20 spettacoli dal 20 febbraio a fine maggio ad ingresso gratuito. La stagione culturale promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna all’Oratorio di San Filippo Neri, via Manzoni 5, si presenta.
Diversi i temi toccati e gli artisti coinvolti: Bologna città della musica, i custodi di antichi mestieri, grandi artisti legati a doppio filo alle Due Torri. E ancora la memoria, il teatro musicale per bambini, il destino di donne intramontabili, la danza, la nascita della Repubblica, l’emersione del mondo omosessuale nei movimenti giovanili degli anni ’70, raccontata da chi l’ha vissuta.
Ecco in dettaglio le rassegne: si parte il 20 febbraio
La prima in ordine cronologico è I certi del mestiere, un viaggio condotto da Giorgio Comaschi che accenderà i riflettori su due custodi dell’antica tradizione commerciale della nostra città: Anna Maria Silvi in Bonaga, nipote del commendator Paolo Atti, fondatore nel 1868 del panificio più prestigioso della città, e Giorgio Ventura, titolare dello storico negozio “Ventura elettrodomestici” di Casalecchio di Reno. L’appuntamento con Anna Maria Silvi in Bonaga è martedì 23 febbraio alle 21: la memoria storica della panificazione bolognese sarà la protagonista dell’incontro Bologna buona come il pane, che fa da anteprima allo spettacolo sul pane La farina va in amore di Giorgio Comaschi. Giovedì 31 marzo alle 21 sarà invece la volta di Bologna la commerciante: Giorgio Ventura, rinomato per la grande convenienza negli acquisti di lavatrici, televisori, forni, cucine e tutto quello che riguarda il ramo elettrodomestici, racconterà a Giorgio Comaschi i segreti del commerciante, dagli inizi pionieristici negli anni ’50 al cambiamento del sistema di vendita dei nostri giorni.
La stagione dell’Oratorio prevede poi due Serate d’onore, titolo del progetto curato da Claudio Cumani, che vuole rendere omaggio a personalità del panorama culturale legate, anche con fili inconsueti, alla città di Bologna. Protagonista del primo incontro, venerdì 11 marzo alle 21, sarà Piera Degli Esposti, una delle autentiche mattatrici del teatro italiano: la serata sarà un omaggio al suo talento artistico, al suo coraggio culturale, alla sua forza di donna e al grande amore che ha sempre portato a Bologna anche da lontano. La seconda serata d’onore, venerdì 6 maggio alle 21, è tutta per Alessandro Bergonzoni: è nato a Bologna, ci vive, ci recita, ci espone. Dedicare a Bergonzoni una Serata d’onore non ha il sapore della celebrazione scontata o dell’incontro consueto: è un’occasione per incontrare la generosità della complessità, sorridendo ma non solo.
Grandi nomi anche per la rassegna Bologna città della musica, un progetto a cura della Società editrice il Mulino che propone tre incontri sulla scena musicale bolognese dagli anni Sessanta ricordando le sue proprie origini di editore americano, per vari fili legato anche all’arrivo delle università statunitensi all’ombra delle Due Torri. Percorsi, quello della musica e quello pur così diverso del lavoro intellettuale del Mulino, eccentrici rispetto alla dominante comunista del tempo ma profondamente integrati nel mix particolare che è la cultura bolognese, al tempo stesso ortodossa ed eretica, comunista e filoamericana: fra la via Emilia e il West. Proprio Francesco Guccini sarà il protagonista del primo incontro, Osteria delle Dame, mercoledì 6 aprile alle 21: nel dialogo con Ugo Berti Arnoaldi si ripercorrerà la grande stagione bolognese del folk-beat e dei cantautori. Nel secondo appuntamento, Dov’è andata la musica, in programma mercoledì 13 aprile alle 21, Bruno Sconocchia incontrerà Dodi Battaglia per raccontare la nascita delle band bolognesi alla conquista dei vertici delle classifiche. L’ultimo appuntamento, mercoledì 20 aprile alle 21, dal titolo Bologna rock: dalle cantine agli stadi, vedrà sul palco Bruno Sconocchia dialogare con Guido Elmi e Oderso Rubini, protagonisti della stagione rock bolognese.
L’ultima rassegna è tutta al femminile: si chiama Piene di destino ed è composta da due spettacoli biorock in onore di Marianne e Patti. Un progetto di e con Angela Malfitano, dove Marianne (mercoledì 4 maggio ore 21) è Marianne Faithfull e Patti (mercoledì 11 maggio ore 21) è Patti Smith. Per il primo spettacolo Angela Malfitano si è ispirata alla vita di Marianne Faithfull e ha scritto il testo traducendo la sua autobiografia, Faithfull. Il secondo spettacolo è tratto dai testi di Patti Smith e dal suo recente libro Just Kids che racconta del suo arrivo a New York alla fine degli anni Sessanta. Con la partecipazione di Angela Baraldi. Per entrambi gli spettacoli la musica sarà affidata a Francesco Brini (batteria, electronics), Antonio Michelangelo Del Gaudio (basso), Pietro Zarrelli (chitarra).
Gli spettacoli
Il primo spettacolo in ordine di apparizione nella stagione culturale dell’Oratorio sarà quello che apre il cartellone, sabato 20 febbraio alle 21: Inamurè d Bulåggna, spettacolo zibaldone di poesie, canzoni e racconti, un’idea di Annamaria Lucchini da un testo del padre, Arrigo Lucchini, uno dei maggiori interpreti della cultura petroniana. Il naturale proseguimento della sua arte è rappresentato dalla Compagnia di teatro dialettale “Arrigo Lucchini” che festeggia i cento anni della nascita del suo fondatore anche con questo spettacolo che parla delle pulizie di Pasqua, dello scudetto del 1964, della Madonna di San Luca, del canale di via Riva Reno, di Fofo l’ippogrifo, della cucina bolognese e del Cardinale Lambertini. La Compagnia “Arrigo Lucchini” sarà accompagnata dai musicisti Beppe Cesari e Giuliano Gamberini. Ospite della serata Giorgio Comaschi. Drammaturgia, proiezioni e regia di Davide Amadei.
È tutto dedicato alle sonorità classiche del Mississippi e delle metropoli americane lo spettacolo Il Blues (come lo sento, come lo vivo, come lo suono) di Jimmy Villotti: “Il Blues, nella sua elasticità formale – spiega l’artista – è un pretesto per allacciarmi ai valori artistici e sociali del Novecento, ai suoi sconvolgimenti e alle sue evoluzioni. Vi propongo un percorso dove il Blues funge da nastro trasportatore su cui è articolato il cammino umano dagli inizi del secolo a oggi”. La chitarra e la voce di Villotti saranno accompagnate sul palco dell’Oratorio da Pippo Guarnera (piano/organo), Mirko Scarcia (basso), Paolo Mozzoni (batteria), Roberto Righini (tromba), Valerio Pontrandolfo (sax). Appuntamento mercoledì 2 marzo alle 21.
Il Giro d’Italia del 1914 fu il più massacrante della storia ciclistica, con tappe di oltre 400 chilometri che partivano di notte e si concludevano la notte successiva. Lo vinse Alfonso Calzolari, l’unico bolognese che è riuscito a portare la maglia rosa sotto le Due Torri. Fu ciclismo eroico, con i corridori sottoposti a fatiche inenarrabili, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Lo ricorda Ivano Marescotti nel monologo Bestiale…quel Giro d’Italia! di Maurizio Garuti, con Daniele Furlati al pianoforte. Lo spettacolo, una produzione Patàkà, è in cartellone lunedì 21 marzo alle 21.
Venerdì 8 aprile alle 21 l’Oratorio ospiterà Bidone con Tita Ruggeri impegnata in un finto monologo con un cassonetto pieno di poesia. Lo spettacolo è scritto e diretto da Luisa Grosso: una donna, sempre in ritardo, arriva per la prima volta molto in anticipo a un appuntamento con un uomo. La lunga attesa, tempo reale della pièce, la spingerà a prendere una decisione che le cambierà la vita. Lo spettacolo è una produzione Coopspettacolo.it in collaborazione con Ert Fondazione.
La danza anche in questa stagione troverà il suo spazio nel cartellone culturale, con Un minimo distacco, uno studio ideato e interpretato da Caterina Basso. Capita di essere in due posti nello stesso momento. In bilico tra un altrove interiore, fugace e fragile, e il peso vitale della terra. Un po’ di distacco ci permette di togliere peso, di attenuare il presente che per sua natura si trasforma continuamente in passato. Lo spettacolo, una produzione Aldes, è realizzato con il sostegno del Mibact. Appuntamento martedì 17 maggio alle 21.
Giovedì 19 maggio alle 21 andrà in scena Lettere dalla notte, nuovo progetto a cura di Elena Di Gioia/Associazione Liberty con Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio. L’attenzione si concentra su Nelly Sachs, poetessa, tra le voci più appartate e potenti del Novecento, che verranno condivise con il pubblico attraverso letture e un laboratorio. La scrittura della poetessa, premio Nobel nel 1966, verrà riscoperta attraverso la lettura del carteggio che Nelly Sachs ebbe tra il 1954 e il 1969 con una delle voci più intense della poesia, Paul Celan. A introdurre la serata, Anna Ruchat, traduttrice del carteggio. Nei giorni precedenti, dal 17 al 19 maggio, dalle 15 alle 19, Chiara Guidi terrà in Oratorio un laboratorio aperto a tutti. I partecipanti saranno poi coinvolti in Lettere dalla notte. Le iscrizioni al laboratorio sono gratuite e obbligatorie, per i dettagli si può scrivere a info@associazioneliberty.it.
Si torna alla musica lunedì 23 maggio alle 21 con Trigono: l’incontro del Quartetto d’archi Alborada, Rita Marcotulli e Marco Bardoscia, è nato da una comunione di intenti e gusti musicali che spaziano dal repertorio classico e contemporaneo al jazz, con una forte impronta di ogni componente del gruppo che rende originale e unica la sua musica. In astrologia il trigono indica un’integrazione positiva tra le caratteristiche dei pianeti che lo formano, anche diverse o contrastanti tra loro: questa è l’essenza della musica di questa formazione, una perla preziosa tra le tante della discografia Tŭk Music, l’etichetta di Paolo Fresu.
L’incontro di mercoledì 25 maggio alle 21 si intitola W la Repubblica ed è un progetto a cura della Società editrice il Mulino: protagonista sarà lo storico e giornalista Ernesto Galli della Loggia che con immagini e proiezioni parlerà del 2 giugno 1946. Una data da ricordare, una cesura che ha segnato un passaggio reale e con valenze simboliche nella storia d’Italia: si celebra la Festa della Repubblica, si festeggia la prima volta del voto alle donne, si rievoca l’inizio dell’Assemblea costituente che ha elaborato la Costituzione della Repubblica italiana. Un importante anniversario da festeggiare guardando al futuro.
La chiusura della stagione culturale primaverile dell’Oratorio è in programma martedì 31 maggio alle 21, con lo spettacolo Il sogno e l’utopia di e con Porpora Marcasciano. Sarà il debutto nazionale di un monologo teatrale toccante e ironico che affronta le tematiche lgbt inscrivendole in un affresco storico che a partire dagli anni Settanta arriva ai giorni nostri. Il monologo intreccia rare immagini d’archivio e vissuti personali per raccontare l’emersione del mondo omosessuale all’interno dei movimenti giovanili degli anni Settanta, portandoci a riflettere sui cambiamenti storici e culturali del nostro Paese. Porpora Marcasciano, sociologa e presidente del MIT (Movimento Identità Transessuale), da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle persone transessuali, accompagnerà il pubblico in un viaggio della memoria vissuto in prima persona in cui ciascuno può riconoscere anche la propria storia da una posizione sorprendente e inaspettata. La regia è di Simone Cangelosi. Lo spettacolo è una produzione MIT/Divergenti Film Festival in collaborazione con Associazione Culturale Ex B..
Due spettacoli per tutta la famiglia puoi leggere su Bimbò il nostro post, clicca qui
Tutti gli eventi della stagione culturale promossa dalla Fondazione del Monte sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. L’accesso in Oratorio è consentito a partire da 30 minuti prima dell’inizio di ogni evento.