée 14/15.
Sabato 5, 12 e 19 marzo alle ore 20.30 sarà invece presentato il film “Valsamoggia: la vita attorno a un tavolo” che Stefano Massari ha realizzato nel 2015 seguendo con la telecamera tutte le tappe del progetto “Territori da Cucire” ideato dal Teatro delle Ariette e svolto in collaborazione con l’Associazione Culturale CARTABIANCA, con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Valsamoggia.

A concludere la residenza alle Moline sarà la presentazione del primo studio di “Tutto quello che so del grano” martedì 22 marzo alle ore 20.30 (con repliche mercoledì 23 e giovedì 24 marzo sempre alle ore 20.30), la nuova produzione delle Ariette. Un percorso parallelo: la creazione dello spettacolo e la realizzazione del film di Stefano Massari che sarà presentato domenica 20 marzo alle ore 18.00.
I soggetti sono una focaccia, una lettera, un uomo e una donna, che vivono insieme da più di trent’anni, coltivano la terra, allevano animali e fanno teatro. Forse, la sera prima hanno litigato. Per questo l’uomo si sveglia presto e comincia a impastare una focaccia, per lei, con la farina del grano che hanno coltivato. È da venticinque anni che seminano il grano insieme, così lui decide, nelle pause, tra una lievitazione e l’altra, di scriverle una lettera, una sorta di testamento, per dirle tutto quello che sa del grano…‹‹Tutto quello che so può essere niente. E il grano? Alle soglie dei sessant’anni, qualcosa devi pure avere imparato, qualcosa devi sapere, e questo qualcosa non puoi tenerlo per te, perché fai teatro, perché sei un’attrice…».
Partendo dallo stesso nucleo drammaturgico, il film di Massari si svilupperà in autonomia, come un percorso parallelo, eco della creazione teatrale. Lo stesso tema affrontato con un linguaggio diverso.

Info e prenotazioni
Tutte le serate iniziano alle ore 20.30 – domenica alle ore 18.00
Ingresso a tutte le serate 5,00 Euro
Ingresso a “Tutto quello che so del grano” primo studio da 8,00 a 15,00 Euro

Biglietteria Arena del Sole: dal martedì al sabato ore 11-14 e 16.30-19
Via Indipendenza 44 Bologna – 051.2910910
Biglietteria telefonica: 051.656.83.99 (dal martedì al sabato ore 10-13)
www.emiliaromagnateatro.com | www.arenadelsole.it